Parte 2

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Ovviamente nella casa erano tutti fuori di sé per la nuova notizia. Adesso avevano anche una bambina sopravvissuta nella lista degli alleati e la cosa fece piacere anche ad Hermione, che era quella che aveva mostrato più diffidenza di tutti. Alison venne accolta con entusiasmo nella camera delle ragazze e la cosa la rese davvero felice. Non aveva mai avuto delle amiche con cui confidarsi o con cui parlare di ragazzi. Decisero che anche se Alison sarebbe andata con loro ad Hogwarts, nessuno avrebbe mai svelato la verità sulla sua identità. Nessuno doveva sapere che Harry avesse una sorella, per paura che qualcuno potesse farle del male solo per ferire il ragazzo. La strega era più che lieta di mantenere il segreto, visto che ricordava quante occhiate aveva subito suo fratello. Lei non aveva nessuna intenzione di stare al centro dell'attenzione, mai e poi mai. Iniziarono a impartirle le basi di magia che potevano, ma ai minorenni non era concesso fare incantesimi fuori da Hogwarts e quindi si ritrovò a leggere spesso Storia della magia e pozioni. Gli incantesimi poteva solo impararli a memoria ma si rese conto ben spesso che se muoveva la mano riusciva con un 'accio' ad attirare a sé gli oggetti. Diventare una strega era quasi un sogno, visto e considerato che andare ad Hogwarts era un sogno nascosto nel suo cuore da parecchio tempo. La gioia però conviveva con l'ansia di dover partecipare al processo del fratello. Il giorno arrivò troppo in fretta e quando si ritrovò con il signor Weasly nel ministero della magia, le gambe le tremavano a tal punto che non riusciva a camminare bene. Harry le stringeva forte la mano, probabilmente più agitato di lei. S'infilarono in una cabina telefonica che, chissà per quale motivo si trasformò in un ascensore. Ed eccolì in un androne enorme, al cui centro si trovava la più grande fontana che Alison avesse mai visto. Quando arrivarono all'aula dell'udienza, lei si era già persa e ringraziò il cielo che avessero una guida. Si guardò attorno e vide i maghi seduti in una specie di palco in legno. Al centro della sala si trovava una sedia e costrinsero Harry a sedersi lì. Alison lo guardava con ansia, erano soli contro tutte quelle persone. Finalmente vide arrivare Silente e grazie a lui riuscirono a far scagionare il maghetto. Non tutti erano favorevoli, una strega vestita di rosa continuava a dire che Harry e lei fossero dei bugiardi. Solo per questo si era già guadagnata l'odio della ragazza. Silente scappò via in fretta e il fratello non riusciva a capire il perché del suo comportamento.
"Non mi ha guardato nemmeno negli occhi!" si lamentò mentre tornavano all'entrata principale.
"Non so cosa dirti, l'ho trovato strano anche io sai? Forse ti spiegherà più avanti" disse lei cercando di consolarlo. Sapeva che quell'uomo era una specie di mentore per Harry, ma lei non si fidava di lui. Quando finalmente tornarono a Grimmauld Place, le tende rosse che erano sempre chiuse vicino alla porta sbraitavano arrabbiate. Alison si rese conto che non era il tessuto a sbraitare ma il quadro che c'era dietro. Urlava imprecazioni che probabilmente una quindicenne non doveva sentire.
"Non ci fatte caso, mammina non è mai stata dolce. Come è andata?" mormorò Sirius.
"Quella è tua madre?" domandò Harry. Anche Alison era allibita, sapeva che nella famiglia Black c'erano parecchi schizzati ma quello le sembrava esagerato. Era anche vero che a scuola aveva studiato biologia e sapeva che quando ci si sposava tra parenti stretti la genetica impazziva, creando problemi mentali, sterilità e malformazioni fisiche.
"Il processo è andato bene, sono stato scagionato da ogni accusa!" disse entusiasta il suo gemello. Sirius li abbracciò entrambi felice. Entrarono in cucina e grazie alla signora Weasley fecero un lauto banchetto.

***

Stava preparando una pozione..no..non era lei a farlo. Si accorse che era una donna minuta, con dei capelli neri scuri. Preparava una pozione d'amore per il ragazzo che abitava nella casa accanto. Era agitata, adesso che suo padre era morto e suo fratello era chiuso ad Azkaban, finalmente poteva stare con lui. Il babbano tanto odiato dai suoi familiari. Uscì diretta alla villa, aveva messo la pozione in un dolce e quando bussò le mani le tremavano talmente tanto che non riusciva a tenere quello stupido muffin.
"Si?" era Tom ad aver aperto la porta. La riconobbe subito ma non fu per niente entusiasta di vederla.
"Io...ti ho portato un dolce.." disse lei timida.
"Grazie, ma ho già mangiato Merope..." Tom Riddle fece per chiudere la porta ma lei fu più svelta.
"Imperius!" mormorò agitando la bacchetta. Il volto del ragazzo divenne inespressivo e il suo sguardo sembrava spento.
"Mangia..tutto" ordinò.

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