Parte 5

272 8 0
                                    

Era passata una settimana, Alison nel tempo libero non faceva che studiare, questo le permetteva di non pensare a lui. Ogni volta che scendeva per i pasti, sentiva il suo sguardo addosso e cercava di far finta di niente. La cosa positiva era che aveva iniziato a studiare la storia di Tom Riddle. Aveva cercato il suo albero genealogico e aveva trovato tracce della madre Merope, ma niente su suo padre. Voldemort era un discendente dei Gaunt. La madre era morta di parto, ma se il signore oscuro aveva vissuto in orfanotrofio significava che anche il padre lo aveva abbandonato. Ma chi era costui? Era chiusa in biblioteca a guardare l'ennesimo tomo di alberi genealogici, quando qualcuno si sedette di fronte a lei.
"Ciao" salutò Blase.
"Ciao!" disse Alison sorpresa. Non si erano più parlati da quella volta sul treno.
"Senti so cos'è successo, Draco mi ha raccontato tutto. Volevo dirti che mi dispiace, Pansy è una stronza purtroppo." Non poteva che concordare con il ragazzo ma questo non cambiava le cose inoltre sentire il nome del biondo le aveva mandato lo stomaco in subbuglio.
"Non so che dire..."
"Non devi dire nulla, ma ti voglio dire io una cosa. È molto dispiaciuto per questa situazione, anche se non lo direbbe nemmeno sotto tortura. Ma tratta tutti male e io lo conosco, più è antipatico, più significa che soffre!" esclamò l'altro sorridendo. Draco stava male perché non si parlavano più? Anche lui sentiva quello che sentiva lei?
"Io..." era piuttosto confusa e non sapeva esattamente come sentirsi.
"Non rinunciare a un'amicizia per colpa di quell'idiota. Pensaci su ok?" detto questo si alzò dal tavolo e se ne andò facendole l' occhiolino.

**

Draco si diresse in camera sua sbattendo la porta, tremarono anche i muri, ma nemmeno quello gli diede soddisfazione. Alison non gli parlava e a lui non doveva importare. Non doveva importare e invece non faceva altro che pensarci.
"Perché non provi a parlarci?" disse il suo compagno di stanza. Lui rispose con un semplice sguardo truce. Prese carta e penna, voleva scriverle qualcosa, ma cosa? Si sentiva così frustrato, non sopportava che Pansy l'avesse vinta. Si era accorta che la ragazza non gli parlava e ci stava godendo tantissimo. Il problema non era solo la serpeverde, il problema era che lui la voleva vedere. Voleva passare del tempo con lei.
'So che non mi vuoi vedere, ma ho bisogno di sapere che stai bene. D' Inviò il suo gufo e attese con ansia. Passarono cinque minuti e lui iniziò a camminare avanti e indietro, lungo la stanza.
"Risponderà, stai tranquillo" mormorò Blase. Si fermò a guardarlo, il suo migliore amico era veramente fastidioso. Capiva sempre tutto. Il suo gufo tornò nella camera con una lettera. Mentre l'apriva il cuore batteva furioso dentro al suo petto. Il fatto di non riuscire a controllarsi, stava diventando veramente fastidioso.
'Caro Draco, sto molto meglio grazie. Le costole sono tornate al loro posto e i lividi stanno sparendo lentamente. Spero che anche tu stia bene e che tu non abbia avuto problemi a causa mia. A'
Il ragazzo rimase a fissare quelle righe, indeciso sul da farsi.
"Che ti ha detto?" domandò Blase, senza riuscire a farsi gli affari propri. Draco gli passò il biglietto perché non sapeva che rispondere.
"Dille perché dovresti avere dei problemi a causa sua?"
Il biondo prese altra carta e si mise a scrivere.
'Cara Alison, mi fa piacere che tu stia meglio. Mi fa piacere anche che tu ti preoccupi per me, ma non capisco perché dovrei avere problemi a causa tua? D'
"Si, hai fatto bene a dirle così. Vediamo cosa risponde!" Blase si sedette sulla sua scrivania, attendendo in silenzio al suo fianco. Non lo avrebbe mai ammesso, ma era davvero felice che il suo amico fosse lì. Lui era l'unico con cui poteva davvero essere sé stesso. Non doveva mentire, non doveva fingersi quello altezzoso e freddo. L'unica altra persona a cui aveva mostrato il vero sé stesso, quelle poche volte che si erano visti, era lei.
'So che Pansy era molto arrabbiata per il fatto che tu abbia preso le mie difese. Ho sentito due ragazze serpeverde parlarne in bagno. Non volevo crearti dei problemi, mi dispiace molto. Non avrei mai dovuto avvicinarmi a te.'
Quelle parole lo mandarono letteralmente nel panico. Lei si stava addirittura pentendo di avergli parlato?
"Aspetta, aspetta! Questo è un test, stai calmo!" disse Blase.
"Un test?" chiese confuso.
"Si, dille che per lei andresti contro tutti. Che non ti importa di cosa pensa Pansy, di cosa prova, perché per te lei non conta nulla. Dille la verità Draco."
"Tu sei pazzo, io non scrivo queste smencerie! Io sono Draco Malfoy, che diamine!" sbottò irritato ma soprattutto imbarazzato. Il moro alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.
"Puoi essere anche il papa, ma se tieni a lei, dovresti dirle quello che provi."
"Io non provo nulla, ero solo...volevo solo sapere che stava bene. Adesso lo so e basta."
"Dry, sono io. Smettila di fare il coglione. Tu tieni a lei e lei tiene a te. Fidati di me, ascoltami o la perderai.Sei libero di fare ciò che vuoi ovviamente, ma secondo cosa le dirai, la perderai." Detto questo Blase si alzò e uscì fuori dalla camera lasciandolo solo.
'Alison, lo farei ancora. Io prenderei sempre le tue difese. Quello che ha fatto Pansy è sbagliato. Io non provo nulla per lei. Non mi importa niente di lei ma di te mi importa. Sarei disposto a rischiare persino l'ira dei miei genitori per poter parlare ancora con te.'
Mentre scriveva, la mano gli tremava così forte, che non riusciva a tenere bene la piuma d'oca. Non si era mai messo così a nudo con qualcuno e questo lo faceva sentire, vulnerabile.
'Sto andando al bagno di Mirtilla, se vuoi venire, mi trovi lì tra due minuti.' Non se lo fece ripetere due volte, prese il mantello e corse fuori dalle segrete. Salì le scale alla velocità della luce ed entrò in quei bagni come un forsennato. Alison era in piedi e lo guardò sorpresa. Forse aveva esagerato, cercò di ricomporsi.
"Ciao.." salutò educato. Si chiuse la porta alle spalle e restarono finalmente soli.
"Ciao.." rispose lei imbarazzata. Fu lui il primo ad avvicinarsi, senza staccare lo sguardo dal suo.
"Sono felice di vederti" disse sincero. Le sue guance si tinsero di rosso e questo lo fece sciogliere. Alison non era abituata alla gentilezza o al sentirsi importante per qualcuno. Chissà come l'avevano trattata i babbani. Aveva sentito storie terribili sugli orfanotrofi e sperava che non fossero vere.
"Ti va di aiutarmi a studiare?" chiese lei facendo un passo indietro. Draco ci rimase male ma non disse niente. Doveva darle del tempo, non si fidava di lui, non ancora.
"Certo.." mormorò con un sorriso. Si sedettero sul pavimento e si impegnarono sulle rune. Materia che Alison trovava particolarmente ostica. I loro gomiti ogni tanto si sfioravano e questo per ora gli bastava.

The sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora