25- Ormai non siamo più niente

1.4K 68 15
                                    

Appena escono dalla porta vorrei uscire pure io, anche solo per vedere cosa avrebbero fatto, ma di sicuro la scoperà, non sa far altro che cambiare continuamente ragazza. Non mi interessa più basta, l’ha anche fatto apposta, di sicuro lo ha fatto apposta, ieri non gli ha detto di si io ed è andato dalla prima che sapeva gli avrebbe detto di sì senza problemi.
‘’piacere io sono Nathan, la ragazza mi ha chiesto di cambiare posto e perché no, meglio stare in fondo che davanti non trovi?’’, finisce la frase ridendo, mentre mi porge la mano, ‘’si vero, piacere Mia, lui è Gabry’’, si stringono anche loro la mano, ‘’sono il suo ragazzo’’, Nathan rimane un’attimo fermo con il sorriso per poi continuare a fare quello che stava facendo, Gabry è proprio andato dritto al punto, non me lo aspettavo, alla fine dei conti è la verità quindi perché non dirlo. ‘’Hey Mia scusa se ti disturbo ma posso avere i tuoi appunti di scienze, i miei gli ho persi e non saprei a chi chiederli, non ho molti rapporti in questa classe preferisco stare per gli affari miei’’, ‘’ma certo, tranquillo, anzi chiedimeli quando vuoi non ho alcun problema a darteli’’, mi giro verso lo zaino e tirando fuori il quaderno di scienze esce anche una lametta di ferro da dentro il quaderno andando proprio sul polso e facendomi un taglio molto profondo, urlo d’istinto per poi chiedere al prof se potevo andare in bagno. Cazzo, aveva promesso che avrebbe smesso e mi avrebbe lasciata in pace, perché continua allora, deve smetterla mi sono stufata dei suoi inutili giochetti. La lametta è ancora sul mio braccio, che schifo, non riesco nemmeno a guardare ma devo toglierla, sennò perdo troppo sangue e come lo spiego agli altri non avendo nemmeno un segno sulla mano. La tolgo senza guardare, oddio che male. La porta del bagno si apre di scatto, ‘’Mia sono io’’, per fortuna è Gabry, ‘’tutto bene? Perché sei corsa in bagno?’’, ‘’C’era una lametta nel quaderno e si era incastrata tra la pelle, sono riuscita a toglierla e ora sono già guarita, ma ho perso molto sangue non potevo stare in classe, come gli spiegavo che non avevo alcun segno’’,  Gabry si avvicina e mi guarda la mano per poi abbracciarmi, ‘’per fortuna mi sono preoccupato un sacco, ora però è meglio se puliamo sennò davvero ti faranno mille domande’’, si mette a pulire il pavimento con le salviette mentre io mi pulisco il braccio sotto l’acqua corrente, qualcuno prende la maniglia per entrare io e Gabry ci guardiamo subito e poi guardiamo la porta aprirsi, per fortuna è Jeson, ‘’che diavolo succede? Perché c’è questo odore di sangue per tutto il corridoio?’’, guarda prima Gabry e poi guarda me, appena vede il mio braccio mi viene incontro, ‘’cos’è successo? Perché tutto questo sangue?’’, continua a toccare il braccio e io non riesco a smettere di togliere lo sguardo da lui e le sue mani sul mio braccio, ‘’il tuo amichetto ha messo una lama sul mio quaderno davvero molto appuntita, mi si era incastrata perfino all’interno della pelle, ma ora è tutto a posto’’, ‘’Joe vero? Ma di sicuro, l’ha messo prima di quello che è successo, te la avrà messa ancora la scorsa settimana’’, ma perché non sta zitto, impallidisco facendo uno sguardo perplesso, Jeson rimane un’attimo turbato, ‘’perché? Cos’è successo con Joe?’’, Jeson mi guarda facendo il suo solito sorrisino, tutto questo senza mai staccare le sue mani dal mio braccio, ‘’non glielo hai detto? Come mai? Non è il tuo fidanzatino? Dovrebbe sapere tutto’’, stringe la mano sul braccio facendomi l’occhiolino, ‘’proprio tutto sai’’, Gabry si alza dal pavimento continuando a guardarci, ‘’ora stacca le tue mani da me, che solo al pensiero mi viene da vomitare, chissà cosa hai appena fatto con quelle schifo di mani e questi non sono affari tuoi quindi vattene e lasciami stare che se ti devi preoccupare, preoccupati della tua Catherine non di me’’, ritiro il braccio di scatto e mi allontano di un passo,  Jeson mi guarda e poi guarda Gabry per qualche secondi e poi esce sbattendo la porta. Una volta ripulito tutto si alza e mi guarda, ‘’cos’è successo?’’. Gli racconto tutto della serata al mio compleanno e che Jeson mi è venuto a trovare e ciò che è successo anche che ha dormito con me. Gabry  mi guarda con gli occhi lucidi, ‘’ sono felice che non ti abbiano fatto nulla, felice che tu stia bene e infondo non eri obbligata a dirmi tutto quello che è successo con Jeson quella sera, non stavamo ancora assieme tutti e due eravamo liberi’’, mi abbraccia e mi da un bacio a stampo, ‘’ora voglio che tu sappia che ora ci sono io, per qualsiasi cosa’’, sorrido e lo abbraccio pure io fortissimo.
Il resto delle lezioni sono andate bene, Gabry ha capito e ora sono decisa a cambiare pagina, con lui sto davvero bene e mi ci sono affezionata davvero molto, l’ho pensato tante volte ma ora vedendo Jeson con quella mi ha fatto pensare e capire che io non sono come loro e mai lo sarò ed è questo che mi fa capire quanto saremmo sbagliati assieme.
Mi ha accompagnato a casa e mamma ci ha visti, è l’ora di dirlo pure a lei. Entro in casa e mamma sta passando l’aspirapolvere facendo finta di nulla, ‘’mamma possiamo parlare?’’, le chiedo sorridendo, lei lascia l’aspirapolvere appoggiata al muro per poi correre sul divano e sedersi facendomi segno di accomodarmi, ‘’speravo proprio tu me lo dicessi, all’ora dov’è finito Jeson? Ora stai con Gabriel dai, dimmi tutto’’, non l’ho mai vista così felice. Le racconto di Gabry e che ora stiamo assieme e che tra me e Jeson alla fine non c’era nulla ed è stato meglio così. ‘’Ora ti dico una cosa da mamma e da donna, ma soprattutto da mamma, ti ho vista come guardavi Jeson e come guardavi Gabry e una mamma sa sempre ciò che prova la sua bambina, si vede lontano chilometri che sono due persone totalmente diverse e tu hai scelto quella più semplice, forse lo hai fatto per esser certa della tranquillità ma non perdere tutto per un po’ di paura, io stavo per perdere te per colpa della paura e guardaci ora, però questo è come la penso io, se davvero ti piace Gabriel e ti fa felice a me basta questo, appena ti farà del male sai benissimo come lo ridurrei, la mia bambina non si tocca’’, da una parte mi sono arrabbiata dall’altra sono triste, non so cosa risponderle ma sono sicura che se non provassi nulla per Gabry non mi sarei mai messa con lui, è anche un periodo un po’ strano e ora come ora voglio solo stare tranquilla e con persone che mi danno delle certezze, anche Jeson me le dava però forse siamo stati entrambi troppo stronzi e non ci accorgevamo del bene e del male che ci stavamo facendo, dagli sbagli però si impara.
Sul fogliettino non c’era alcun orario, andrò verso le nove, almeno sono sicura che avrà già cenato se così fosse.  Sia io che Gabry siamo fuori dalla porta di Jen e bussiamo, lei ci apre quasi subito facendoci cenno di entrare. Si vede che ha paura, chi la biasimerebbe in una situazione del genere, ‘’perché c’è anche Gabriel?’’, ‘’ci sono pure io per farti stare più tranquilla e farti capire che è sempre la solita Mia e si lo so, me lo ha detto qualche giorno fa perché sapeva che te lo avrebbe detto a giorni e voleva un’aiuto se fosse andato tutto male’’. Jennifer continua a guardarmi per poi dire:’’ ora voglio sapere tutto, non voglio più nessuna bugia né niente, voglio potermi fidare di chi ho accanto’’. Gabry la fa sedere a qualche metro da me e io mi trasformo per metà, si vede il panico nei suoi occhi ma non si muove di un millimetro, ‘’da quando sei così? Hai ucciso tu i miei genitori?’’, mi fa davvero male sapere che lei lo pensa però in fondo ha ragione, le ho mentito fino ad ora. Le racconto tutto da Jeson fino all’altra sera al mio diciottesimo. ‘’Quindi tu non lo sai chi gli ha uccisi e Jeson ti ha salvato la vita’’, sorrido, ‘’già proprio lui e no, non sappiamo chi siano ma ti giuro che stanno facendo il possibile per trovarli, non sopportano che dei WolfMalum vengano nella loro città’’, Jen sembra più tranquilla, ‘’ma perché i miei genitori e non quelli di qualcun’altro’’, come glielo dico che è per colpa mia, mi cominciano a tremare le mani ma devo. Le dico che pensano che sia per me, che sia stata Savannha, ‘’quindi uccideranno pure me per farti del male?’’, ‘’Non posso dirti che non ci proveranno, perché non ne ho idea, ma ti giuro che rimarrò a difenderti fino al mio ultimo respiro, io ti voglio bene Jen e non voglio perderti per una cosa del genere, farò di tutto per proteggervi’’. Jen corre verso di me abbracciandomi, sento il suo respiro irregolare, mi accorgo che sta piangendo, senza volerlo mi scendono le lacrime pure a me, ‘’ti voglio bene Mia, scusa se ho dubitato, ma pensavo di essere davvero fuori di testa, sei sempre la stessa Mia vero?’’, sorrido stringendola ancora più forte, ‘’ ovvio sarò sempre Mia’’, Gabry si unisce a noi per poi dire: ‘’ora però basta tristezza io e Mia abbiamo un’altra cosa da dirti, volevo dirtelo con anche Mia perché sapevo che avreste fatto pace’’, Jen si guarda dubbiosa mentre Gabry mi prende la mano e in quell’attimo Jen urla, ‘’NOOOOOO, NON POSSO CREDERCI’’, io e Gabry non pensavamo avrebbe reagito così, ‘’eh già io e lui’’, stiamo tutti e tre ridendo finché Jen non chiede:’’ ma quindi con Jeson? Ho capito che è uno stronzo però pensavo che, c’è hai capito’’, Gabry e Jen stanno ancora sorridendo ma io no, abbasso lo sguardo e mi diventa cupo, ora capisco tutte le volte che Jeson ha fatto lo stesso sguardo a me, ora in fondo lo capisco.

The shadow of werewolf Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora