Vedeva la Umbridge in piedi con uno sguardo soddisfatto eppure lei aveva i brividi, sentiva un dolore fortissimo alla mano ma cercava di non darlo a vedere.
"Forza continui.." diceva con un tono di voce sadico. Non voleva continuare, voleva andarsene, voleva piangere e voleva che quel dolore smettesse. Abbassò lo sguardò e vide la mano completamente ricoperta di sangue. 'Io non devo dire bugie'. Questa scritta compariva sul dorso della sua mano che pulsava da morire. Scrisse ancora inghiottendo il magone che era intrappolato nella sua gola. Il dolore le attraversò la pelle come una scarica. Strinse i denti per cercare di non emettere lamenti.
"Qualcosa non va?" chiese il confetto rosa. Alison non resistette e si alzò scaraventando via la sedia.Alison si svegliò di soprassalto, era tutta sudata e il cuore le batteva veloce nel petto. Si guardò attorno confusa e piano piano riconnobbe la sua stanza. Era ad Hogwarts, era al sicuro e quello era solo un incubo. Solo uno stupido incubo. Si alzò diretta al bagno, si fece una doccia calda per mandare via l'inquietudine e quando scese per raggiungere i suoi amici, l'incubo era già finito nel dimenticatoio. Fece una colazione piuttosto abbondante e decide di assaggiare almeno tre tipi croissant, mischiati a uova e pancetta. Hermione la guardava con aria disgustata ma lei non sapeva cosa fosse la fame e di certo Alison non gliene faceva una colpa. La prima ora di lezione fu trasfigurazione, con i corvo nero. Andò tutto liscio ma la Mcgranitt le disse di andare due volte alla settimana per fare un'ora di lezione straordinaria con lei. Se lo aspettava ed era anche contenta perché aveva davvero bisogno di recuperare in quella materia come nelle altre. La seconda lezione fu pozioni con i Serpeverde, quando entrò nell'aula vide subito il biondo. Fece finta di nulla e si sedette accanto ad Harry, senza guardare nella sua direzione.
"Draco, amoruccio, mi fai un massaggio alle spalle?" fu quella frase a farla voltare in automatico. Fu così che la vide, una brunetta che accarezzava il braccio del biondo e lo baciava sul collo. Quando lui si accorse del suo sguardo se la scrollò di dosso immediatamente.
"Scusa per chi mi hai preso?" disse rivolto alla ragazza.
"Chi è quella?" domandò al fratello in un sussurro.
"Quella è Pansy Parkinson, purtroppo è una delle tante idiote di serpeverde. Credo che sia la fidanzata di Malferret ma non ne sono sicuro."
La fidanzata.... Non poteva credere di essere così stupida! I purisangue si fidanzavano tra di loro, come aveva fatto a non pensarci. Sirius le aveva fatto vedere il suo albero genealogico ed erano praticamente tutti sposati tra cugini o con altre famiglie purosangue. Che stupida! In quel momento Piton entrò senza nemmeno salutare.
"Mettetevi in coppia e cercate di creare la pozione a pagina dieci!" ordinò con tono severo. Harry ed Alison si misero di fronte a un pentolone e il fratello andò all'armadio a prendere l'occorrente. Lei rimase in piedi impalata e fingeva di leggere le istruzioni ma nella sua testa non riusciva a ignorare il fastidio verso Pansy. Si sentì fissare e vide che Draco la stava guardando ma lei fece finta di nulla, come se lui in quella stanza nemmeno ci fosse. Il suo gemello tornò con tutto l'occorrente e cercò di aiutarla a creare una pozione decente ma in realtà pure lui faceva schifo in quella materia. L'intruglio che ne uscì probabilmente avrebbe sciolto le mura del castello.
"Potter da te non mi aspettavo nulla, signorina Evans, lei forse dovrebbe fare delle ripetizioni" disse il professore con aria annoiata. Alison arrossì fino alla punta dei capelli. Non vedeva l'ora che finisse quel supplizio. Uscì di corsa dicendo agli amici che aveva bisogno di andare in bagno. L'istinto però le diceva di fuggire, scese le scale e arrivò al piano terra, il portone principale era aperto e lei iniziò a correre. Corse fuori nei giardini e corse finchè non le rimase più fiato.
"Alison!" qualcuno la chiamò. Si voltò e vide il biondo piegato con il fiatone: "Ma quanto corri?"
"Che vuoi?" domandò con voce asciutta.
"Parlarti, perché sei arrabbiata?" Il suo tono di voce era confuso, come se davvero non capisse cosa l'avesse fatta infuriare. Ma come poteva non capire che era un idiota?
"Non sono arrabbiata" sibilò acida.
"A me sembra proprio di sì.."
"Non so di cosa tu stia parlando, comunque volevo solo fare un giro" detto questo ricominciò a camminare molto velocemente.
"Aspetta dai...Alison!" mormorò Draco correndole dietro. Lei però non si fermava e così lui le tirò la borsa. Questa cadde a terra versando tutto il contenuto sul prato.
"Ma che fai?!" sbraitò lei irritata.
"Non ti fermavi!" Alison si mise a raccogliere tutto e lui l'aiutò passandole delle pergamene.
"Posso farcela da sola! Non dovresti andare dalla tua ragazza?" disse stizzita.
" Io non ho una ragazza.."
"Ah davvero amoruccio?"
Draco scoppiò a ridere di cuore: "Sei davvero buffa." Alison non sapeva se prenderlo come un complimento o come un'offesa. Abbassò lo sguardo imbarazzata senza sapere cosa dire. Lui si avvicinò e con le dita le sistemò i capelli dietro l'orecchio.
"Ascolta, stasera verso le sei vediamoci nei bagni di Mirtilla Malcontenta ok?" disse gentile.
"Perché?" chiese confusa.
"Perché a quanto ho visto hai bisogno di ripetizioni in pozioni" la prese in giro lui. Non poteva certo dargli torto, in realtà faceva schifo in tutte le materie ma non le sembrava il caso di mettere i puntini sulle i. Tornarono insieme verso il castello e Alison prese un foglio dalla borsa.
"Cosa sono quelle linee?"
"È una cartina che mi ha fatto Harry per non perdermi.." spiegò Alison cercando di capire come arrivare alla prossima lezione.
"Tu ti fidi veramente di Potter? Dai andiamo, ti accompagno io!" disse lui prendendole la mano e tirandola verso le scale. Nessuno dei due notò che qualcuno li aveva visti e che questo qualcuno non era molto felice della cosa.
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The sister
RomanceE se Harry scoprisse di avere una sorella gemella? Quanto potrebbe cambiare la storia?