Capitolo 33

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Taeyang entrò nell'enorme appartamento ancora vuoto, tenendo per mano i suoi figli, si sentiva a disagio e aveva paura. Nel salone completamente vuoto si sentiva l'eco dei suoi passi. Tae le aveva scritto che i suoi amici avevano scoperto la loro relazione rimproverandolo di averli tenuto all'oscuro, ora si chiedeva come l'avrebbero accolta e come si sarebbero comportati. Byron era dietro di lei, consegnò le sue valigie ad una giovane cameriera e si diresse verso il gruppo di ragazzi, seguito dal signor Lee.
"Buonasera signora Kim." disse Byron.
"Buonasera Byron, avete avuto problemi?" chiese Egea.
"No signora, è stata una giornata tranquilla." rispose Byron.
"Ottimo, dove sono gli altri?" chiese Egea.
"Stanno scaricando il resto dei bagagli e aiutando a scaricare i mobili, ma entro due ore dovremo essere di nuovo a Gwacheon." disse l'uomo.
"Capisco, fate quello che potete e andate e grazie ancora per essere venuti fin qui." disse Egea.
"Di nulla signora, buona domenica." disse Byron chinandosi prima di uscire.
"Allora ragazza come vuoi sistemare i mobili?" le chiese il signor Lee.
"Credo che questo debba chiederlo ai padroni di casa, ovvero Tae e Taeyang. Dopotutto sono loro che vivranno qui!" rispose Egea indicando i due ragazzi. Taeyang sentendosi tirata in causa rimase paralizzata dalla sorpresa non sapendo cosa dire.
"Egea non potresti aiutarci tu?" chiese Tae.
"Io?" chiese Egea.
"Sì per favore, io personalmente non saprei da dove cominciare." disse Tae con tono disperato.
"E va bene vi aiuterò. Signor Lee quali mobili sono già stati scaricati?" chiese Egea.
"La cucina, la sala da pranzo ed il soggiorno." rispose il signor Lee.
"Ottimo! Può cominciare a farli portare dentro per favore?" domandò Egea.
"Subito ragazza!" le rispose prima di uscire, sulla porta incontrò la signora Wu e la salutò con un sorriso.
"Signora Wu tutto bene?" le chiese Jin.
"Sì, abbiamo finito di svuotare e sistemare i bauli, ma ora servirebbero almeno un paio di uomini per finire di portare qui quelli doppi!" disse la donna.
"Chieda aiuto al signor Lee." disse Egea.
"Va bene." rispose la donna uscendo, mentre i primi facchini entravano con i mobili della cucina e iniziavano a montare i pensili sotto le precise indicazioni di Egea. Taeyang la guardava stupita, sembrava che la ragazza le avesse letto nel pensiero.
"Mamma chi tono quetti tignoi?" chiese Soo-jin timidamente.
"Beh ecco..." cominciò lei, ma si bloccò perché non sapeva come continuare.
"Ciao piccoli, io sono il vostro papà." disse Tae avvicinandosi ai bambini e inginocchiandosi davanti a loro.
"Davveo?" chiese Soo-Ah incredulo.
"Sì, davvero." disse Taehyung.
"Pecché non ti abbiamo mai vitto piima?" chiese Soo-jin stringendosi alla mamma.
"Perché sono dovuto partire per un lungo viaggio e sono tornato solo da pochi giorni." rispose Tae.
"Mamma è veo quello che dice?" chiese Soo-Ah.
Tae guardò la ragazza dritto negli occhi, chiedendosi cosa avrebbe risposto al figlio.
"Sì tesoro è vero." rispose lei.
I due bambini tornarono a guardare il ragazzo inginocchiato davanti a loro, indecisi se avvicinarglisi o meno, poi Soo-jin lasciò la mano della mamma e andò ad abbracciarlo, subito imitata dal fratello.
"Chi tono loo?" chiese Soo-Ah.
"Loro sono..." cominciò Tae.
"I vostri zii! E lei è una delle vostre cuginette, sapete ha la vostra stessa età!" intervenne Kookie indicando Young-soon.
"Kookie!" esclamò Yoongi.
"E lui?" chiese Soo-jin.
"Lui è Yeontan, il nostro cagnolino." disse Taehyung.
"Su bambini venite con noi in giardino a giocare, mentre la zia aiuta i vostri genitori a sistemare i mobili." disse Hobi.
"Pottiamo?" chiesero in coro i due bambini.
"Sì, certo." disse Tae.
"Su forza allora!" disse Bobby.
"Tì!" dissero in coro e corsero verso i loro nuovi parenti.
"Benvenuti a casa, avrei voluto fartela trovare già arredata." disse Tae alzandosi.
"Non fa niente, la arrederemo insieme." rispose lei, ancora frastornata dagli ultimi eventi.
"Vieni andiamo a fare il giro della casa mentre continuano a sistemare i mobili." le disse prendendola per mano. Lei lo seguì rimanendo sorpresa dalla luce naturale che entrava dalle grandi finestre.
"Questa sarà la nursery per il bambino che verrà." le disse.
"E quei bauli? Mi sembra di averli già visti da qualche parte." disse Taeyang.
"Li hai visti alla villa la settimana scorsa." disse Egea dalla porta, vicino a lei c'era Jin.
"E che ci fanno qui?" chiese Tae.
"Sono un regalo per voi e per il bambino. Abbiamo ricevuto così tanti corredi da poter aprire un negozio!" disse Jin ridendo.
"Non posso accettare." disse Tae.
"Sì che puoi, noi abbiamo altri 5000 bauli alla villa!" disse Jin.
"Non sono 5000!" disse Egea divertita.
"5000 no, ma un migliaio sì!" esclamò Jin.
"Io, io non so che dire." disse Taeyang.
"Dì semplicemente grazie." disse Jin.
"Grazie ragazzi." disse Tae.
"Siamo una famiglia Taetae, non scordarlo mai." disse Egea.
"E in una famiglia ci si aiuta sempre." continuò lui.
"Chiedo scusa signori, dove faccio mettere questi bauli?" chiese una cameriera entrando, seguita da alcuni uomini.
"Per il momento qui." rispose Egea.
"Va bene, signora." rispose mentre gli uomini entravano e posavano i bauli sul pavimento.
"Eun, vorrei che cominciassi a sistemare il contenuto dei bauli nei mobili, comincia dalle stanze già arredate. Man mano che vengono portati gli altri mobili sistema il resto. Ma prima di tutto fatti aiutare a mettere le tende in tutte le stanze." disse Egea.
"Certo signora, le serve altro?" chiese la cameriera.
"Sì, accertati che la signora Wu venga riportata alla villa a riposare, l'ho vista leggermente affaticata e non vorrei che si sentisse male." disse Egea.
"Certo signora, la farò accompagnare subito." disse la donna.
"Grazie, per sistemare tutto fatti aiutare da un paio di cameriere." disse Egea.
"Come vuole, signora. I bauli vuoti dove li posizioniamo?" chiese Eun.
"Quelli grandi nelle camere da letto, poggiati contro le pareti per il momento, i piccoli lasciali pure qui." disse Egea.
"Agli ordini signora." rispose la domestica.
"Se vedete che si fa troppo tardi lasciate tutto e tornate alla villa, chiamate un taxi se necessario, non voglio che andiate in giro a notte fonda da sole." disse Egea prendendo il portafoglio e dandole dei soldi.
"Ma signora..." cominciò la donna.
"Niente ma, mia moglie ha ragione. La vostra incolumità viene prima di tutto. Se non riuscite a fare tutto oggi, verrete con calma nei prossimi giorni." intervenne Jin.
"Come volete signore." rispose la cameriera chinandosi prima di uscire.
"Che ne dite di raggiungere gli altri in giardino?" chiese Jin.
"Sì andiamo." rispose Tae prendendo per mano Taeyang.

Un amore venuto da OvestDove le storie prendono vita. Scoprilo ora