Una festa da ricordare (o quasi)

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Ci sono tanti modi per ricostruire una relazione. Qualche volta bisogna tendere una mano, o giungere a un compromesso, o far sentire qualcuno un buon amico.

Dopo quel fatidico giorno della discussione delle tesi, Stella sembrava più preoccupata del solito. Perchè sapeva che presto me ne sarei andato e il solo pensiero la distruggeva, questo stava a significare che doveva ritornare a vivere a casa dai suoi fratelli per un bel pò di tempo.

Lei si è sempre sentita prigioniera a casa sua, ogni volta che aveva intenzione di uscire doveva sempre chiedere il permesso. Suo fratello Elijah si arrabbiava sempre con lei perché ritornava tardi da lavoro,
ma lei andava a lavorare e non a ballare! Dava sempre la colpa a lei su ogni cosa, voleva che restasse sempre a casa con la sorella perché lui non voleva occuparsene.
Sua sorella Mary come ho già detto prima, soffre di una forma di autismo, ha delle doti eccezionali, aveva un mondo tutto suo. Non ha mai parlato con me, si esprimeva a gesti facendomi capire molte cose.
L'altro suo fratello Mike se ne stava sempre per conto suo, pensava solo ad andare in palestra, quello era il suo mondo. Ogni tanto anche lui aveva degli scatti di ira, voleva avere sempre ragione su ogni cosa.

Ho parlato diverse volte con suo fratello Elijah, essendo il capofamiglia, capivo benissimo come si sentiva, ma non poteva ostacolare la vita di Stella. Che poi non apprezzava mai quello che faceva, e lo stesso era sua sorella sposata Genoveffa, anzi lei era peggio.
Quando le dissi che io e Stella avevamo una relazione, mi trattò molto male. Dicendomi che io volevo solo approfittare di sua sorella, e dovevo vergognarmi perché ero un uomo di mezza età che correva dietro alle ragazzine. Come se Stella avesse avuto vent'anni, ma non mi feci di certo intimorire da lei, e neanche dal marito che era solo il suo cagnolino.
Sono sempre stato un uomo dignitoso e pretendevo rispetto, quando finalmente capì che io facevo sul serio con sua sorella mi chiese scusa.
Comunque nonostante tutto vogliono molto bene a Stella, solo che non la lasciano vivere come si deve.

Come promisi a Stella prima della mia partenza, volevo organizzare una festa a casa mia in piscina.
Volevo che si sentisse meno triste, pensando che presto sarei ritornato di nuovo da lei.

La mia casa era una villa abbastanza grande, composta da due piani. Ed era contornata da un bellissimo e ampio giardino ben curato, era dotata anche di una comoda piscina. Si trovava in una zona tranquilla, circondata da montagne, quindi si respirava anche aria pura.

Alla festa della mia partenza invitai praticamente tutti, volevo che fosse tutto bellissimo

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Alla festa della mia partenza invitai praticamente tutti, volevo che fosse tutto bellissimo.

Quel giorno del ventuno Maggio sembrava un clima estivo, si stava veramente bene all'aperto.
Il giardino era tutto addobbato di palloncini colorati, con un lunga tavolata per il buffet, allestita con una tovaglia blu degli Avengers, per dare una atmosfera eroica.
Avevamo deciso anche di fare una bella grigliata per accontentare tutti. Venivano serviti anche piatti di frutta fresca, con un gazebo per ripararsi dal sole.
A bordo piscina era allestito un bancone del bar, per usufruire di varie bevande alcoliche e analcoliche, tra cui anche dei cocktail.
Avevamo allestito anche un Karaoke per far divertire grandi e piccini, e non potevamo mancare i gonfiabili in acqua.

Venne anche Kelson, lui non poteva mancare, era cambiato ed era anche più tranquillo, lo vidi anche più invecchiato del solito. Mi confidò che suo figlio era gay, che all'inizio non era d'accordo. Ma poi accettò, voleva solo vederlo felice, mi disse anche che suo genero era un bravissimo ragazzo. Sua moglie lo adorava come se fosse un altro figlio.

Mentre eravamo seduti al bancone del bar a bere una birra, mi venne vicino Stella, ed era bellissima.
Così la presi in braccio e mi tuffai in acqua con lei, diede un urlo di gioia e spavento.

Caduti nell'acqua mi disse:
"Angelo sei un pazzo, ma ti amo!"

"Sì sono pazzo di te, ti amo anch'io Stella, da impazzire" e la baciai.

Dopo di noi si tuffarono anche alcuni degli invitati, tra cui anche mia figlia Morgan con il suo ragazzo.

Durante la festa ci furono altri colpi di scena, Ada e Mark cominciarono a litigare.

"Tu non mi ami! Ti sei messo con me solo per colmare il vuoto che hai dentro" urlò Ada a Mark.

"Ma non è vero! Io ci tengo molto a te" le disse Mark.

"Sì ma non mi ami veramente! Quello che provi per me non è amore".

"Ah non è amore secondo te?" Le domandò.

Ada all'improvviso confessò qualcosa che nessuno si aspettava, facendoci rimanere tutti increduli.

"Mi hai stufata Mark! Tu non sai decidere della tua vita, non sai nemmeno tu quello che vuoi. Tutti lo devono sapere che quando facciamo l'amore gridi il nome di Stella, e che durante la notte sogni di baciare Tony. Ora basta devi crescere Mark! Devi essere più deciso su quello che vuoi fare nella tua vita." Gli urlò contro.

Non avevo mai visto Ada agire così, era sempre stata una ragazza taciturna. Doveva stare molto male in quel momento, l'unico uomo che poteva farla stare meglio era suo padre. Così lo chiamai, e subito dopo aver finito di lavorare venne a prenderla, ovviamente con lui era presente anche la mia ex moglie, Elsa.

Mark era sconvolto, non si aspettava quella reazione improvvisa da parte di Ada.
Sia io e sia il dottor Ferra cercammo  di tranquillizzarlo, dicendogli che poteva sempre contare su di noi qualsiasi problema lo affliggesse.
Stella e Tony rimasero stupefatti, non si aspettavano nemmeno loro quella confessione.
Dopo un po' Stella si fece coraggio e si avvicinò a Mark, mettendoli una mano sulla spalla per rassicurarlo, lui le sorrise.
Mentre il povero Tony corse via sconvolto.

Mark prima di andarsene si scusò:
"Angelo scusami per averti rovinato la festa, non volevo" era la prima volta che mi chiamava per nome.

"Ma cosa dici Mark? Ma non dirlo neanche per scherzo! Queste sono cose che non devi pensare, nessuno ha rovinato niente. Ognuno è libero di fare ciò che vuole, tu lo sai benissimo che io ti voglio bene come un figlio. E per qualsiasi cosa potrai sempre contare su di me" volevo che si sentisse sicuro di sé.

Intervenne anche il dottor Ferra dicendogli: "Potrai contare anche su di me, per te sarò come un fratello maggiore. Anche se tu hai le idee confuse, in fondo io e te siamo uguali e amiamo la stessa donna. E sai a chi mi riferisco" e guardarono Stella.
Lei si sentì imbarazzata, e venendomi vicino, mi baciò.

"Ma la smettete di far ingelosire il mio uomo?" Disse a tutti e due, e scoppiai a ridere. Ma poi continuò: "Mark corri dalla persona che ami, e confessali tutto il tuo amore, anche se già immagino chi sceglierai".
Lui annuì, ci ringraziò e corse via.

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