12- È ora del cambiamento

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Ah ma quindi, la storia della luna piena è vera, speravo tanto di no… ‘’Ma non credo mi servirà essere rinchiusa, credo di potercela fare lo stesso grazie’’, Jeson  fa il suo solito ghigno, ‘’a volte mi sembri davvero molto ingenua, comunque credimi se ti dico che non puoi , ameno che tu non voglia trasformarti in un lupo davanti a tutti o davanti alla tua famiglia’’, io pensavo che , bho , non so manco io a cosa pensavo, ‘’io non so cosa pensare, c’è ma la trasformazione in cosa consiste? Mi farà male? Cosa succederà prima, durante e dopo?, io….’’, ‘’Mia calmati per piacere sennò va a finire che mi fai un collasso, siediti in divano intanto che io  vado a fare una telefonata e torno subito’’, sbuffo un ‘ok’ e vado a sedermi, quasi quasi mi accendo la TV, cerco il telecomando nel divano ma non lo trovo, mi guardo un po’ in giro e attorno alla TV ma nulla, mi alzo e senza pensarci guardo dietro al divano e vedo un borsone nero, bhe perché non andar a guardare cosa c’è dentro.

Mi inginocchio e comincio ad aprire la cerniera del borsone e vedo qualcosa luccicare, la prendo e la faccio uscire dalla borsa, ma a che cosa gli serve una catena del genere? , una volta messa fuori vedo che cene sono altre e comincio a tirarle fuori, cosa ci fa con quattro catene di queste dimensioni, pesano un sacco. Una volta tolte tutte le catene noto che in fondo al borsone ci sono quattro paia di manette, ma non semplici come quelle della polizia, ma sono enormi, saranno larghe tipo cinque centimetri e sono molto più grosse del normale, c’è anche una pianta secca, appena la tocco per prenderla in mano sento una fitta fortissima e urlo, come se mi avessero bruciato la mano, la guardo e c’è un’abrasione che però in pochi secondi è subito guarita. ‘’ Mia tutto bene?, Ti ho sentita urlare cos’è successo?’’, mi giro di scatto e vedo Jeson entrare nella stanza, ‘’ no, niente, ho preso in mano la pianta che avevi nel borsone e mi ha bruciato la mano, cos’è?’’, Jeson fa un sospiro di sollievo, ‘’quello è l’aconito, detto anche strozza lupo, è una pianta mortale per gli umani e anche per i licantropi se aspirata o mangiata in grandi quantità, ma in piccole rallenta la trasformazione e come hai potuto vedere ci procura dolore’’, bene, ora abbiamo anche una pianta che ci può uccidere, pensavo nulla potesse farlo, ‘’ ah, perfetto’’ gli rispondo massaggiandomi dove mi aveva bruciato la pianta, ‘’ è una delle poche cose che può ucciderci, come delle pallottole d’argento o fatte direttamente con l’aconito o semplicemente un pugnale d’argento’’, ‘’sulserio? Anche l’argento?’’ gli commento, ‘’a noi licantropi basta solo toccarlo e ci bruciamo proprio com’è successo prima con quella pianta ’’, per fortuna a casa non o nulla d’argento, ‘’ma Jeson come fai a sapere tutte queste cose?’’, ‘’ sono un licantropo da quando ho dodici anni e sono dovuto scappare dai cacciatori più di una volta’’, CACCIATORI??!?!, ‘’ scusa, ma  credo di aver capito male, hai detto cacciatori?’’, Jeson guarda le catene a terra e andandoci incontro dice:’’ si, cacciatori, gli unici che sanno della nostra esistenza, apparte i malati di fantascienza, però almeno loro sono innocui e non gli crede nessuno invece i cacciatori ci danno proprio la caccia per ucciderci’’, ‘’ ma perché? Perché ucciderci?’’, c’è un lungo silenzio e poi la voce di Jeson mi interrompe, ‘’ non ci siamo solo noi, i cosiddetti ‘buoni’ ci sono anche i ‘wolf malum’ , che significa lupo del male, mostro, disgrazia, a dir la verità i cacciatori credono che siamo tutti uguali, tutti dei wolf malum, ma non è così’’, meglio lasciar perdere questo discorso appena lo abbiamo iniziato ha subito cambiato umore, ‘’an ok… Scusa se ho tirato fuori tutto dalla borsa, ero curiosa’’, ‘’tranquilla, tanto le avresti viste lo stesso, dato che alla notte della luna piena ti serviranno’’, ancora avanti con questa storia va, me la so benissimo cavare da sola, ‘’ ascolta, non serve che fai tanto il mio protettore, mi arrangio come ho sempre fatto’’, Jeson si avvicina e appena è a pochi centimetri da me dice: ‘’ tu non vuoi capire, ogni singolo osso del tuo corpo si romperà, fino a trovare la forma giusta, ogni centimetro della tua pelle si lacererà e cadrà a terra lasciando spazio alla pelliccia, avrai la testa e la bocca in fiamme ti sembrerà che ti stacchino i denti quando invece te ne staranno crescendo altri, non ragionerai più con la tua testa e il tuo unico pensiero sarà quello di uccidere e che tu voglia o no non riuscirai a controllarlo, soprattutto in questa luna piena che è la tua prima volte e sarai mille volte più forte di ora e se non vuoi vivere con il rimorso di aver ucciso qualcuno per tutta la vita ti conviene ascoltarmi piccola’’, forse questa volta ha ragione e devo ascoltarlo… Alla fine io non ne so nulla, ‘’m… Ma… Con quelle cose cosa fai?’’, dico indicando il borsone, ‘’ le manette le attacco alle mani e ai piedi e l’altra parte alla catena che sarà attaccata con un gancio per terra, invece, l’aconito lo metterò dentro a una bottiglietta d’acqua e dovrai berlo prima e durante la trasformazione, se riesci’’, ora ho più ansia di prima, lo ammetto, ‘’ sento il tuo cuore da cui, sono io a farti questo effetto piccola?’’, sbuffo, ‘’ovvio che no, ho solo ansia ma so di potercela fare’’, Jeson si avvicina ancora alla mia faccia, ‘’ ma tra te  e Gabriel’’, chiede con un sorrisino malizioso, e poi ora cosa centra Gabriel? ‘’ Tra me e lui va tutto bene, che c’è sei geloso?’’, non so come ma sento che questa domanda gli da molto fastidio, ‘’ io geloso?, Piccola potrei averti mia anche subito se volessi’’, se volessi… Allora non mi vuole… Ma aspetta un momento a me non deve interessare, infatti non mi interessa!... ‘’ Si, si, ti lascio proprio convinto, ora dimmi, quando sarà questa luna piena?’’, ‘’sarà la prossima settimana, mi meraviglio che tu non abbia ancora iniziato a sentire i primi sintomi’’, ‘’primi sintomi?’’ chiedo, ‘’ si, gli capirai tranquilla’’, ho bisogno di chiarire le idee, ‘’ ora Jeson vado a casa, ho bisogno di star da sola’’, Jeson mi guarda e con voce seccata dice, ‘’ e ovviamente di chiamare il tuo ragazzo, l’unico modo che tu hai per tornare a casa è di salire in moto con me, ameno che tu non voglia fartela a pieni ma è abbastanza lunga fino a casa tua’’, cazzo è vero siamo dispersi in un bosco e non saprei minimamente come uscirne e poi Gabry non è il mio ragazzo e non volevo chiamarlo, ‘’ma cosa fai adesso anche il geloso? Non sei nessuno per essere geloso e poi io e lui manco stiamo assieme e se anche fosse sono libera di fare quello che voglio senza darti delle spiegazioni, quindi tu ora mi dai il casco e mi porti a casa ’’, ‘’ come vuoi, però io sabato ti voglio qua’’, sabato? , cazzo, sabato c’è la festa di Jen, va bhe, andrò via prima dalla festa, ‘’ a che ora devo essere qua?’’, ‘’ da quando ti svegli alla mattina, la luna è forte, non riuscirai a controllare i denti e le unghie ma soprattutto gli occhi e tutti ti vedranno’’, abbasso lo sguardo per non fargli capire che lo contraddico e faccio un cenno per dargli la risposta che vuole. ‘’Ora però portami a casa ’’, gli dico uscendo dalla porta.

Arriviamo a casa mia e c’è mia mamma che sta uscendo dalla porta, cazzo ora mi ammazza. Faccio segno a Jeson di continuare ad andare avanti e non fermarsi davanti casa, al mio segnale accelera e io d’istinto lo stringo ancora più forte appoggiando la mia faccia su di lui, madonna ha un odore buonissimo non c’avevo ancora fatto caso. Credo di avere l’olfatto più affine grazie alla luna piena, o forse ciò fatto caso solo ora.

Jeson gira dietro al primo angolo che trova e si ferma appena capisce che mia mamma non ci può vedere, ‘’perché non vuoi farti vedere in moto con me da tua mamma?’’, mi allontano da lui togliendo le braccia dal suo bacino, ‘’ non è che non voglio farmi vedere con te, ma semplicemente mia mamma mi ammazzerebbe se vedesse che vado in giro in moto con il guidatore senza casco ’’, ‘‘passiamo cinque minuti in silenzio e io non riesco a smettere di pensare al suo odore, al suo profumo, e bho… ‘’ Allora Mia ora secondo te possiamo andare?’’, borbotto un si e salgo sulla moto.

Arriviamo davanti casa e Jeson spegne la moto una volta scesa vedo che scende pure lui, ‘’ ma tu non devi tornare a casa?’’, ‘’nha, ormai sanno come sono basta che gli avviso con un SMS’’, ann… , ‘’che c’è hai paura che il  tuo ragazzo possa trovarci soli e soletti in casa tua?’’, gli ringhio dietro e mi incammino verso casa.

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