L'attesa

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Dopo un approfondito esame e innumerevoli notti insonni, ecco le mie conclusioni: non esistono persone adulte.

Erano passati solo due giorni da quel tragico evento con Maria, ma io mi sentivo molto nervoso. Il solo pensiero di aver tradito Stella mi uccideva, ma nessuno doveva venirlo a sapere.
Non ero cosciente di quello che stavo facendo in quel momento, quindi non sapevo come erano andate realmente le cose.

Un pomeriggio, dopo aver finito la lezione con gli specializzandi in chirurgia, affrontai la cosiddetta vedova allegra.
Eravamo fermi nella sala d'attesa della Chirurgia, e questa era deserta, perché il pomeriggio, di solito non c'è tutto quel caos che c'è di mattina. Quella grande sala, circondata da sedie in plastica e divanetti, era completamente vuota e mi faceva venire i brividi.

"Senti Maria, non lo so cosa è successo quella notte tra noi due, io non riesco più a dormire. Non sto nemmeno più chiamando Stella, dimenticati di quella serata, ho solo sbagliato ad invitarti a cena" le dissi nervosamente.

Ma lei era piuttosto calma, cosa che a me faceva ancora di più innervosire.

"Angelo ascoltami, quella notte come ti ho già detto eri ubriaco, e pensavi che io fossi la tua amata Stella. E così mi sono approfittata di te, perché in quel momento ti desideravo, non ho mai smesso di amarti. Volevo solo ritornare come ai vecchi tempi, tutto qua" mi confessò.

"Maria, sei una bella donna, sei ancora molto attraente, ma io non provo più nulla per te. Amo Stella, è lei la donna con cui voglio vivere per il resto dei miei giorni. I vecchi tempi non esistono più, ormai abbiamo la nostra vita".

"Lo so, hai ragione, ma a Daniele non ci pensi?"

"È figlio tuo e di Guido, come gli altri due che hai con lui. E poi è adulto e vaccinato, non fare la vedova allegra con me perché non attacca" le risposi arrabbiato.

Ma lei si sentiva attratta da me, voleva baciarmi, cominciò a toccarmi i pettorali. Mi sentii molestato e respinsi le sue mani, infastidito.

"Lasciami in pace!!" Le urlai.

Lei si arrese e se andò via, capendo che con me non aveva più speranza.

Quello stesso giorno chiamai Stella, scusandomi per non averla chiamata in quei giorni. Ma le dissi che ero davvero impegnato, con gli studenti e con le nuove ricerche, che d'altronde era vero, anche se il motivo del mio silenzio era un altro.

Nell'ospedale di Riabilitazione Ortopedica, San Marco di Milano, infatti stavamo effettuando delle ricerche per approfondire il trapianto di segmenti ossei.

A differenza delle protesi artificiali che devono essere sostituite ogni dieci o quindici anni. In quest'ottica si inserisce un trapianto da cadavere, con ricostruzione plastica dell'arto.

Era stata effettuata su un paziente di trentacinque anni che, a seguito di un incidente in moto avvenuto nel 2013, aveva riportato una frattura da infossamento del piatto tibiale esterno.
Il piatto tibiale rappresenta la parte più alta della tibia, l'osso lungo che, insieme al perone, costituisce lo scheletro della gamba.
È costituito da due parti: il piatto tibiale mediale, che è disposto verso l'interno della gamba, e il piatto tibiale laterale, disposto verso l'esterno.

La frattura del giovane paziente, era mal consolidata e causa di gravi limitazioni funzionali.

La nostra proposta chirurgica, accettata dal paziente, è stata quella di effettuare un trapianto dell'intero piatto tibiale, comprensivo di menisco.

Avevamo fornito alla Banca dell'Osso i parametri relativi al paziente, età peso, altezza e misure dell'osso, così da permettere la ricerca di un donatore compatibile.

La pianificazione che precede l'intervento deve essere molto attenta. Per un intervento del genere sono necessarie circa cinque ore, contro l'ora e mezza che richiede l'impianto di una protesi artificiale.

È importante tenere presente che il trapianto di segmenti ossei non causa rigetto, a differenza di quanto avviene con i trapianti di organi.

Il tessuto osseo viene comunque trattato dalla Banca dell'Osso prima di essere trapiantato, in modo da eliminare batteri e impurità.
Inoltre l'osso del paziente si ricostituisce su quello trapiantato, inglobandolo a sé in modo assolutamente fisiologico.
Naturalmente questo tipo di trapianto, viene eseguito anche in caso di malattie e patologie delle ossa.

Nella vita non si finisce mai di imparare, la scienza va avanti per approfondire nuove ricerche, nell'ambito della Medicina e della Chirurgia.

Tutto questo lo stavo facendo per Stella e per il dottor Ferra, perché loro essendo giovani sono il futuro.

Stella:

Angelo mi chiamò dopo due giorni, da quando era andato a quella cena di lavoro. Mi disse che era davvero impegnato e stanco, infatti la sua voce era strana.
Stava approfondendo nuove ricerche nell'ambito di trapianti ossei, così quando sarebbe ritornato al Sacro Cuore avrebbe trasformato il nostro reparto di ortopedia e traumatologia, il migliore in Italia.

Avevo una strana sensazione, come se mi stesse nascondendo qualcosa, mi mancava ogni giorno.
Mi rinchiudevo nella mia camera guardando fuori dalla finestra, aspettando che lui ritornasse.

Avevo paura di perderlo, avevo paura che qualcuna se lo portasse via.
Ma soprattutto avevo paura che lui sarebbe rimasto a Milano, dimenticandosi di me.

Per non richiudermi in me stessa, passavo il mio tempo libero anche con i miei nipotini. Mia sorella mi fece notare che da quando frequentavo Angelo, ero più radiosa e felice, si notava dalla mia espressione. Mi chiese che intenzioni aveva con me, e se davvero era disposto a sposarmi, le confermai che lui aveva intenzioni serie nei miei riguardi.

Ma in reparto le cose non stavano andando molto bene, un pomeriggio durante il turno, un paziente ebbe una crisi iperglicemica, rischiando il coma diabetico.
Aveva la glicemia a 400 mg/dl mi spaventai. Aveva cominciato ad avere tremori e sudorazione, stava cominciando anche a vomitare.
Così andai a chiamare immediatamente il dottor Ferra, e con il suo aiuto riuscii ad abbassare velocemente la glicemia, e riportarla a un valore di normalità. Somministrando al paziente una dose di insulina da lui indicata.
I valori normali della glicemia sono compresi tra 60 e 110 mg/dl.
In reparto quasi tutti i pazienti avevano problemi diabetici, infatti le persone con diabete presentano un rischio maggiore di fratture ossee.
E tale rischio è particolarmente rilevante nelle persone con diabete di tipo 1, che hanno più difficoltà a tenere sotto controllo gli zuccheri nel sangue.

Dopo quella disastrosa avventura, chiesi a Ada se poteva accompagnarmi nel reparto di Ginecologia. Perché avevo dei sintomi strani, e questa volta ero sicura che fossero veri.
Arrivate in reparto il dottor Giannini, mi fece tutti gli accertamenti necessari, e risultò che questa volta ero davvero incinta, di tre settimane.
Dovevo essere felice, e invece non lo ero, anzi ero terrorizzata.

Ada era contentissima, e lo era più lei che io. Il solo pensiero che Angelo non mi era accanto in quel momento, mi distruggeva.

Ad un certo punto Ada esclamò: "Che meraviglia Stella, sono proprio contenta per te e per Cox. Dopo tutto quello che avete passato, ve lo meritate un figlio tutto vostro".

Dopo quelle sue parole scoppiai a piangere, perché in fondo era ciò che volevo, un figlio tutto nostro.
Ada cercò di tranquillizzarmi, e mi propose di chiamarlo immediatamente per dargli la bellissima notizia.
Ma non me la sentivo di chiamarlo, ancora non ero pronta per affrontare l'argomento.

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