Gravidanza o non Gravidanza?

207 16 28
                                    

Subito dopo le feste Stella è venuta a vivere da me, ancora non avevamo fissato la data del nostro matrimonio.
Anche perché lei ogni tanto ritornava a stare per un po' a casa sua, e questo mi dava fastidio.
Il nostro lavoro in ospedale stava diventando sempre più complicato, da quando lei mi disse al mio compleanno che era rimasta incinta. Anche se a me risultava piuttosto strano, perché non notavo nessun cambiamento in lei.

Non veniva più in sala operatoria con me, e mi sentivo perso senza di lei, con me veniva Mark, non spiegavo neanche più gli interventi perché senza di Stella non aveva un senso.
Era quasi sempre assente a lavoro, perché diceva che si sentiva poco bene, ed era ancora presto per prendersi la maternità, non era passato nemmeno un mese.
Aveva l'assenza del ciclo, la nausea e aveva persino la sensazione del seno gonfio.

Ma io volevo vederci chiaro, così una sera mentre eravamo a tavola le dissi: " Stella amore mio, cosa ti ha fatto pensare di essere incinta? Il test di gravidanza non me l'hai fatto mai vedere, e quando hai intenzione di andare da un ginecologo?"

"Ho un ritardo, e ho tutti i sintomi della gravidanza te l'ho detto, ho anche la sensazione di avvertire dei movimenti fetali!" Mi rispose molto sicura di sé.

Io senza capire come si sentiva le risposi anche bruscamente:
"Domani mattina andiamo in ginecologia e ti farai tutti gli accertamenti, perché non puoi farmi fare figura di merda davanti alla gente!"

Lei si arrabbiò dicendomi:
"Tu pensi che io sia una bugiarda? Pensi che io non sia in grado di regalarti un figlio? Questo bambino che cresce dentro me è il frutto del nostro amore, e ci cambierà la vita per sempre!"

Era in lacrime, ed ero spaventato, perché non pensavo che desiderasse così tanto un figlio da me.

Io ero solo un medico quasi anziano, innamorato del mio lavoro e innamorato di lei come a uno stupido. Pensavo come sarà il nostro futuro?
Io non ci riuscivo più ad essere padre, volevo solo stare con la donna della mia vita e basta. Ma non sapevo come dirglielo, anche perché sono stato il primo a dirle che volevo avere un figlio da lei, ma glielo detto da uomo innamorato.

Così la mattina seguente durante una pausa a lavoro, la portai in ginecologia, facendole fare tutti gli accertamenti urgenti.

Il reparto di Ostetricia e ginecologia si trovava al secondo piano, e ha come primario il ginecologo dottor Flavio Giannini.

Il reparto ha due entrate principali, nella prima entrata si trova il nido, mentre nella seconda entrata si accede al reparto, all'esterno del nido si trovano gli ambulatori e gli studi medici.

Una volta entrati nello studio, il ginecologo ci spiegò la situazione.
E venni a scoprire una cosa che non mi sarei mai aspettato.
Stella soffriva di pseudociesi e cioè la gravidanza isterica o anche detta falsa gravidanza. È una condizione in cui la donna è convinta di aspettare un bambino, anche se non è così.
Avvertiva tutti i sintomi della gravidanza, come l'assenza delle mestruazioni, la nausea al mattino, l'ingrossamento del seno, perfino l'aumento di peso.
Avvertiva anche la sensazione di avere dei movimenti fetali o la produzione di una sostanza simile al latte.

Desiderava avere così tanto un bambino da me, che era arrivata a stare male, il ginecologo mi disse che avrei dovuto starle accanto perché lei voleva solo attirare la mia attenzione.
Essendo una donna fertile sentiva un sentimento ambivalente nei confronti della maternità.
Da un lato desiderava diventare mamma, e dall'altro avvertiva degli ostacoli importanti. Pensava che il nostro era un rapporto di coppia troppo complicato, che avendo finalmente un bambino da crescere, la nostra vita quotidiana sarebbe cambiata per sempre.

Io non sono uno psicologo, sono soltanto un ortopedico e non sapevo come aiutarla. Non volevo portala da nessuna parte perché lei ha sempre sofferto di attacchi di panico, ha sempre lottato per essere una donna migliore. Non volevo neanche dirlo alla sua famiglia, perché me l'avrebbero portata via.

Dopo la visita Stella era come traumatizzata, non riusciva né a guardarmi e né a parlarmi. Si fermò davanti al nido, appena sentì i neonati piangere scappò subito fuori.
Le andai dietro e la fermai, cercando di aiutarla in qualche modo.

"Stella amore mio ascoltami, devi reagire. Non c'è nessun bambino... hai sentito quello che ha detto il ginecologo?"

"Sì, sì ho sentito quello che ha detto il ginecologo, non sono sorda. Ma io credevo davvero di aspettare un bambino tutto nostro, scusami!"

"Stella ti prego di non scusarti mai più, so come ti senti perché sto male anch'io, e ho paura ad essere di nuovo padre. Lo so che ti ho sempre detto che avrei voluto avere un figlio da te... ma non avere fretta arriverà quando meno te lo aspetti!"

Lei con occhi lucidi mi abbracciò.

Volevo renderla felice, e allora le dissi: "Amore mio, che ne dici se ci sposiamo l'anno prossimo? Il diciannove Aprile, al compleanno di tua mamma! Però dobbiamo sposarci al comune... perché io sono divorziato!"

"È il giorno perfetto amore mio grazie, ti amo tremila. Anche se avrei preferito che ci saremo sposati in chiesa, ma sarà meraviglioso lo stesso" mi rispose tenendomi stretto a sé.

Ero riuscito di nuovo ad aiutare Stella, e tutto grazie al nostro amore.
Ritornò in sala operatoria con me, e non potevo desiderare di meglio, Mark era bravo ma non era come Stella, con lei mi trovavo in grande sintonia mi capiva al volo e con un solo sguardo.

Amore in Corsia 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora