Capitolo 5

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"Jin!" quel richiamo improvviso lo fece sobbalzare e si voltò a guardare chi lo aveva chiamato.
"Ehi ciao ragazzi! Come mai qui? Siete in partenza per qualche tour?" chiese il giovane vedendo il gruppetto che si avvicinava.
"No, siamo appena tornati. Tu piuttosto, non hai nulla da dirci? Che ci fai qui? Sei per caso in partenza per un romantico weekend?" rispose il ragazzo che lo aveva chiamato.
"Scusa Felix, che cosa dovrei dirti?" rispose Jin guardandolo perplesso.
"Fai lo gnorri?" lo incalzò Felix.
"Lo gnorri? Sinceramente non so di cosa tu stia parlando." rispose Jin sempre più perplesso.
"Del fatto che ti sei fidanzato e non ci hai detto nulla, ecco di cosa sto parlando!" esclamò Felix.
"Fidanzato? Io? Ma che dici? Come ti è venuta in mente questa idea bislacca?" chiese.
"Ah! Bravo! Neghi pure! E allora, se non sei fidanzato, quella stupenda ragazza chi è? Non mi risulta che tu abbia sorelle, quindi?" gli chiese Felix inarcando un sopracciglio e indicando Egea, che in quel momento stava parlando con il funzionario della dogana.
"Lei? È Egea!" rispose Jin ridendo, era la seconda volta nel giro di pochi minuti, che qualcuno pensava che lei fosse la sua fidanzata e in fondo la cosa non gli dispiaceva.
"Egea? E, di grazia, chi sarebbe costei? Visto che neghi di essere il suo fidanzato?" insistette Felix.
"È la cugina di Jimin!" rispose candidamente Jin. I ragazzi lo fissarono a bocca aperta, poi si voltarono a guardare Egea. Lei era intenta a parlare in inglese con il doganiere ed un altro signore. Usava termini tecnici così complicati che i colleghi del funzionario la guardavano con ammirazione. Dopo quella che sembrò un'eternità, Egea finì di sbrigare e firmare tutte le pratiche e i permessi, ringraziò e salutò il funzionario e si voltò per tornare da Jin mentre continuava a controllare il plico di documenti che aveva in mano.
"Scusa Jin, forse mi sono perso qualcosa, ma io sapevo che Jimin aveva un cugino, non una cugina." disse Felix tornando a guardarlo.
"Sì, è vero. Egea è la sorella minore di Bobby." rispose Jin, faceva fatica a restare serio.
"Stai scherzando?" chiese Felix.
"No, sono serio." disse Jin.
"Tutto risolto. Il signor Lee sta facendo caricare le arnie sui camion, appena avrà finito potremo tornare a casa. Oh salve!" disse Egea quando arrivò vicino a Jin, continuando a sfogliare le pagine. Poi alzò lo sguardo e vide il gruppetto dei nuovi arrivati.
"Egea vorrei presentarti dei miei amici. Loro sono Felix, Woojin, I.N., Bang Chan, Hyunjin, Seungmin, Han, Lee Know e Changbin. Insieme formano gli Stray Kids. Ragazzi lei è Egea, cugina di Jimin e sorella minore di Bobby." disse Jin facendo le presentazioni.
"Molto lieta." disse.
"Il piacere è tutto nostro." risposero in coro.
"Dovrò sgridare sia Jimin che Bobby, per avermi tenuto nascosto di essere imparentati con una così bella fanciulla." disse Felix baciandole la mano.
"Non ti abbiamo mai vista a casa loro, dove ti tenevano nascosta?" chiese Woojin.
"Da nessuna parte! E smettetela di fare i cascamorti con lei!" disse una voce dietro di loro.
"Jimin! Come mai siete qui? È forse successo qualcosa?" chiese Egea visibilmente sorpresa.
"No, no. Solo che siete usciti da quasi 4 ore e non vedendovi tornare Jimin ha cominciato a preoccuparsi." si affrettò a dire Nam.
"Potevi telefonare." disse Jin.
"Ci ho provato, ma tu hai scordato il telefono a casa, mentre quello di Egea risulta irraggiungibile." rispose Jimin.
"Davvero?  Si è scaricata la batteria e non me ne sono accorta, scusa cuginetto, non volevo farti preoccupare." disse la ragazza prendendo il telefono e guardandolo mortificata.
"Bèh l'importante è che state bene. Allora che sei venuta a fare all'aeroporto?" disse Jimin avvicinandosi e posandole un braccio sulle spalle.
"Sono venuta a ritirare alcune delle arnie che mi ha lasciato il nonno." rispose la ragazza.
"Arnie??" chiesero tutti sorpresi.
"Sì, arnie." confermò Egea con uno splendido sorriso.
"E quante sono?" chiese Yoongi, i realtà tutti i Bts sapevano che lei aveva seguito le orme del nonno e faceva l'apicoltrice, ma non avendone mai parlato apertamente con lei, preferirono far finta di nulla.
"Circa 100, al momento. Allora ragazzina dimmi, dove portiamo le arnie? Alla villa sul lago o a casa tua?" rispose un uomo avvicinandosi e rivolgendosi ad Egea.
"A dire il vero, signor Lee, la mia piccola casetta si trova sulla proprietà di mio cugino e dei suoi amici. Quindi le porteremo lì." rispose la giovane.
"Tuo cugino? E chi fra questi giovanotti sarebbe tuo cugino?" chiese il signor Lee, guardando incuriosito il gruppetto.
"Lui!- esclamò Egea, indicando Jimin. -Jimin vorrei presentarti un vecchio amico di mio nonno Kenzo, il signor Lee. Signor Lee lui è mio cugino Park Jimin." aggiunse Egea facendo le presentazioni.
"Lieto di conoscerla signore." rispose Jimin, non gli era sfuggito lo sguardo diffidente dell'uomo. E d'altronde come poteva dargli torto?
"Park hai detto? Ho già sentito questo cognome." disse il signor Lee.
"La mamma di Egea e Ji-won era la sorella di mio padre." disse Jimin.
"Capisco. Bene ragazzina, vado a vedere se le arnie sono state caricate tutte." disse il signor Lee.
"Va bene signor Lee e grazie per essere venuto a portarmele di persona!" rispose Egea.
"Di nulla piccola, tuo nonno era un mio grande amico e quando siete tornati qui gli promisi che avrei fatto l'impossibile per fartele avere, anche se non sono riuscito a portarle tutte in una volta." ribatté l'uomo.
"Mi scusi signor Lee, ma quante arnie sono rimaste in Grecia?" chiese Jimin incuriosito.
"Credo che ce ne siano ancora 400 o 500, ragazzo." rispose.
Jimin guardò Egea sgranando gli occhi.
"È vero che il giardino, o meglio, il parco della villa è grande. Ma dove le mettiamo altre 500 arnie?" le chiese con perplessità.
"Di questo non devi preoccuparti, Jiminshi, ho già trovato una soluzione!" rispose lei con espressione enigmatica.
"Ah sì? Ora sì che sono veramente preoccupato!" disse Jimin.
"Ahahahahah! Ehi Jimin attento che tua cugina vi sfratta!" disse Felix ridendo.
"Mi dica, signor Lee, quando tornerà in Grecia?" chiese Egea.
"A dire il vero resterò a vivere qui, tornerò in Grecia solo per prendere le altre arnie, imballare e spedire qui i mobili e tutte le mie cose e per sbrigare le pratiche relative alla vendita della casa." rispose l'uomo.
"Sul serio?"
"Sì, d'altronde i miei figli, a parte Brian che si trova a Londra, vivono e lavorano qui da diversi anni ormai, non avrebbe senso tornare a vivere in Grecia. Qui sarò loro più vicino."
"E sua moglie?" chiese Egea stupita.
"Non te l'ho detto? È venuta con me. Ora mi sta aspettando vicino ad uno dei camion e nel frattempo controlla che le arnie vengano caricate con cura."
"E dove andrete a vivere?" chiese Jimin intervenendo nella conversazione.
"Per il momento staremo alla villa sul lago, poi cercheremo una casetta nei dintorni di Gwacheon." rispose il signor Lee.
"Jin i tuoi genitori vivono ancora lì, perché non chiedi loro se sanno di case in vendita?" intervenne Hobi.
"Domani li chiamo e glielo chiedo, ma non garantisco nulla." rispose Jin.
"Bèh, grazie." disse il signor Lee sorpreso.
"Di nulla." rispose Jimin. Il telefono del signor Lee squillò.
"Pronto?... Ottimo, grazie cara, arrivo subito. Era mia moglie, le arnie sono state caricate tutte, ora le portiamo a casa di tuo cugino, poi cercheremo un albergo dove passare la notte e domani raggiungeremo la villa sul lago." disse il signor Lee dopo aver riagganciato.
"Non se ne parla proprio, stanotte vi fermerete a dormire da me!" disse Egea.
"Ma non hai detto che casa tua è piccola?" le chiese il signor Lee.
"Non è Buckingham Palace, ma una camera da letto in più ce l'ho! Per voi non è un problema vero?" disse Egea guardando il cugino.
"No, tranquilla. Ora andiamo o la signora Wu ci darà per dispersi." disse Nam.
"Grazie Nam!" rispose lei.
Salutarono gli Stray Kids e si diressero verso il parcheggio, Egea camminava tenendo sottobraccio Jimin e Jin mentre chiacchierava con loro.

Un amore venuto da OvestDove le storie prendono vita. Scoprilo ora