Capitolo 27

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Taeyang era alla fermata ad aspettare l'autobus che l'avrebbe riportata a casa. Ripensò alla conversazione avuta con il commissario pochi minuti prima, non riusciva ancora a credere che le maldicenze su di lei fossero arrivate anche a lui.

Inizio flashback.

"La prossima volta che qualcuno dei tuoi colleghi ti tratta male devi venire subito da me, sono stato chiaro?" le aveva chiesto. Lei aveva risposto di sì e lui le aveva detto di raggiungere i colleghi.

Fine flashback.

"Devo trovare il tempo per andare a riprendermi l'auto a casa della nonna." pensò, sporgendosi un po' per vedere se arrivava il suo autobus. Vide arrivare una lussuosa auto nera che si fermò proprio davanti alla fermata, la portiera dal lato del guidatore si aprì e ne scese un ragazzo. Il cuore di Taeyang cominciò a battere all'impazzata nel vederlo, lui le si avvicinò, le prese delicatamente la mano e l'aiutò a salire in auto, mentre tutti i presenti guardavano allibiti. Poi risalì in auto e partì.
"C-che ci fai qui?" chiese Taeyang.
"Volevo vederti, ero venuto a prenderti quando ti ho vista uscire." rispose Tae.
"Perché volevi vedermi?" chiese la ragazza.
"Perché mi mancavi." disse Tae.
"Sul serio?" chiese lei sorpresa.
"Certo." rispose prendendole la mano e baciandola.
"Dove andiamo?" domandò Taeyang.
"A casa tua." rispose lui.
"Perché?" chiese lei curiosa.
"Vuoi proprio che te lo dica?" le domandò a sua volta.
A quella domanda lei arrossì e lui sorrise.
"Io..." cominciò lei in imbarazzo.
"Quando arrossisci sei ancora più bella." le disse.

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Jin ed Egea si trovavano a Danyang da quasi una settimana ormai, erano andati spesso a fare lunghe passeggiate nel Sohaeksan National Park e nel Workasan National Park, ammirando gli splendidi paesaggi e gli animali selvatici, facendo molte foto che poi Jin salvava sul suo PC portatile, voleva stamparle e farne un album da regalare a sua moglie per natale. Il lunedì, anche se inizialmente avevano deciso di fare una passeggiata, erano andati al comune per avere notizie sulla richiesta fatta da Egea l'anno prima e dopo due giorni si erano visti arrivare i tecnici del comune alle 7.30 del mattino che si erano messi subito all'opera per creare la porta di collegamento tra la casa e il garage e avevano anche provveduto ad installare la linea fissa e il modem per la connessione internet. La notizia della presenza di Jin nella piccola cittadina era circolata subito, ma la polizia aveva invitato gli abitanti a lasciarlo in pace in quanto era lì in luna di miele. I due sposini amavano girare a piedi per le strade di Danyang e spesso si fermavano a far la spesa in qualche negozietto, con grande gioia dei proprietari. Un giorno avevano deciso di pranzare nel ristorante del piccolo albergo che si trovava di fronte la loro casa e vi avevano trovato Sook che lavorava lì come cameriera. Quando entrarono il ristorante era semi vuoto ma, nel giro di pochi minuti si riempì di clienti, con grande gioia e disperazione della ragazza e dei cuochi, che non si aspettavano tutte quelle persone. Jin chiese a Sook di trattarli come qualsiasi altro cliente, non voleva favoritismi e, soprattutto, non voleva passare avanti a chi era arrivato prima di loro. Durante il pranzo tre bambine erano entrate nel ristorante correndo e vedendolo avevano sgranato gli occhi per la sorpresa, poi erano corse da lui chiedendogli l'autografo ed una foto e Jin aveva accettato, rendendole ancora più felici. Chul voleva intervenire per sgridarle e dire loro di andare via subito, ma Dae lo aveva bloccato sussurrandogli di stare calmo, poi ad alta voce aveva chiesto gentilmente alle persone presenti di lasciar pranzare in pace il signor Kim, perché non era lì in tournée. Chul aveva aggiunto che nessuno doveva andare a chiedere autografi o foto. Egea aveva assistito alla scena in silenzio e aveva visto la tristezza e la delusione sui volti dei bambini, si era voltata a guardare suo marito e lui aveva capito subito cosa volesse chiedergli. Si era voltato verso i due agenti e aveva detto loro che avrebbe fatto foto e autografi solo ed esclusivamente ai bambini, a patto che si fossero messi in fila senza litigare e avessero aspettato con calma il loro turno. Tutti i bambini presenti avevano obbedito subito con gran meraviglia e divertimento dei loro familiari.

Un amore venuto da OvestDove le storie prendono vita. Scoprilo ora