"Capisco." disse Iroshi. In fondo se lo immaginava, Jin era ormai vicino al limite d'età consentito per partire e sarebbe stato lontano due anni.
"Devi proprio partire per il servizio militare?" gli chiese Egea.
"Sì, amore mio. Ma non essere triste, verrò a casa ogni tanto e poi partirò solo dopo la nascita del nostro bambino." rispose lui inginocchiandosi vicino al suo letto e posandole una mano sul grembo.
"Non voglio che tu parta." gli disse mentre gli occhi le si riempirono di lacrime.
"Non piangere amore mio, due anni passano in fretta e poi correrò da voi ogni volta che mi daranno qualche giorno di permesso." cercò di tranquillizzarla Jin.
"Sul serio? Me lo prometti?" chiese Egea con gli occhi lucidi di lacrime.
"Sì, amore mio, te lo prometto. So che non è il ristorante romantico che avevo in mente ma... Egea vorresti sposarmi la settimana prossima?" le disse asciugandole le lacrime, prima di inginocchiarsi di fianco al letto.
"No!" rispose lei.
"Perché no?" quella risposta gli aveva gelato il sangue nelle vene.
"Perché è lunedì che devi partire, non quello successivo!" rispose lei continuando a piangere.
"Ma no amore, che dici? Devo partire il 19!" disse Jin.
"Jin il 19 è lunedì!" gli disse Egea.
"Sei sicura?" chiese Jin.
"Certo! Sono la segretaria personale dei Bts, sono io che organizzo tutti i vostri viaggi di lavoro." gli rispose piangendo.
"Ragazzo ho l'impressione che la tua imminente paternità ti abbia mandato in tilt." osservò Iroshi. Quando Egea aveva risposto di no alla domanda di Jin, si era sentito pervadere da una profonda pena per il ragazzo.
"Ma io voglio sposarla prima di partire!" disse Jin rivolgendosi ad Iroshi.
"Ragazzo non credi che i tuoi genitori potrebbero rimanerci male se ti sposassi con mia figlia senza dirglielo? Come pensi che reagirebbero?" chiese Iroshi.
"Papà ha ragione Jin, non voglio che qualcuno dei tuoi parenti pensi che mi sposi solo perché sono incinta. Non voglio che il nostro venga visto come un matrimonio riparatore, non siamo nel medioevo." disse Egea carezzandogli una mano cercando di ricacciare le lacrime.
"Hai ragione, scusami. È solo che desidero averti al mio fianco per il resto della mia vita." disse Jin."È proprio vero che l'amore rende smemorati!" disse Tae facendoli voltare verso la porta.
"Eh già!" disse Kookie.
"Lo abbiamo perso del tutto." osservò Hobi.
"La fate finita?" chiese Jin guardandoli torvo.
"No, è troppo divertente vederti incasinato!" disse Yoongi ridendo.
"Sbaglio o l'infermiera aveva detto che potevate venire uno o due per volta?" chiese Jin.
"Uffa Jin, non essere così possessivo, hai tutta una vita per stare incollato a mia cugina, ora lasciacela coccolare un po'!" disse Jimin avvicinandosi al letto e abbracciando la cugina.
"Concordo, di questo passo per vedere mia sorella dovrò intrufolarmi di nascosto come un ladro in casa vostra!" aggiunse Bobby fingendo di essere disperato. Tutti scoppiarono a ridere.
"Comunque non preoccuparti, ci prenderemo noi cura di lei e del bambino mentre sarai al militare." disse Nam.
"Vero! Con noi puoi stare tranquillo!" disse Kookie.
"Con te non starei tranquillo neanche mezzo secondo." gli rispose Jin, che nel frattempo si era riseduto sul letto.
"Ehi! Io sono un bravo ragazzo! Farò in modo che la mia sorellina non si stanchi troppo!" disse Kookie con convinzione, battendosi un pugno sul petto.
"Jungkook." disse Bobby.
"Sì Bobby?" domandò Jungkook.
"Ti faccio presente che Egea è mia sorella, non la tua." disse Bobby.
"No, è anche mia!" esclamò Jungkook.
"E chi lo ha deciso?" chiese Bobby.
"Io, ovvio!" rispose Jungkook.
"Jungkook ti spenno!" esclamò Bobby inseguendolo.
"No! Aiuto! Bobby non sono un pollo! Aiutoooo!" gridava Kookie correndo per tutta la stanza fingendosi terrorizzato. Iroshi e i ragazzi seguivano la scenetta divertiti, ma poi decise di intervenire prima che combinassero danni e li afferrò entrambi per il colletto.
"Avete finito voi due? Questo è un ospedale, non il circo a tre piste!" disse loro severamente.
"Sì papà!" risposero in coro.
"Ops, volevo dire signore." si corresse Kookie, mentre tutti scoppiavano a ridere di nuovo.
"Tornando a parlare di cose serie. Avete il mio permesso per sposarvi, ma alle seguenti condizioni. Primo: appena usciti di qui noi due andremo a parlare con i tuoi genitori e li inviteremo a casa tua fra due settimane in modo che possano conoscerla. Secondo: il matrimonio si celebrerà il 15 maggio e non prima. Terzo: domani quando sarai dimessa partiremo subito tutti per Seoul e tu andrai subito a riposare. Quarto: potrai dedicarti al lavoro solo per mezza giornata e non di più, dallo studio della villa. Se vorrai andare nel tuo ufficio alla Bighit potrai farlo solo ed esclusivamente se ti accompagnano, ma sempre per mezza giornata e poi andrai a casa. Quinto: i lavori di restauro li affiderai ai signori Lee, che ti terranno costantemente aggiornata ma, in caso di problemi saremo io, Jin e Ji-won a recarci al castello a controllare, mentre tu resterai buona, buona a casa. Sesto: andrai in cura da un ginecologo amico del dottor Minhai e ti presenterai ad ogni visita di controllo senza fare storie. Settimo: voi sei dovrete riferirmi esattamente quante ore al giorno lavora mia figlia. Se provate a coprirla vi tiro il collo. Sono stato chiaro? " disse Iroshi guardando Jin ed Egea.
"Sì signore"! risposero i sei ragazzi.
"Bene, ci sono domande?" chiese Iroshi.
"Sì papà, io ne avrei alcune. Primo: posso portare con me Kyung-Mi? Secondo: dato che hai già stabilito quando dovremo sposarci, posso chiederle di aiutarmi con i preparativi e gli inviti? Terzo: visto che il castello è in ristrutturazione, posso organizzare la cerimonia alla villa? Quarto: tu resterai a vivere con noi alla villa o tornerai nel tuo appartamento?" disse Egea.
"Le risposte sono sì, sì, devi chiedere a loro e tornerò nel mio appartamento. Comunque ti chiamerò tutti i giorni e verrò a trovarti quando mi sarà possibile, va bene?" rispose Iroshi vedendo l'espressione triste del suo viso. Egea annuì mestamente.
"Ora sarà meglio che ti riposi un po' hai l'aria stanca." le disse avvicinandosi e dandole un bacio sulla fronte.
"Va bene papà." disse Egea.
"Zio io resto ancora un po' qui con lei." disse Jimin.
"Restiamo anche noi, così non tornerai al castello in taxi." dissero Nam e Bobby.
"Va bene ragazzi, ma non fatela stancare troppo." disse Iroshi.
"Tranquillo zio." disse Jimin.
Tutti uscirono salutando Egea.
"A domani amore" disse Jin dandole un bacio a fior di labbra prima di uscire.
"A domani." rispose lei mentre lui usciva, stendendosi sul letto.
"E così vorresti celebrare il matrimonio alla villa?" chiese Nam.
"E dove se no? Hai sentito mio padre, praticamente sono agli arresti domiciliari." rispose Egea.
"Ahahahahah dai cuginetta non esagerare!" disse Jimin ridendo.
"Però non puoi darle tutti i torti, papà le ha detto che può uscire solo se accompagnata." osservò Bobby.
"Non per difenderlo, ma vostro padre ha ragione. Se Egea uscisse da sola e si sentisse male mentre è alla guida del suo pick up, rischierebbe di avere un incidente." disse Nam.
"A questo non avevo pensato." convenne Bobby.
"Nam, ma a voi darebbe fastidio se il matrimonio venisse celebrato alla villa?" chiese Egea.
"No, assolutamente. Domani informeremo la signora Wu, ne sarà contenta." disse Nam.
"Ma come farai per gli addobbi e tutto il resto?" chiese Jimin.
"Per questo ho chiesto a papà di potermi portare Kyung-Mi, sarà la mia assistente. Le chiederò di mettersi in contatto con la sorella per la realizzazione degli addobbi. Quando con Jin siamo stati al tessilificio ho visto dei tessuti stupendi adatti a realizzare tovaglie e complementi d'arredo e altri ottimi per realizzare abiti." disse Egea.
"Dove vorresti far mangiare gli invitati?" le chiese Nam.
"Non lo so, sono indecisa al momento, ci penserò poi con calma." disse lei.
"Nam, se invitiamo Felix e gli Stray Kids lo sai che si porteranno anche le loro famiglie?" intervenne Jimin.
"Solo loro? Verranno tutti i nostri amici e temo che il salone non basterà." osservò Nam.
"Egea che ne dici di pranzare all'aperto?" chiese Bobby voltandosi a guardarla, ma lei si era addormentata. I tre ragazzi sorrisero, le scrissero un biglietto ed uscirono silenziosamente.
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Un amore venuto da Ovest
FanficEgea è una ragazza di 22 anni, nata e cresciuta in Grecia con il nonno paterno, noto apicoltore e produttore di miele. Un giorno l'uomo decide di riportarla in Corea, ma poco dopo il loro arrivo lui muore e la ragazza si ritrova sola. Pur potendo vi...