Capitolo 3

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"Già proprio così! Dopo la morte della zia, avvenuta tre anni fa, Ji-won ha discusso violentemente con il nonno e con papà. Li ha accusati di averlo sempre odiato e di essere i soli responsabili della morte dei suoi genitori. Voleva partire e lasciare la Corea, ma il nonno si rifiutò di dirgli dove vivesse la famiglia di suo padre e così se ne andò a vivere da solo poco fuori Seoul. Il giorno dopo mi ha chiamato chiedendomi di cercare la foto che la zia ci aveva mostrato e che teneva nella sua camera, di prenderla e di nasconderla prima che la trovasse qualcun altro. Io andai di corsa a cercarla, ma quando arrivai in camera della zia era troppo tardi, una domestica l'aveva trovata e consegnata al nonno, che aveva subito telefonato a papà. È stato quel giorno che ho scoperto che la ragazzina della foto era mia cugina." disse Jimin.
"Ma perché tua zia non voleva che tuo nonno sapesse di avere un'altra nipote?" domandò, Jin.
"Perché, da quel che ho capito, mia zia era stata promessa in sposa al figlio di un amico del nonno. Lei però aveva conosciuto lo zio, se ne era innamorata e lo aveva sposato contro la volontà del nonno che furibondo l'aveva minacciata di ripudiarla se non lo avesse lasciato. Lei si rifiutò di obbedire e partirono per la Grecia. Quando il nonno ha avuto la conferma dei suoi sospetti, ha cominciato una battaglia legale per la custodia di mia cugina, che va avanti ormai da quasi 4 anni. Continuò dicendo che non le avrebbe permesso di mandare a monte i suoi piani." rispose Jimin.
"Vuoi dire che tuo nonno vuole obbligare tua cugina a sposare il figlio del suo amico? Ma avrà quarant'anni adesso se non di più!" esclamò Kookie.
"Più che il figlio, il nipote, visto che lo sposo mancato è convolato a nozze con un'altra ragazza." disse mestamente Jimin.
"E tu come sei venuto in possesso della foto?" gli chiese Nam incuriosito.
"Ho atteso che il nonno andasse al lavoro e senza farmi vedere, mi sono intrufolato nel suo studio. Ho cercato un po' tra le sue cose, cercando di non lasciarle in disordine, quando l'ho trovata l'ho presa e sono uscito di corsa, andando a chiudermi in camera mia. È stato quando ho girato la foto che ho scoperto come si chiamava." rispose Jimin.
"Comunque sia, prima di presentarti a tua cugina devi fare alcune cose." disse Yoongi.
"E cosa?" chiesero gli altri incuriositi.
"Primo: devi dormire un po', sembri uno straccio per pavimenti usato. Secondo: devi farti una bella doccia e vestirti, se ti presenti in pigiama c'è il rischio che ti prenda per un maniaco sessuale o un depravato. Terzo: evita di chiamare tuo padre, avvisa piuttosto Bobby, credo che abbia il diritto di conoscere sua sorella. Quarto: non pensare di andare da lei da solo, noi tutti verremo con te. Quinto ma non ultimo, consiglio a tutti voi di tornare a dormire. Tanto la cugina di Jimin non è ancora tornata e stare svegli ad aspettarla non serve a nulla, se non a farci sembrare degli zombie, visto e considerato che abbiamo gli occhi pesti. Quindi, buonanotte a tutti." disse Yoongi, mentre parlava lo aveva preso per mano e lo aveva riportato verso il letto, lo aveva fatto sdraiare e lo aveva coperto, prima di coricarsi nel letto accanto a Jimin e si coprirsi a sua volta. Erano tutti scoppiati a ridere, compreso Jimin. In fondo Yoongi aveva ragione, Egea non sarebbe tornata presto e loro avevano tutto il tempo di riposare un po'.
Hobi fece scansare Jimin verso il centro del letto e gli si distese accanto. Tae e Kookie si rimisero sul divanoletto mentre Nam apriva il secondo per poi cercare dei cuscini e delle coperte, poi si mise sul divano. Jin chiuse la porta ridacchiando fra sé. Alla fine succedeva sempre così, si ritrovavano a dormire tutti insieme. Si avvicinò al divano dove si era messo Nam e si stese accanto a lui.
"Ma che le abbiamo a fare tante camere da letto se dormiamo sempre tutti insieme?" chiese Jin sottovoce. Nam scoppiò a ridere ben sapendo che Jin aveva ragione. Si sdraiarono e si coprirono anche loro, cadendo finalmente nel tanto sospirato sonno.
Jimin ora era più sereno, aver parlato con i suoi amici gli aveva fatto bene.
"Ho una cugina!" pensò e mentre scivolava lentamente nel sonno pregò che lei non rifiutasse la verità ma, soprattutto, che non gli scagliasse contro i cani.

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L'auto oltrepassò il cancello e percorse il viale per poi fermarsi inchiodando, ai piedi della scalinata. Il giovane scese dall'auto preoccupato, la telefonata ricevuta un'ora prima lo aveva agitato e lui aveva guidato come un folle fino a lì, correndo il rischio di essere fermato e multato.
"Bobby, sono Jungkook, devi venire subito qui da noi, è una cosa urgente." gli aveva detto l'amico al telefono.
"Che è successo Kookie? Si tratta di Jimin? Sta bene?" aveva chiesto, ma Jungkook gli aveva risposto che avrebbe avuto tutte le risposte una volta arrivato. Bobby aveva preso le chiavi di casa e della macchina ed era partito per raggiungerli.
"Cosa sarà successo? Che Jimin abbia avuto un incidente durante il tour?" si chiese mentre saliva i gradini a due a due. La cosa lo preoccupava molto. Da quando era andato via dalla casa del nonno, Jimin lo aveva chiamato ogni singolo giorno per sapere come stava, anche se il nonno e i genitori non volevano.
Suonò il campanello e dopo qualche istante il portone si aprì.
"Jimin! Jimin dove sei?" urlò entrando e per poco non fece cadere l'anziano maggiordomo per terra.
"Signor Bobby, che sorpresa! Che ci fa qui?" chiese il signor Wu mentre cercava di non perdere l'equilibrio.
"Mi scusi signor Wu. Dov'è Jimin? Mi ha chiamato Jungkook dicendomi di venire qui di corsa." disse Bobby aiutandolo, ma prima che il maggiordomo potesse rispondere, una voce lo fece voltare.
"Ciao Bobby! Dai sali, vieni con me! Su muoviti! Non vorrai mica che ti porti in braccio!" sul pianerottolo in cima alle scale c'era Kookie che lo guardava sorridendo.
Bobby cominciò a salire le scale sempre più perplesso, al telefono Kookie sembrava preoccupato ed ora invece era tranquillo e sorridente.
"Mi spieghi che cosa sta succedendo? Se mi hai fatto venire qui per nulla io..." chiese Bobby, ma Jungkook lo interruppe dicendogli di seguirlo. Bobby lo seguì in una stanza e si trovò davanti tutti gli altri ragazzi. Cercò con lo sguardo il cugino e lo vide che dormiva beato.
"Dì un po' tu, mi hai fatto scapicollare per tutta Seoul solo per farmi vedere mio cugino che dorme?" Bobby era furioso con Kookie.
"No, no!" si affrettò a rispondere questi. "Aspetta che lo sveglio e capirai." così dicendo si avvicinò al letto e cominciò a scuoterlo e chiamarlo sotto lo sguardo sempre più perplesso di Bobby.

Un amore venuto da OvestDove le storie prendono vita. Scoprilo ora