Il giorno della laurea

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Dicono che nella vita tutte le cose belle debbano finire. A volte succede tranquillamente. A volte meno tranquillamente. E all'improvviso realizzi che una certa cosa non può spingersi oltre.

Per me stavano arrivando i giorni tanto attesi, il giorno della laurea di Angelica e la mia partenza.
Ci fu prima il giorno della laurea, presto saremo stati circondati da nuovi assassini.
In quei pochi giorni che mancavano Angelica venne molto spesso a casa mia, stavamo quasi tutto il giorno nel mio studio per verificare le ultime cose della sua tesi.
Notavo che Stella era molto gelosa, ma in fondo sapeva che di me poteva fidarsi. Sapevo cosa provava, anche io sono sempre stato geloso di lei, prima con Mark e poi con Fabrizio.

Angelica mi confidò che la sua attrazione che provava per me, era quasi svanita. Lei era innamorata di Luca, ma lui stava con Tony. Ma era sicura che non lo amava, stavano insieme solo per finta. Perché Tony voleva fare un dispetto a Mark, era lui l'uomo che amava.
Non sapeva come fare, non sapeva come dire a Luca che lo amava e si mise a piangere.
Io per questi ragazzi sono il loro mentore, loro pendono dalle mie labbra. Cercano sempre di venirmi vicino, per qualche consiglio sul lavoro o sulla vita. Volevo aiutarla perché so cosa significa amare davvero qualcuno, io ho aspettato quindici anni per confessare a Stella che ero innamorato di lei.

Così cominciai a dirle: "Angelica ascoltami, se ami qualcuno devi dirglielo! Anche se hai paura che non sia la cosa giusta... anche se hai paura che creerà problemi. Anche se hai paura che potrà rovinare completamente la tua vita. Diglielo! E diglielo con forza! E poi riparti da lì"

Dopo un po' finito di controllare le ultime cose della sua tesi, accompagnai Angelica alla porta. Dicendole che ci saremo visti tra due giorni all'università, per la sua laurea.

Salutò Stella e le disse: "Stella sei davvero fortunata ad avere un uomo come il dottor Cox al tuo fianco, non lasciartelo scappare" e detto questo la abbracciò.

Stella ricambiò con entusiasmo l'abbraccio, dicendole: "Grazie Angelica, spero che anche tu troverai un un uomo così. Non proprio come Cox perché lui è unico, ma diciamo simile!" E si misero a ridere.
Mentre stava andando via abbracciò fortissimo anche a me, dicendomi che mi voleva bene e mi ringraziò di tutto.

Durante la cena raccontai a Stella tutto quello che mi aveva detto Angelica, dicendole che io mi sentivo un uomo fortunato ad avere lei al mio fianco.
Le dissi anche che prima della mia partenza, volevo organizzare una festa a casa mia. Visto che eravamo ad Aprile, e mancava un anno al nostro matrimonio. Volevo fare una festa in piscina, invitando tutti.

Non sapevo cosa mi aspettasse in quei tre mesi a Milano, ma al solo pensiero che sarei stato lontano per così tanto tempo dall'amore mia vita, mi faceva rabbrividire.
Così il giorno tanto atteso arrivò, eravamo tutti pronti. Siccome che io facevo parte della commissione, anche Stella ne faceva parte.

Angelica:

Finalmente per me era giunto il giorno della mia laurea, era tutto perfetto e io ero super emozionata.
Il giorno prima noi studenti del terzo anno, eravamo tutti impauriti ma orgogliosi. Ci eravamo tutti unti nel giardino dell'università, per approfondire le ultime cose.
Il giorno dopo ci saremo laureati e le nostre strade si stavano per dividere.

Quel giorno il Dottor Cox era stupendo vestito tutto casual, con quel suo sguardo da burbero, ma allo stesso tempo dolce.
Anche Stella faceva parte della commissione, ed era anche lei bellissima. Aveva un vestito abbinato a quello di Cox, erano vestiti uguali, nero e beige.
Io avevo un tailleur nero con una camicia rossa, anche Luca si laureava con me ed ero felice.
Luca era un ragazzo stupendo, buono, non sapeva mai dire di no. Era alto, biondo, con gli occhi verde-smeraldo. Era un principe, molto sensibile, ed eravamo molto amici.
C'era anche Tony, che io non sopportavo. Il suo vero nome era Antonio, si faceva chiamare così "Tony" solo per darsi delle arie.
Se era innamorato di Mark, poteva stare insieme a lui, così ci lasciava in pace.

Le discussioni delle lauree si svolgevano nell'aula Magna del Sacro Cuore, l'università si trovava all'esterno dell'ospedale ed è attaccata a l 'Asl. Eravamo più o meno quaranta ragazzi, io ero la terza e Luca dopo di me.

L'aula Magna era molto grande, c'era uno schermo gigante per le lauree sperimentali, un lungo bancone dove erano seduti i professori e la commissione. E un piccolo palco dove noi ragazzi discutevamo la nostra tesi, e con circa cento poltrone per i nostri parenti che venivano a vederci.

La mia tesi si intitolava: "Assistenza infermieristica nei pazienti con frattura da fragilità in ambito ortopedico" presi come voto 95 su 110.

Luca discuteva la tesi con il professore di medicina e farmacologia, che si intitolava: "Trattamento farmacologico e terapia del dolore" lui prese 82 su 110
Alla fine siamo stati abbastanza bravi tutti e due.

Quel giorno fu lunghissimo siamo stati dalle nove di mattina, fino alle diciotto di sera. Eravamo esausti ma felici di aver percorso il nostro primo traguardo.

Subito dopo in un'altra piccola sala dell'aula Magna, ci recammo tutti ad un piccolo buffet per festeggiare.
Ricordando le parole che mi aveva detto Cox, ebbi il coraggio di dire a Luca che lo amavo. Lui per un attimo rimase sconvolto, ma a mia insaputa e ad insaputa di tutti, all'improvviso mi baciò sulla bocca. Tony rimase scioccato e fece cadere per terra il piatto che aveva in mano, facendo cadere tutto il mangiare sul pavimento.
Dopo quel bacio tutti applaudirono le mani, e capii come si sentiva Stella quando il Dottor Cox la baciava in pubblico. Ed era una sensazione bellissima, Tony scappò via. Ma Luca rimase con me, non gli corse dietro, ed era quello che si meritava.

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