Appena finito di fare fisioterapia, mi chiamò mio figlio Mirko. Mi informò che aveva deciso con sua moglie Christine, di far nascere il loro figlio in Italia, a Roma. Ero contento di questa sua scelta, suo nonno e cioè mio padre era americano. Quindi da una parte pensavo che lo avrebbero fatto nascere in America, ma lui giustamente era italiano e quindi aveva deciso così.
Subito dopo andai a riprendermi Stella da sua zia, non volevo restare un minuto di più senza di lei, avrei fatto di tutto per farle capire che lei era l'unica donna della mia vita.
Sua zia viveva in un quartiere di Roma, chiamato San Basilio, si diceva che non era un quartiere tranquillo, ma al giorno d'oggi nessun posto si può considerare abitabile.
Appena arrivato davanti al palazzo, vidi che non era di bell'aspetto, doveva essere ristrutturato da cima a fondo.Citofonai e mi rispose Stella, e subito mi aprì il portone. In quel palazzo non funzionava nemmeno l'ascensore, ho dovuto fare cinque piani a piedi.
La mia piccola mi stava aspettando fuori alla porta, ero troppo affannato per abbracciarla, ma le diedi un bacio a timbro sulla bocca.Mi fece entrare dentro, notai che l'appartamento era l'esatto contrario di come era il palazzo. Aveva una grande sala, con mobili antichi in legno massello, delle poltrone in stile antico ornate in oro, con dei divani moderni in stile zebrato. Un corridoio lungo portava alle camere, subito dopo l'ingresso c'era la cucina, ed era una tipica cucina moderna con mobili rossi, subito dopo la cucina c'era il bagno, ed era l'unica cosa che non mi piaceva della casa, perché era in rosa.
Sua zia mi accolse molto calorosamente, era una donna su una settantina di anni, ma dall'aspetto giovane. Somigliava molto alla mamma di Stella, aveva i capelli di colore rosso mogano e gli occhi verdi, ed era un po' robusta.
Mi offrì un pezzo di ciambella fatta in casa da lei, era buonissima. Stella non mi preparava mai cose del genere, eppure sapeva fare molto bene anche i dolci, ogni anno a Natale preparava sempre i biscotti per i suoi nipotini, ed erano meglio di quelli della pasticceria.
La zia cominciò a farmi domande a raffica, mi sentivo anche piuttosto imbarazzato, guardavo Stella che era seduta davanti al tavolo, continuando a mangiare la squisita ciambella.
Era così buffa, che mentre la guardavo mi scappò un sorriso."Che c'è? Non mi piace quando qualcuno mi guarda mentre sto mangiando!" Mi manifestò Stella.
"Ti guardo perché ti amo, amore mio. Sei la donna della mia vita, non devi essere gelosa, io ho occhi solo per te. E se ho fatto qualche sbaglio, ti chiedo scusa, tutti commettiamo degli errori. Sono così fortunato ad averti con me tesoro" le confessai con occhi lucidi, davanti a sua zia.
La donna, non si aspettava quelle mie parole improvvise a sua nipote, ed era molto entusiasta. Stella diventò tutta rossa per l'imbarazzo.
"Che belle parole che le avete detto dottore, sono felicissima che mia nipote stia con un uomo come voi. Ha sofferto molto, e si merita tanto amore. Siete una coppia bellissima e voglio darvi la mia benedizione"
Ringraziai la zia, mi sentivo emozionato ed eccitato allo stesso tempo, continuando ad avere gli occhi lucidi.
All'improvviso Stella si alzò e mi venne vicino, mi abbracciò sedendosi sulle mie gambe, e mi baciò molto intensamente.
"Era quello che volevo sentirti dire amore mio, ti amo tremila da impazzire Angelo. Anche tu sei l'uomo della mia vita, e da queste tue parole ho finalmente capito che posso fidarmi di te!" Mi confidò dopo avermi baciato.
Sua zia non riusciva a trattenere le lacrime dall'emozione, non gliene importava della differenza di età tra noi due. Lei vedeva solo un uomo e una donna che si amavano, e che presto le avrebbero regalato un nipotino.
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Amore in Corsia 2
RomanceAngelo Cox è un uomo di sessantacinque anni, ed è un bravissimo chirurgico ortopedico dal cuore d'oro. È un uomo difficile e si sente infallibile, ma in fondo è molto sensibile e insicuro. È divorziato con due figli grandi, ed è il primario del rep...