Mi sveglio praticamente zuppa, mi metto seduta e capisco di essermi addormentata sul divano con una puntata di una serie Netflix che continuava a scorrere.
Ho l'affanno, l'aria non mi entra come dovrebbe e sono completamente sudata, ho fatto un incubo, non ricordo gran che, solo un gran buio e delle voci in lontananza che gridavano il mio nome. Mi porto i capelli indietro e cerco di fare dei respiri profondi dirigendomi poi in cucina, rimango al buio poiché conosco la mia cucina ormai a memoria e non ho bisogno per un breve tratto di accendere la luce, prima di arrivare al frigo sento come un respiro gelido alle mie spalle ma faccio finta di nulla, sto ancora dormendo.
Apro il frigo e la luce del frigorifero illumina la piccola stanza lasciando intravedere un qualcosa di insolito, strofino gli occhi ancora appannati dal sonno e riguardo il punto dal cui, come pensavo, non c'era nulla.
Dopo aver bevuto dalla mia bottiglia un sorso d'acqua fredda mi trascino in camera sperando di poter tornare ad addormentarmi.Il mattino seguente mi sento uno zombie, ho rifatto quel sogno ma ancora non ricordo nulla a parte le urla. Prendo dal cassetto del comodino un intimo pulito una t-shirt a mezza manica color verde bottiglia e un jeans largo chiaro, mi chiudo in bagno immergendomi poi sotto il getto di acqua ghiacciata della doccia sperando che quei brutti pensieri e tutto il calore andasse via.
Uscita dalla doccia avvolgo il mio corpo in un asciugamano grande color pesca scolorito e con un altro un po' più piccolo del medesimo colore avvolgo i capelli.
Mi vesto e mi trucco con molta calma ascoltando le canzoni smielate della mia playlist dal mio Speaker Bluetooth JBL e dopo asciugo i capelli lasciandoli del loro mosso naturale, con questo caldo era già tanto che stessi utilizzato il Phon.
Preparo tutti i libri che mi servono nel mio zaino blu e mangio velocemente lo yogurt greco per poi uscire di casa ed incamminarmi munita di cuffie verso la biblioteca vicino casa.
La giornata, nonostante sia afosa, è molto bella. Gli uccellini cinguettano i fiori sono tutti aperti e oltre ad essere bellissimi emanano un profumo meraviglioso, i bambini giocano spensierati per le varie viette e i ragazzi tra le panchine con cellulari e tablet, chi a farsi selfie chi a giocare a chi sa quale stupido gioco.
Arrivo dinanzi la biblioteca e vi entro molto silenziosamente
<<Buongiorno signora Bianca>> sussurro verso la responsabile della libreria, una signora anzianotta bassina e magra dai capelli grigiastri ed occhi cervone, mi guarda dall'alto dei suoi occhiali e mi sorride salutandomi con un cenno della mano, la signora Bianca ha lavorato per qualche anno all'orfanotrofio, veniva a leggerci le storie e qualche volta ci ha raccontato le varie leggende di Volterra.
Dopo aver preso i libri consoni per le mie ricerche mi siedo al solito tavolo vicino il grande finestrone dove la luce del giorno permette una lettura più accurata a parer mio.
Immersa nei libri e nei riassunti scritti a mano da me una voce alquanto fastidiosa e inconfondibile mi distrae
<<Ehi secchiona, stacca un po' la testa da questi libri!!>> esclama ridendo Alex sedendosi di fronte a me e scatenando lo sguardo infuriato della signora Bianca che lo prega di abbassare la voce, lui è sempre un burlone ed insieme siamo quelli che, quando è possibile non seguono le regole. <<Allora che studi?>> mi domanda sempre con lo stesso tono di voce
<<Diritto, sai benissimo che abbiamo un esame tra poco>> dico alzando solo lo sguardo dal mio foglio e dalla mia penna sorridendogli
<<Hai ragione ed è per questo che sono venuto a studiare con una delle migliori della classe>> sorride facendo il rullo di tamburi sul tavolo in legno scatenando una mia risata strozzata
<<Di certo se non la pianti di urlare e fare baccano ti cacciano prima che tu possa cominciare>> questa volta il mio sguardo era fisso sul foglio e non avevo smesso di scrivere
<<Tu non eri quella che trasgrediva alle regole?>> mi domanda avvicinandosi a me
<<Quando si può si, e lo sai>> <<Mi stai distraendo!>> esclamo, lui mi guarda perplesso e si decide a prendere il suo quaderno degli appunti
<<Chi sei tu e cosa ne hai fatto della vera Madelaine Innocenti?>> ride ancora provocando un ulteriore sguardo cagnesco da parte della signora Bianca e un suo ulteriore: "sshh".
STAI LEGGENDO
Caius - J.C.B (ITA)
FantasyIl passato di Madelaine è molto complicato. Il padre, un un mezzo demone, nipote di Asmodeo, principe degli inferi, e la madre una semplice mondana, bella ed affascinante. Madelaine resta orfana a soli due anni, cresce in orfanotrofio sommersa da in...