Parte 20

101 1 0
                                    


Quando entrarono al Ministero, Alison ricordava la strada. Era assurdo, ma fece comunque finta di seguire suo fratello. L'ansia cresceva dentro di lei, divorandola. L'unica cosa che sentiva, oltre i loro passi era il cuore che rombava nelle orecchie. Arrivarono velocemente all'ufficio misteri. E si ritrovarono in una stanza circolare. Quando chiusero la porta, questa iniziò a muoversi, confondendo tutte le porte. Non avevano la minima idea di dove andare. Iniziarono a provare diverse porte e ad Hermione le venne l'idea di segnarle con una X. Solo dopo la terza, riuscirono ad arrivare in quella giusta.

"È questa!" mormorò Harry con entusiasmo. Ad Alison il cuore le si fermò del tutto. Avrebbe visto per la prima volta Voldemort, sperava di non sentire le grida di Sirius. In realtà era così preoccupata, che si rese conto solo dopo, che non c'era nessuno. Suo fratello disse che era la fila novantasette, ma quando arrivarono, di Sirius non c'era traccia.

"No..è qui..è qui...deve essere qui!" continuava a ripetere disperato. Aveva capito che probabilmente il suo sogno era fasullo, ma questo non faceva che peggiorare le cose. Perché se era una trappola, significava che...

"Harry, guarda.." la voce di Ron la fece sussultare.

"Cosa c'è?"

"C'è il tuo nome qui!"

Alison si avvicinò e vide una sfera, una delle tante poggiate in quegli scaffali, ma con il nome di suo fratello.

Harry allungò la mano.

"Non dovresti prenderla!" disse Hermione.

"C'è il mio nome sopra, quindi appartiene a me no?"

"Non dovresti prenderla Harry!" ribadì Neville. Sapeva che il ragazzo non era esattamente coraggioso come lei, ma la sua espressione preoccupata la fece tremare. Il suo gemello non ascoltò nessuno e prese in mano la sfera.

"Molto bene,Potter. Adesso dammela."

Quella voce la fece voltare all'istante. L'aria sparì dai suoi polmoni, quando si ritrovò faccia a faccia con Lucius Malfoy.

"Dammela Potter" ripetè. Non poteva crederci, non poteva credere davvero a quello che vedeva. Il padre di Draco era lì, davanti a lei. Riconosceva i suoi lineamente, i suoi stessi capelli biondi, persino lo sguardo altezzoso era identico. La mano iniziò a tremarle così tanto, che aveva paura di perdere la bacchetta.

"Dov'è Sirius?" chiese Harry. Sentì le risate di altri mangiamorte. Erano circondati, erano finiti in una trappola! Perché non aveva insistito con Harry. Perché le sue visioni non arrivavano?

"È giunta l'ora che impari la differenza tra realtà e sogni. Dammela Potter e nessuno si farà del male!"

Harry rise.

"Oh certo io te la consegno e voi ci lasciate andare a casa sani e salvi vero?"

"Accio prof..." La voce di una donna la fece tremare.

"Protego!"

"Oh sa come giocare il piccolo, piccolo Potter!"

"Ti ho detto di no Bellatrix, se si rompe..." Malfoy impallidì al solo pensiero.

"Dammi la profezia Potter!"

Alison trattenne di nuovo il fiato, quindi quella sfera era la profezia di Harry! Non poteva crederci.

"Allora, di che profezia si tratta?"

"Di che profezia...? Stai scherzando Harry Potter" disse la donna di nome Bellatrix. Per qualche motivo, quel nome le suonava familiare. Sentì Neville che tremava accanto a lei. Ma perché?

The sisterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora