Parte 21

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Harry muoveva la bocca, ma Alison non sentiva niente di quello che stava dicendo. L'unica cosa a cui riusciva a pensare era Draco. Non aveva la minima idea di dove avesse preso il coraggio per lasciarlo. Non poteva ancora credere di averlo fatto. Lo amava così tanto e ogni volta che ci pensava, il dolore nel petto aumentava. Non riusciva a respirare, a mangiare, a dormire. Non poteva credere che non l'avrebbe più baciata o toccata. Sapeva che forse non aveva preso la decisione migliore, ma era sicura che la guerra sarebbe arrivata e per allora, se Draco avesse scelto Voldemort, lei non sarebbe nemmeno riuscita ad alzarsi dal letto. Aveva bisogno di tempo, e aveva intenzione di prenderselo.

"Alison, ma mi stai ascoltando?"

Sussultò, perché in realtà non aveva sentito una parola.

"Si...no...scusami, ripeti da capo."

Suo fratello le raccontò della profezia, del fatto che lui avrebbe dovuto uccidere Voldemort, ma per qualche strano motivo, lei non ne fu sorpresa. Era sicura che sarebbe toccato a lui affrontarlo per l'ultima volta. Le raccontò di Neville, del fatto che poteva essere lui il bambino sopravvissuto, perché i suoi genitori lo avevano sfidato tre volte. Ripensò al suo amico e si rese conto che lui era molto più coraggioso di quanto sembrasse.

"Troveremo gli altri Horcrux, e lo uccideremo. Vedrai."

Alison era veramente convinta che il suo gemello avrebbe vinto la guerra. Lei credeva in lui, nella sua bontà e nel suo coraggio. Finirono di fare le valigie e si diressero fuori. Vide Draco, ma come faceva da una settimana a quella parte, lui la ignorò. Bisognava pur dire, che il biondo sapeva come farla sentire invisibile. Ogni volta che anche da lontano scorgeva la testa bionda, il suo stomaco faceva una capriola e il suo cuore smetteva di battere. Probabilmente lui non pensava che lasciarlo, fosse stata la cosa più dolorosa della sua vita, ma lo era stata. Aveva davvero creduto che il loro amore potesse vincere su tutto e su tutti, ma si era sbagliata. Sapeva che non aveva lasciato a lui la possibilità di scegliere, ma non voleva scoprire cosa avrebbe deciso. Non voleva sentirgli dire che la sua famiglia era più importante di lei.

"Alison..." Quella voce attirò la sua attenzione. Era Neville.

"Ciao" lo salutò con il sorriso.

"Senti... purtroppo non abbiamo avuto modo di parlare dopo il ballo. Volevo chiederti scusa, non erano affari miei avevi ragione."

Le sue guance erano rosse dall'imbarazzo e lei provò un po' di pietà. Forse non avrebbe dovuto lasciarlo nel bel mezzo della pista da solo.

"No...No Neville, avevi ragione tu. Probabilmente è per questo che me la sono presa così tanto. Avevi ragione, solo che non ho dato a lui il tempo di scegliere. Sono io ad aver preso la decisione per entrambi" sospirò con gli occhi lucidi.

Neville spalancò la bocca, non si aspettava quel risvolto.

"L'hai lasciato?"

Lei annuì, ma non aggiunse nulla. Anche parlarne le faceva male.

Continuarono a camminare, dirigendosi verso le carrozze. Sta volta con loro salì anche Luna, che come sempre aveva un'aria trasognata. Non disse più nulla, fino all'arrivo sul treno. Mentre ritornavano a Londra, non osò muoversi dal fianco del fratello. Non voleva incontrare Draco, non voleva sentirsi ancora invisibile.

"Cosa succederà? Tornerò in orfanotrofio?" domandò nervosa. Anche quello la preoccupava.

"No, credo che andremo a vivere con Sirius!" la informò l'altro con un grosso sorriso sulle labbra. Alison annuì, sperando che avesse ragione. Prima di scendere dal treno, i suoi amici la salutarono con grossi abbracci. Lei ricambiò e sorrise perfino, anche se dentro si sentiva morire. Non era da loro che voleva essere stretta.

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