Capitolo 25. Sogni e Misteri.

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Ormai sono un fiume in piena. Perché Caius mi ha fatto questo, perchè?!
Sapevo che non dovevo fidarmi non c'è mai da fidarsi dei vampiri stupidi narcisisti arroganti.
Seduta sulla finestra golfo con le ginocchia al petto e la faccia incastrata in mezzo, singhiozzando, a volte Caius ha ragione, noi umani siamo stupidi e insensati.
Delle mani ghiacciate mi sfiorano le braccia coperte dalla felpa sottile, mi spavento e alzo subito il viso, un visino dolce e preoccupato dagli occhioni rossi mi squadra in ginocchio per stare quasi alla mia altezza
<<Tutto okey?>> mi domanda Alec premuroso, per un momento ho sperato fosse Caius.
<<No, tutto male, ma non chiedermi nulla ti prego>> affermo guardando fuori dalla finestra e cacciando indietro le lacrime ma inutilmente.
Si siede alla fine dei miei piedi e mi osserva in silenzio, guarda anche lui fuori per poi tornare su di me, è ormai calato in silenzio nella stanza, si sente solo il mio respiro affannato mentre mi sforzo di non far uscire più nessuna lacrima.
<<Che ci fai qui Alec?>> domando senza distogliere lo sguardo
<<Sono venuto prima a portarti da mangiare ma non c'eri così ho aspettato e sono venuto a riportarti la cena...ma...deduco che tu non voglia mangiare>>
<<Deduci bene>> sorrido a mezzo labbro guardandolo per qualche secondo per poi tornare con lo sguardo sulla finestra ad ammirare una Volterra dormiente <<Potresti...lasciarmi sola Alec, non vorrei esserti di disturbo davvero>> continuo
<<Okey...se vuoi parlare con qualcuno, un abbraccio, una spalla su cui piangere o qualcuno con cui guardare fuori dalla finestra in silenzio, la mia stanza è al piano di sopra>>
La sua battuta mi fa sorridere lo fisso e mimo un grazie col labiale, ricambia il sorriso e scompare dalla porta. Mi cambio indossando qualcosa di comodo per poi mettermi a letto; mi addormento quasi subito con le lacrime sul viso.

La mia notte è turbolenta, molto irrequieta. I miei sogni sono invasi da strani rumori macabri e un caldo pazzesco, sembra un deserto pieno di massi e rocce consumate. In lontananza vedo fuoco e il cielo è di uno strano colore aranciato misto a rosso.
<<Dove diavolo sono!>> esclamo tra me e me.
Tutto mi sembra strano tutto troppo strano. Mi giro spaventata da un rumore troppo vicino a me e ciò che vedo non mi è per niente nuovo, una sagoma alta e prorompente alta quanto un armadio proprio come Felix, di rosso intenso. Il viso mi è ancora incomprensibile, da questa prospettiva non riesco a delinearne i contorni tranne per le due corna piccole ma evidenti, i denti apparentemente aguzzi ed il corpo avvolto solo da un telo azzurro, è il demone di cui mi aveva parlato Beth, il demone di cui avevo letto tra le sacre scritture: Asmodeo.
Cosa voleva da me?
Corro all'impazzata ma sembra come se da quel punto non mi muovessi mai, come fossi ferma su un tapisroulant. Mi fermo stremata e mi nascondo dietro una roccia vicina, ancora una volta Asmodeo è venuto a cercarmi ma ho troppa paura per affrontarlo. Mi rannicchio nuovamente con le ginocchia al petto proprio come tanti anni prima, cercavo di convincermi che tutto ciò non è reale.

In un sussulto mi sveglio, riprendendo fiato come fossi appena risalita in superficie ed essere stata in apnea per chissà quanti minuti. Scosto i capelli, sono sudata e il mio cuore è a mille, guardo in fondo alla mia stanza un'ombra. Accendo l'abatjour sul comodino alla mia sinistra e quell'ombra sembra scomparsa quando qualche secondo dopo vedo entrare dalla porta una chioma bionda, lo fisso in cagnesco, torva e incavolata più che mai contro colui che mi aveva solo presa in giro
<<Tutto okey?>> sussurra
<<Ora ti interessa? Caius per favore non è né l'ora né il momento di parlare, è tardi sono stanca e non ho la ben che minima voglia di parlare con un narcisista come te quindi, per favore, esci dalla mia stanza e lasciami dormire>> farfuglio in fretta mettendomi nuovamente sotto le coperte e dandogli le spalle.
Lo sento sussultare indugiare. Il ticchettio delle sue scarpe lucide si avvicina verso il letto ma continuo a rimanere in quella posizione, non voglio guardarlo negli occhi perché so che poi avrei ceduto.
Sento la sua presenza vicino al mio letto, li, inerme, Vedo l'ombra della sua mano vicino al mio braccio grazie alla luce soffusa dell'abatjour ma la ritira subito tornando verso la porta che dopo un intenso cigolio si chiude. Mi giro e lui non c'è più.

Il mattino seguente mi sveglio molto stanca, le occhiaie sono scure ed evidenti sotto i miei occhi e dopo la solita routine beauty, dopo aver legato i capelli in un semi raccolto con una piccola pinzetta lasciando che cadessero morbidi sulle spalle e dopo essermi vestita con un semplice vestito azzurro a fiori morbido con volant e balze sulla gonna con un collo a fiocco e decolté beige, 

Il mattino seguente mi sveglio molto stanca, le occhiaie sono scure ed evidenti sotto i miei occhi e dopo la solita routine beauty, dopo aver legato i capelli in un semi raccolto con una piccola pinzetta lasciando che cadessero morbidi sulle spall...

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cerco di ricoprirle come meglio potevo ma con scarso risultato. Dopo aver preso tutto ciò che mi serviva e aver rifiutato di fare colazione, mi dirigo nella sala del trono per consegnare ad Aro alcuni documenti che mi aveva chiesto di riordinare per ordine di importanza e data, ovviamente un compito inutile per far si che il mio tempo scorra più velocemente impiegandolo in qualcosa.
Arrivo nella sala del trono e sbadatamente senza bussare, entro interrompendo la conversazione che i tre capo vampiri stanno avendo con Dominic
<<Oh, buongiorno dolce Madelaine>> afferma Aro sorridendomi seduto sul suo trono laccato in oro
<<Buongiorno, non volevo interrompere la vostra conversazione, sono solo venuta a lasciare questi moduli che mi avevi chiesto>> dico dirigendomi al tavolo e lasciandoli sopra tutti nel loro ordine preciso e prendendo dei libri messi da parte per portarli in libreria <<tolgo subito il disturbo>> continuo guardando i quattro che scrutano ogni mio singolo passo. Caius ha uno sguardo strano, sembra... dispiaciuto? No, non è possibile. Sorrido a mezzo labbro ma è evidente che il mio sguardo è triste e poco riposato, i libri sono molto pesanti e una volta arrivata alla porta mi cadono tutti facendo un gran tonfo, i tre che avevano ripreso la loro conversazione impercettibile all'orecchio umano, tornarono nuovamente a guardarmi. Un vento gelido mi si schiera di fianco, è Dominic che è arrivato come un razzo al mio fianco aiutandomi a raccogliere tutti i libri per terra e porgendomeli tra le braccia
<<Grazie>> rispondo di fretta per poi dileguarmi verso la biblioteca.
Come è possibile che Dominic si sia avvicinato a me con quella rapidità? Come è possibile che si sposti a quella velocità? La velocità che fino ad ora ho visto usare solo ai vampiri.
Arrivo in biblioteca e dopo aver lasciato quei libri pesanti tra gli altri da mettere a posto, mi spingo tra gli scaffali cercando qualcosa, un indizio una qualsiasi cosa che mi possa aiutare a risolvere questo dilemma che ora si è impossessato della mia mente.
Tra il tanto cercare ecco che mi salta agli occhi un libro con la copertina in pelle tinteggiata di Blu, lo prendo dallo scaffale in basso, era ben nascosto.
Lo spolvero un po' e lo osservo bene, sembra quasi come nuovo, l'odore della pelle si sente ancora e l'incisione sulla copertina sembra appena fatta.
Mi dirigo sul tavolo alla luce dei neon sul soffitto alto e leggo: "Sperimenti ed Ibridi". Tutto ciò mi incuriosisce, mi siedo ed inizio a leggere qualcosa su esperimenti antichi sui vampiri, sulle leggende dell'aglio e della luce del sole, esperimenti su lupi mannari e vampiri, storie su bambini immortali, ed eccoci arrivati: ibridi.
Il titolo dorato spicca davanti a me come un forte richiamo, sfoglio la prima pagina composta solo dall'intestazione ma, mi rendo conto che tutte le pagine della spiegazione principale sono tutte strappate, non ce n'è traccia, nulla, solo un blocco di fogli strappati.
Su uno di essi ancora per un quarto permanenti c'è scritto: " Processo di creazione di un ibrido, fecondazione di un umana da parte di un vampiro maschio" il resto è tutto completamente strappato; vorrei davvero capirne il motivo
<<Ibridi eh!>> esclama una voce mascolina, sobbalzo non aspettandomi di vederlo spuntare così all'improvviso e con un passo talmente felpato da non far scricchiolare neanche un asse del pavimento.
<<Mio Dio Dominic! Sei impazzito per caso??>>
La mia reazione scatena una fragorosa risata da parte del ragazzone alle mie spalle.

Caius - J.C.B (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora