Il nuovo medico

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Appena ritornati in reparto la giornata ancora non era finita, chiamarono dal pronto soccorso per delle consulenze ortopediche e ci furono vari ricoveri, eravamo esausti.

Quando finalmente finì quel turno lunghissimo di dodici ore, io e Stella andammo immediatamente a casa. Dopo aver fatto una doccia insieme ci siamo sdraiati sul letto, cominciando a farci le coccole.
Ero come trasportato da una magia che mi avvolgeva, i suoi baci erano così profondi e sensuali che non volevo smettere mai di baciarla.
Il mio corpo, sul suo corpo così splendido, mi faceva sentire eccitato e felice allo stesso tempo. Non potevo fare a meno di lei, il suo profumo era la mia droga.

Subito dopo siamo rimasti sotto le coperte abbracciati, ed era ancora più bello, perché quello era il nostro momento, dove potevamo parlare e confidarci delle nostre ansie e delle nostre paure.

Mentre aveva la sua testa appoggiata sul mio petto le dissi: "Stella amore mio, senti ma per caso conosci un certo medico Fabrizio Ferra?"

Lei alzò la testa e mi guardò stranamente.

"Certo che lo conosco, tu come fai a conoscerlo?" Mi domandò.

E mi è sembrata piuttosto agitata.
"Dovrà venire a lavorare al Sacro Cuore da noi, oggi è arrivata la lettera, quindi lo conosci?" Le risposi.

"Sì, sì lo conosco, era il medico dell'ospedale di riabilitazione, dove lavoravo prima" mi confidò.

"E che rapporto avevi con lui?"

"Lui è un medico giovane, ora dovrebbe avere quarantacinque anni. Doveva fare la specialistica in chirurgia e ora credo che l'abbia fatta, visto che viene a lavorare da noi."

Stavo cominciando ad alterarmi, perché mi aveva risposto diversamente dalla mia domanda.

"Io ti ho fatto un'altra domanda! Non mi interessa quanti anni ha e quello che fa, voglio sapere il rapporto che avevi con lui!" Le chiesi.

Così con molta calma riprese a dirmi: "Tra di noi c'era un ottimo rapporto di amicizia e di rispetto, lui essendo giovane non era come gli altri medici. È un uomo molto sensibile, suo padre e sua sorella sono fisioterapisti. La clinica è appunto di suo padre, ma lui voleva essere un chirurgico ortopedico" mentre mi diceva tutto questo la sua voce tremava, stavo cominciando ad agitarmi.

Ne parlava molto bene di lui, ed ero anche convinto che tra di loro ci fosse stato qualcosa di più di una semplice amicizia.
Ma non ne volevo parlare più, era sicuramente un chirurgo alle prime armi.

Il giorno seguente visto che io avevo studio a casa mia, Stella ritornò per quel giorno a casa sua per aiutare i fratelli. Ci saremo rivisti l'indomani per fare il turno di mattina.
Suo fratello Elijah era ancora dubbioso sul nostro rapporto, ogni volta che ritornava a casa sua litigavano sempre. Per fortuna Stella era diventata più forte, quindi non si lasciava prendere più dai suoi attacchi di panico.
Ma era sempre molto fragile e sensibile, quei giorni a casa sua per lei erano un incubo.
Il fratello non voleva che lei aspettasse un bambino da me, ed era soddisfatto di quel falso allarme.
L'unica cosa che le faceva bene era passare il suo tempo con sua sorella Mary, aveva problemi di autismo e usciva solamente con Stella.
I suoi fratelli non uscivano mai con lei perché non volevano, pensando che fosse un problema.
Ma in fondo non era Mary il problema, ma erano loro, che non sono neanche in grado di badare a loro stessi. Come potevano stare dietro ad una ragazza che soffre di autismo!

La mattina seguente recandomi in ospedale ero un po' agitato, perché sarebbe arrivato il nuovo medico.
Non sapevo che aspetto aveva, e soprattutto non sapevo il rapporto che c'era tra Stella e lui.
Appena arrivato in reparto Stella ancora non arrivava, come suo di solito è sempre in ritardo.
Ma recandomi in sala medici notai che c'era un uomo alto e ben portato, con i capelli brizzolati, era il Dottor Ferra.

Mi presentai dicendo che ero il primario, lui era un po' impacciato ma si presentò. Era molto educato e gentile, sembrava strano ma a dire la verità mi era simpatico.

Dopo qualche secondo arrivò Stella, per un attimo mi sono sentito come se fossi attraversato da una scossa lungo la schiena, ero paralizzato dalla paura. Appena lo vide corse ad abbracciarlo, si vedeva che c'era molto feeling tra loro due.

Lui con occhi luminosi le disse: "Sono contento di rivederti Stella, mi sei mancata"

Stella si fece tutta rossa, mi guardò e poi aggiunse: "Anche tu mi sei mancato Fabrizio".

Facendo conoscenza anche con gli altri colleghi, il dottor Ferra era simpatico a tutti. Durante il giro visite era piuttosto bravo, ma era in sala operatoria che volevo vederlo all'opera.

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