I nostri tradimenti

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Dopo aver visto Stella allontanarsi da me, ero distrutto.
Guardai mia sorella, e notai che era soddisfatta e impaurita allo stesso tempo, era strana.

Le domandai: "Perché mi fai questo? Cosa ti ho fatto?"

Mi guardò con i suoi occhi castani spalancati, che volevano dirmi tutto e niente. Ma dopo un po' se né andò lasciandomi solo, senza una spiegazione.
Cercai di avvicinarmi a Stella, ma lei mi respinse, così andai da mia figlia, per fortuna avevo lei.

Entrati in chiesa era tutto bellissimo, come l'esterno.
La luce attraversava le bellissime finestre di vetro colorate, ed illuminava l’interno.
Notai che Stella si guardava intorno meravigliata, con quei suoi occhi chiari da eterna bambina.
Guardò prima nell’arcata sopra l’altare, e notò un punto segnato con una luce rossa, chiese a mia madre cosa significasse. Lei le spiegò, che indicava il punto dove era custodito un chiodo della croce di Gesù.

Subito dopo, rimase colpita dalle statue degli Apostoli e Profeti, che erano tutte ottocentesche.
Ma la cosa che la colpì di più, fu un gigantesco sacco, sospeso sopra la navata di destra, non distante dall’ingresso. Le andai vicino, e le spiegai che nessuno conosceva il suo contenuto, ma si diceva che sarebbe caduto solo alla fine del mondo, per questo era noto con il nome di Sacco del Giudizio Universale.

Ed esclamò: "Wow che bello, tutto questo non lo sapevo, è tutto stupendo!"

"Invece per me... sei stupenda tu" le sussurrai nell'orecchio.

Lei si girò di scatto verso di me, e con occhi lucidi mi proferì: "E tu sei un bugiardo, non fare il cascamorto con me!" E proseguì da sola lungo la chiesa.

Rimasi lì immobile sotto quel sacco, che speravo mi cadesse in testa, così si sarebbe preoccupata per me.

Mezz'ora dopo, usciti dalla Chiesa, Stella era sempre più distaccata da me. Percorreva le vie di Milano insieme a Morgan, erano così affiatate che sembrava che si conoscessero da anni.
In quel momento che la vedevo  allontanarsi, avevo un gran paura di perderla per sempre.
Mia madre che mi era accanto, capì subito che c'era qualcosa che non andava, mi raccontò altre cose su Manuela. Suo marito era in carcere per spaccio di droga, lei gli prestò anche dei soldi, che gli servivano per comprarsi la roba naturalmente. Lui quando venne arrestato non fece il suo nome, perché se la polizia lo veniva a sapere, molto probabilmente sarebbe finita in carcere anche lei.
Dopotutto mi faceva pena, era pur sempre mia sorella, ne stava passando tante per colpa di quel disgraziato.

Arrivati finalmente a casa, cercai di chiarire la situazione con Stella, ma lei non voleva parlarmi, mi evitava.
Allora persi la pazienza, così davanti a tutti la presi per un braccio e la portai in camera per parlare.

"Amore ascolta, quello che ti ha detto mia sorella è tutto vero" notai dalla sua espressione che era molto arrabbiata e agitata.

Ma continuai: "Scusami se non ti ho detto la verità su Maria, hai tutte le ragioni per essere arrabbiata con me. Sì ho un figlio con lei... ma è successo molto tempo fa, io avevo ventidue anni credo, e lei venti. Eravamo ad una festa universitaria, ed avevamo bevuto un po' troppo. Non lo so come sia successo, ci siamo ritrovati la mattina seguente a letto insieme, lei stava frequentando Guido, ma era innamorata anche di me. Non volevo fare un torto al mio migliore amico, e così abbiamo fatto credergli che il figlio era suo. Ed è stato lui che la cresciuto, i miei veri figli sono Mirko e Morgan".

Non potevo assolutamente dirle che ci ero ricascato di nuovo, eravamo andati per la seconda volta a letto insieme, sempre per lo stesso errore.

"Ora basta! Non voglio sentire più una singola parola, mi hai mentito. E in tutti questi anni, non hai detto nulla, né a tua moglie e né ai tuoi figli!" Mi sbraitò furibonda Stella.

Notai che le mancava il respiro, era nervosa e impaziente di ascoltare le mie parole, che le facevano male.

"Elsa già lo sa, i miei figli no! Che poi questo ragazzo che ora dovrebbe avere quarantaquattro anni, è nato con la sindrome di down, perché la dottoressa Martini ha un fratello così, e quindi è portatrice. Quel povero ragazzo ha già sofferto molto, non merita di avere un altro dispiacere. Così abbiamo mantenuto il segreto con tutti, lei ha altri e due figli con Guido. È questa la verità, ti prego Stella perdonami, io ti amo".

Sembrava che si era calmata, come se avesse capito cosa era successo realmente, invece mi sbagliavo. Cominciò a trattarmi male, era sicura che io avessi ancora una relazione con la dottoressa Martini, mi fece mille domande. Alla fine arrivai a dirle, quello che era successo ancora tra noi due. Ma subito le spiegai che era stato uno sbaglio, le raccontai anche delle avances che mi faceva e che io non volevo. Lei non volle sentire ragioni.

"Cosa? Non solo mi hai mentito, mi hai anche tradita! Facendo lo stesso errore di molto tempo fa! E IO DOVREI PERDONARTI?" Mi urlò.

"Amore mio, ti prego abbassa la voce. Ascoltami, non ho mai amato nessuno come amo te, sei la mia fortuna, sei l'amore della mia vita, io non ti ho tradita... non ero cosciente in quel momento" le dissi con le lacrime agli occhi. Era arrabbiata, e tremava come sempre.

"Se stiamo in vena di tradimenti, errori e delusioni. Ho anche io una cosa da confessarti, ho baciato il dottor Ferra... ero pentita per questo, ma ora siamo alla pari!" Mi rinfacciò.
Non credevo a quelle parole i miei sospetti erano giusti, ma la amavo troppo per essere arrabbiato con lei.

"Quindi anche tu mi hai tradito?! Ma non voglio più litigare con te, ti lascerò decidere cosa vuoi fare" le manifestai mantenendo la calma.

"Io non ci sono andata a letto, come hai fatto tu con quella gatta morta! E poi è stato un errore non voluto, mentre tu dopo quella notte hai continuato a baciarla, anche se non volevi".

La guardai incantato, mentre stava per piangere. In quel momento che si stava allontanando da me, era ancora più bella.

Ma continuò a dirmi:
"Voglio ritornare a Roma, con te non ci voglio restare un minuto di più" scoppiò a piangere.

La abbracciai stretta a me, lei continuava a piangere sulla mia spalla. Stavamo davvero per lasciarci? Era davvero tutto finito tra noi due?

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