Angelo Junior (seconda parte)

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Un figlio è il dono più prezioso che si possa avere, ma quando si ha un figlio a tarda età senti una vita dentro di te, è un miracolo, e puoi credere a qualunque cosa... anche all'esistenza degli alieni! Tutto è possibile! La vita che si forma, l'immaginazione che vola alta, l'emozione di stringere tra le braccia quel piccolo esserino che si è appena affacciato alla vita, ti fa sentire pieno di vita e pieno di gioia. Ed è una sensazione bellissima che si sente dentro nel cuore, e la paura non ti molla mai.

Quel giorno la dottoressa del reparto di terapia intensiva neonatale, ci prese in disparte, comunicandoci le condizioni progressive di nostro figlio.

"Signori Cox, volevo dirvi che il bambino soffre di una sofferenza cardiaca, ed è molto comune nei neonati prematuri. Dovrà essere operato, ma state tranquilli, l'equipe che dovrà operarlo è la migliore in assoluto. Hanno già eseguito centinaia di interventi come questo, e sono tutti riusciti. Il piccolo Angelo non potrebbe trovarsi in mani migliori, ve lo garantisco!"

"E per quando è fissato l'intervento?" Domandò Stella.

"Lunedì mattina, sarà il primo" rispose la dottoressa.

"Lunedì è il sedici, ed è il mio compleanno!" esclamai emozionato e spaventato allo stesso tempo.

"Vedrai amore mio, andrà tutto bene. Sarà un giorno fortunato per lui" mi rassicurò la mia piccola.

"Sì amore mio, non dobbiamo preoccuparci, il nostro piccolino è in buone mani" le dissi. Subito dopo la baciai.

Avevo una voglia sfrenata di saltarle addosso, erano cinque mesi che non facevamo più l'amore. Eravamo solo noi due, insieme a quella dottoressa poco attraente, in una grande e vuota sala d'attesa. Accanto a noi c'era un albero di Natale, con mille luci colorate, mi mancava addobbare il reparto di ortopedia insieme a lei.

Subito dopo la dottoressa ci lasciò da soli, forse per farci riflettere o perché aveva capito le mie intenzioni.
Eravamo seduti sopra un divanetto bianco, mi lasciai trascinare dalla mia tentazione sessuale.

Cominciai a toccarle il seno, aveva una maglia lunga blu scollata, sotto un paio di leggins neri. Le toccai le gambe fino ad arrivare sempre più sopra, misi la mano dentro i suoi leggins e la toccai, lei per un attimo provò una forte tensione di piacere, poi mi fermò.

"Angelo, ti prego smettila! Non è il momento!" Mi annuì con voce sensuale, togliendo la mia mano da dentro i suoi slip.

"È sempre il momento per rilassarci, siamo rimasti soli... quel tricheco di dottoressa è andata via" le annui eccitato.

"Non devi dirle così, la dottoressa Giulia Giordano ci sta aiutando con nostro figlio... ed è una brava persona!"

"Si lo so, ma cosa ho detto di male? Era solo per scherzare! Dai qui non ci vede nessuno" le ansimai.

Ma lei all'improvviso mi diede uno schiaffo, rimasi irrigidito.

"Ma come puoi pensare a fare queste cose in un momento del genere. Quando nostro figlio sta male e ha bisogno di noi! E poi mi hanno appena tolto i punti, mi fai male! Ma che ti è preso?" Mi sbraitò piangendo.

La mia piccola donna aveva ragione, e
quello schiaffo era quello che mi meritavo. L'avevo fatta piangere e non potevo perdonarmelo.

"Scusami piccola mia, non so cosa mi è preso. Vai da Angelo Junior, io vado a farmi una passeggiata. Voglio stare per un attimo da solo, ci vediamo dopo!" le dissi senza nemmeno guardarla.

Mi avviai verso la porta e me ne andai, lasciandola lì a guardarmi mentre mi allontanavo da lei.

"Ma dove vai? Non mi lasciare da sola!" Mi urlò da dentro la stanza.

Amore in Corsia 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora