Capitolo 30. Protezione.

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Pov Caius.

Nella sala del trono Aro sembra più che tranquillo, anche fin troppo, la giovane mondana non può sfuggire al controllo di nessuno di noi, a quanto si è puntualmente visto, soprattutto al controllo di Aro.
<<Maestro è tutto fatto come ha chiesto. La giovane ragazza è stata rinchiusa nella stanza blindata come richiesto>> afferma Jane facendo capolino nella sala del trono seguita a ruota dal fratello e da alcuni membri della guardia.
Uno strano sentore affolla il mio corpo, come una specie di brivido costante che non sapevo neanche potessi provare.
Le mani iniziano a tremare e la mia ampia mente da vampiro sembra svuotarsi e cadere a terra in piccoli frantumi invisibili, come se alle parole di Jade tutto si fosse fermato.
La camera blindata alla fine è una semplice stanza da letto con poca luce, l'unica differenza è che è impossibile uscire, porte e finestre sono sigillate, almeno per quanto riguarda gli umani.
Quella stanza è stata usata pochissime volte a mia sfortuna durante questi secoli e per quel poco che so, nonostante tutto è confortevole; anche se non ci sono mai entrato o avuto a che fare.
Dominic entra nella stanza con una tale furia da poter far crollare il palazzo se solo volesse.
<<Dov'è Madelaine?>> chiede furioso, come si permette ad essere così sfrontato e addirittura a chiedere di lei? Come osa? Non è il suo padrone né tantomeno il suo ragazzo o qualcosa del genere!
Caius sei.... infastidito?
Scaccio via da me l'ultimo pensiero e fulmino il ragazzo difronte a noi
<<Ciao nuovamente anche a te caro Dominic>> risponde sempre calmo Aro, a volte mi chiedo se abbia una voce o se, con il suo insulso potere, crede di poter essere invincibile.
<<Forse non sono stato chiaro, dov'è finita Madelaine!>> esclama ancora furioso
<<Abbassa i toni mezzosangue, come osi venire da noi a parlarci così, portaci rispetto o dobbiamo ricordarti ancora una volta chi siamo?>> rispondo a tono alzandomi in piedi quasi avvicinandomi a lui faccia a faccia, non sopporto che mi si venga a parlare in questo modo, soprattutto lui che senza di noi non sarebbe qui, sicuramente sarebbe già morto.
<<Calma fratello!>> afferma Aro interponendosi, lo fulmino con lo sguardo ma non sono deciso a fermarmi, sono mesi che mi dà sui nervi, forse è davvero arrivato il momento di staccarli la testa.
<<Aro, Madelaine non si fa vedere da ore, sono preoccupato>>
<<Non sono affari tuoi mezzosangue, la mondana non è un tuo problema. Tu sei qui solo ed esclusivamente per prestare i tuoi servigi e ciò per cui sei stato addestrato>> esprimo nervosamente mettendomi faccia a faccia con lui visivamente più basso di me
<<Oh mi farebbe piacere se tu me lo spiegassi>> istiga il biondo mezzosangue
<<Oh, mi farebbe tanto piacere staccarti la testa in un colpo secco>>
<<Provaci>> istiga ancora
<<Con piacere>> dico ma vengo subito fermato da Aro
<<Calma calma calma fratello, sei sempre stato irruente ma non hai mai avuto questo tipo di comportamento!>> afferma
<<Non mi piace che ci si rivolga così, noi apparteniamo ad una casata reale lui non sa neanche cosa significa, questo bambino ha bisogno di essere rimesso in riga>> istigo a mia volta
<<Perché non me lo dici in faccia!>>
<<Oh con piacere, anzi mi farebbe tanto piacere staccartela da quel corpo metà mondano>>
<<Ora basta, fratello ti consiglio di andare a sbollire la tua irruente ira>> pronuncia Aro, lo guardo storto e capisco che non sta scherzando, scontro la mia spalla contro quella semi morbida di Dominic sovrastandolo e correndo verso le scale.
Alla mia attenzione si porge un rumore metallico molto leggero, proviene dal piano inferiore così mi dirigo in quel corridoio arrivando alla fonte del rumore, proviene dalla porta blindata della stanza dove Madelaine è stata rinchiusa, sento il suo pianto sfrenato, i suoi pugni sul blocco di metallo e le sue grida d'aiuto.
D'un tratto tutto cessa e dopo un breve silenzio il suo dolce e doloroso pianto echeggia in tutti gli angoli del corridoio.
Stringo i pugni, mi sento tradito da quello che ha fatto, pugnalato, esonerato.
Guardo le chiavi lunghe e dorate appese di fianco e senza pensarci sgancio il lucchetto aprendo il chiavistello ormai arrugginito, di conseguenza le svariate serrature presenti sulla porta.
La apro e mi precipito immediatamente all'interno chiudendomela alle spalle, la guardo per un millesimo di secondo, lei sembra estasiata mi guarda e con gli occhi gonfi e rossi di pianto si avvicina verso di me, anche le sue mani sono gonfie e rosse per gli svariati pugni dati alla porta senza procurarne neanche un graffio.
Man mano che si avvicina sento il suo profumo inebriante e il suo calore corporeo come se ci fosse un camino acceso a pochi centimetri da me, si avvicina a braccia spalancate e mi abbraccia scaldando il mio corpo morto e freddo.
Le lacrime non smettono per un secondo di sgorgare sulle sue guance bagnandomi la camicia di seta blu, sono talmente furioso che in questo momento vorrei stritolarla, perché è voluta scappare ed ora piange? È solo colpa sua se si ritrova qui, ha tutto ciò di cui ha bisogno e scappa. Mondani!
Noto che mi osserva, stranita, triste... ma non mollo...
<<Caius!>> esclama con la voce rotta e silenziosa per colpa del pianto e con tono preoccupato la guardo e sento di non poter fare a meno di quegli occhi ma mi sento così inorridito da ciò che ha fatto così...spezzato... Le poggio le mani sulle spalle piccole e strette allontanandola da me
<<Dobbiamo parlare>> le dico ancora senza fissarla allontanandomi e di conseguenza dandole le spalle, credo di non riuscire a reggere per molto un discorso con lei, devo trattenere troppo fiato per riuscire ad ottenere una conversazione duratura, il suo odore mi brucia la gola intenstamnte, soprattutto in quello stato, non so cosa mi faccia questa insulsa mondana ma, provo qualcosa....ancora non so cosa...
Inizia, ovviamente una discussione, le chiedo motivazioni, spiegazioni di cui ho davvero davvero bisogno e lei, continua a darmi ragioni inutili, capisco che voglia la sua libertà, capisco e, se dipendesse da me credo che in fondo lo farei ma perché tradirmi in questo insulso modo banale!
<<Sarebbe tanto brutto diventare vampiro?>> le domando dopo la sua insulsa affermazione, fino ad ora ho mantenuto le spalle e lo sguardo fisso sul vecchio armadio ma decido di fissarla <<Allora? Sarebbe tanto brutto?>>
Lei non proferisce parola
<<No...non..non saprei>> balbetta nervosamente, sento che sto per scoppiare, mi allontano nervosamente cercando per quel che sia possibile di mantenere la maggior distanza possibile.
Ma cosa ne sa lei di cosa significa vivere così, i vampiri sono i maggior predatori mai esistiti, siamo forti e non abbiamo bisogno di niente, non sa nulla di nulla su cosa significa bramare il potere e avere il potere. Avrei voglia di ucciderla. Dopo le mie parole è perplessa impietrita, mi maledico per essere stato così troppo irruente ma, è più forte di me e della mia stessa natura.
<<So che abbiamo litigato ma se tu, per una frazione di secondo ti fermassi a pensare a ciò che ti ho detto capiresti bene tutto invece no, preferisci scappare come una codarda e queste sono le conseguenza>> le ribadisco cercando di calmarmi ma ovviamente senza il miglior successo.
<<Io codarda? Sono entrata in un covo di vampiri per savlare la mia migliore amica non che la mia unica famiglia basandomi davvero sul nulla e a distanza di mesi ancora non so se sia viva o meno!
Non sai nulla di me Caius Volturi, niente. Non puoi venire qui ad accusarmi sulla base del nulla, mi sento in trappola rivoglio la mia vita, i miei amici, essere libera di poter entrare ed uscire quando e come voglio e soprattutto senza lividi perenni sulle braccia. Voglio vivere Caius, innamorarmi e chi sa formare una famiglia ciò che io non ho mai avuto e tu, mi vieni a dire che sono codarda?!>> In effetti per essere una insolita ed insulsa mondana non ha tutti i torti, è stata coraggiosa ad entrare qui affrontarci e rimanere al nostro fianco ed essere martoriata dalla guardia sotto ordini di Aro, forse è questo che mi piace di lei
<<Mi dispiace interrompere i tuoi pensieri sbagliati ma qui mi sembra che l'unico codardo sia solo ed esclusivamente tu!>> continua, questo non doveva proprio dirlo, vado su tutte le furie sento che se potessi in questo momento sarei di un rosso bordeaux pronto ad esplodere.
<<Io sarei codardo? Ma ricordi bene con chi stai parlando....mondana?!>> rido nervosamente
<<Si, fortunatamente lo ricordo bene, e ribadisco sei un codardo. Sei talmente fatto di pregiudizi su noi esseri umani che alla prima occasione ti infuri con me per ogni piccola cosa, hai anche talmente tanta paura del giudizio dei tuoi fratelli che nascondi di provare qualcosa anche se piccolo nei miei confronti; l'ho sentito sai, quando mi hai baciata e lo capisco, capisco che tu sia sposato e non ti chiederei mai di lasciare tua moglie per un'inetta come me ma per lo meno, ammetti i tuoi sentimenti e smettila di fare il sadico narcisista con me>> Rido di gusto alle sue insulse parole e non perché in parte non abbia ragione ma perché non ho paura ne dei miei fratelli ne di niente, Athenodora si, è la mia compagna ma sento che la lealtà nei suoi confronti è cambiata, è diversa.
Madelaine si siede sul letto tornando a piangere copiosamente, mi si stringe il petto e non so cosa fare mi sento frastagliato e furioso, vorrei abbracciarla e consolarla ma il mio stupido orgoglio me lo impedisce.
Dopo continue e ripetute insulse parole sulla sua libertà la situazione cambia, sento il suo sangue bollire e camminare nelle sue vene in un flusso molto più veloce, il suo cuore ne pompa più del necessario ed è davvero all'impazzata come se le stesse per trapassare il petto. Il suo respiro è irregolare anzi fa davvero fatica a respirare, il suo corpo trema lievemente ma per il mio occhio è più che evidente, la guardo impaziente, non so cosa fare, le prendo le mani e mi siedo al suo fianco
<<Mad...Madelaine tranquilla okey, stiamo solo parlando!>> le dico sereno cercando di calmarla ma la mia voce sembra non funzionare, si alza furiosa e percorre più volte la stanza nervosamente cercando di calmarsi e di respirare in modo regolare ma senza successo
Le stringo le spalle e lei si divincola cercando di liberarsi ma è inutile sono troppo forte per lei, il suo sguardo è pieno di terrore, ansimo e dopo di che, senza pensarci mi butto e la bacio.
Le sue labbra calde mi fanno sempre un certo effetto come se riscaldasse le mie. Il bacio è pieno e ricco di passione, di dubbi ed incertezze ma non mi importa e mi godo quell'istante così...magico...
Respiro quel suo odore così forte come una calamita per me e mi faccio invadere ogni cm del mio corpo, la stringo forte a me facendo combaciare il suo piccolo corpo al mio.
Sento il suo respiro rallentare e tornare alla sua forma originaria, anche il sangue non bolle più, si sta tranquillizzando e così la stringo più forte a me.
Sento un istinto così protettivo nei suoi confronti, come una calamita sovrannaturale; non posso starle lontano.
Cosa mi stai facendo mondana!

Caius - J.C.B (ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora