27- Dobbiamo stare attenti

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Mi chiede ancora di dormire qua ma come sempre la mia risposta è sempre no, non voglio, non mi sento pronta. Ma il vero problema è che se ci fosse Jeson sarei proprio io a chiedergli di restare…. Non posso continuare così, faccio solo del male ad entrambi, devo prendere una posizione e decidere una volta per tutte, mi serve tempo, anche se più vado avanti più male faccio, forse ho già deciso la persona giusta o forse mi sto solo riempiendo di scuse per non soffrire e capire di aver perso l’unica vera persona che io vorrei…
‘’Mia, domani vieni a scuola oppure preferisci stare a casa?’’, ormai ci sono già passata, si da un lato è terrificante ma forse ora è più sopportabile dell’altra volta e poi ora un po’ so come gestirla, ‘’no no, verrò, il vero problema è alla sera non durante il giorno’’, ‘’ok, va bene piccola a domani all’ora’’ si avvicina per darmi un bacio, ricambio, per poi salutarlo, la situazione mi sta diventando quasi ingestibile ogni volta che lo bacio penso a Jeson e a ciò che ho fatto a Gabry, devo davvero capire cosa fare, ma ora ci sono altre priorità.
Appena sveglia e già con il mal di testa, rilassante come cosa. Sento già che sarà una giornata più pesante del solito, mi sento già irritata. ‘’Buongiorno Mia, vuoi sapere una bellissima notizia? Sono a casa tutta la settimana a partire da oggi, mi hanno dato un po’ di ferie arretrate, così stasera possiamo guardarci un film oppure fare qualche gioco da tavola assieme, è da tanto che non lo facciamo, contenta?’’, per esser una bella notizia mi fa abbastanza preoccupare, come posso dirgli di no, non posso, proprio non posso, ci starebbe troppo male e appunto è da davvero tanto che non stiamo un po’ assieme, dovrò fare il possibile per far in modo di non trasformarmi, spero di farcela, ‘’ che bello mamma, non vedevo l’ora’’, mi sorride e continua a fare le pulizie che aveva interrotto.
Arrivata a scuola entro in classe, finalmente Jen è tornata al suo posto vicino a me, sono felicissima, Nathan è rimasto sul banco vicino a quello di Jen, stanno chiacchierando molto appassionatamente, bene bene è così che si fa Jen, dopo questo pensiero faccio una risata sotto i bassi senza nemmeno rendermene conto. Continuo a camminare e noto che il gruppo di Joe continua a fissarmi quasi scioccato, mi giro per vedere se magari ce l’avevano davvero con me e vedo che sono in metà confronto al loro solito gruppo, manca pure Catherine, invece Jeson c’è, ovviamente e pure lui mi sta fissando ma con uno sguardo dubbioso, non riesco proprio a capirli. Mi siedo al mio posto e Gabry come prima cosa mi da un bacio, io d’istinto senza rendermene conto mi allontano, PERCHÉ L’HO FATTO?, ‘’hey Mia tutto bene? Cosa c’è?’’, ‘’no… Cioè si tutto bene, solo… Solo che a scuola, poi soprattutto in classe… Bhe ecco, non mi va, scusa…’’, ‘’tranquilla, bastava che me lo dicessi non ci son problemi’’, mi sorride e poi continua a giocare con il telefono, ora siamo seduti in un modo differente nei banchi, io sono sempre al mio posta, il banco più vicino al mezzo della classe e alla mia destra non ho nessuno se non il piccolo corridoio che divide le file di banchi in mezzo alla classe e alla mia destra c’è Gabry poi vicino a lui c’è Jen e di seguito Nathan. Nell’esatto momento in cui mi metto comoda sul manco, se così si può dire, sento come un bisbiglio, cerco di concentrarmi ma non capisco subito da dove provenga, finché non guardo dalla parte di Jeson, noto subito che è girato verso di me mentre gli altri stanno tutti parlando tra di loro, intravedo le sue labbra muoversi e mi concentro su di essa, ‘’vedo che ora mi senti, accenna un sì se davvero mi senti’’, faccio di si con la testa senza togliere lo sguardo su di lui, ‘’ora Mia smettila di guardarmi e guarda verso il basso oppure mettiti a disegnare qualcosa sul quaderno prima che Joe ci scopri’’, non rispondo e apro il quaderno cominciando a disegnare cose a caso, per poi sussurrare: ’’perché mi stai parlando’’, Jeson si gira verso il suo banco e pure lui comincia a fare qualcosa, ‘’devi parlare più piano sennò ti sentono anche gli altri, volevo chiederti perché cazzo sei venuta a scuola, rischi di farci scoprire tutti quanti che cosa ti gira in quella testa’’, ‘’tranquillo, non accadrà nulla’’, vedo Jeson stringere il pugno, ‘’sento il tuo cuore accelerato da qua e so che basterebbe poco per farti accendere gli occhi, quindi ora tu prendi e vai a casa mia dove sarai al sicuro e nessuno ti sentirà e nessuno si farà male’’, perché deve sempre comportarsi come se fosse mio padre, ‘’sei sempre il solito, impara a fidarti di me oppure smettila di preoccuparti’’, vedo il prof entrare e mi accorgo che Jeson non lo ha visto, provo a bisbigliare il suo nome so che mi sento ma non mi vuole rispondere, ‘’giuro Mia che se oggi fai anche solo una cagata non so quanto riuscirò ad aiutarti perché qua tutti sentiamo la luna piena’’, finita la frase alza la testa e risponde ‘’presente’’ al professore.
La prima parte di mattinata finisce piuttosto presto, ora facciamo l’intervallo, io decido di farlo in classe visto che mi gira un po’ la testa, ‘’Mia tutto bene, non esci con noi?’’, ‘’no Jen scusa, sai è per quel problema mi gira un po’ la testa e non voglio rischiare, scusa’’, mi sorride dicendo : ’’tranquilla’’, per poi uscire dalla classe, Gabry avendo sentito tutto decide di restare, così gli dico anche di stasera. ‘’ Ma sei pazza? Tu non puoi startene in casa con tua mamma, non dico che non mi fido di te Mia però, non si sa mai, da come me lo hai raccontato… Non hai paura di… Bhe’’, lo interrompo, ‘’di uccidere mia mamma? No, mi fido di me stessa so che posso farcela’’, Gabry fa un sorriso timido quasi sforzato e poi comincia a raccontarmi di un incidente avvenuto ieri notte in una casa nel nostro quartiere.
Quando tutti quanti, compreso il gruppo di Joe entrano in classe vedo che manca Jeson,  fa in tempo ad arrivare il professore e  ancora non c’è traccia di lui, chiedo a Jen se magari lo ha visto ma dice di no, che ha visto tutto il gruppo andare nel piano superiore della scuola ma poi Jeson non lo ha più visto, devo andare a vedere cos’è successo, non posso stare qua a non far  nulla, non me lo perdonerei mai. Chiedo al prof se posso andare in bagno e mi accenna un sì, per poi dire: ’’è fortunata che oggi non ho lezione avendo finito il programma visto che non dovrei mandarla essendo appena finita la ricreazione’’, gli faccio  un sorriso imbarazzato e poi esco dalla porta, vado quasi di corsa verso le scale continuando a chiamare Jeson quasi a bassa voce, prima nelle scale ho dovuto fermarmi e respirare sentivo l’adrenalina andarmi ovunque e non posso rischiare tutto ora per un po’ d’ansia. Una volta fatte le scale non noto nulla di strano, anche se in tutta sincerità qua non c’ero mai stata, cerco di seguire il suo odore con la memoria olfattiva ma non sento proprio nulla, vado fino in fondo del corridoio dove c’è la porta anti incendio che porta alle scale esterne, nell’aprirla sento un rumore nella stanza vicina, vado verso la porta e cerco di aprirla ma è chiusa a chiave, senza pensarci due volte la tiro più forte e riesco ad aprirla rompendo il blocco porta, faccio un respiro profondo cercando di mantenere la calma e l’adrenalina più bassa possibile. Faccio un passo in avanti per entrare girandomi verso sinistra e vedo Jeson per terra con della schiuma alla bocca, gli corro incontro, provo a scuoterlo ma non si sveglia, che cazzo gli ha fatto Joe questa volta, provo a tirargli sberle in viso, pizzicarlo e chiamarlo ma niente, sembra morto, ma per fortuna sento ancora il suo battito molto veloce, quasi in tachicardia. Corro alla macchinetta del piano e prendo dell’acqua, ci sto mettendo un sacco ma non mi interessa, sarebbe la prima nota che prendo da inizio anno e tra poco ci sono anche le feste di natale quindi ora come ora non mi interessa cosa direbbe il professore. Ritorno da Jeson ed è messo proprio come prima, provo a buttargli dell’acqua in viso ma ancora nessuna risposta, così provo a farlo bere e nel momento in cui l’acqua scende nella gola Jeson apre gli occhi e vomita. ‘’Oddio Jeson che paura madonna, come stai? Cos’è successo?’’, ‘’non dovevi venire, perché sei venuta qua, cristo Mia sarei guarito da solo’’, lo guardo allibita, ‘’Jeson sul aserio? Io mi preoccupo per te e tu fai così, sei un disgraziato non ti aiuterò mai più arrangiati’’,  vado verso la porta e appena la apro vedo Joe con un suo amico vicino, rivolgo lo sguardo verso Jeson e lui sussurra un: ‘’ era una trappola, mi dispiace Mia, scusa’’, abbassa lo sguardo continuando a vomitare, ma io quel colore, ma quella è una pianta, MA È LO STROZZA LUPO, mi giro subito verso Joe e faccio un passo indietro, ‘’lasciami stare Joe per piacere’’, ride, ‘’perché dovrei, voi continuate a non ascoltarmi, perché io dovrei ascoltare voi, vi avevo avvisato, se non mi ascoltavate ci sarebbero state delle conseguenze, la prossima volta toccherà a te quindi smettetela di bisbigliare in classe e tu Mia sei così ovvia come persone lo avresti cercato senza pensarci due volta, quanto siete ridicoli, se mi mettete ancora alla prova ogni volta sarà peggio e Jeson sa di cosa sono capace quindi a vostro rischio e pericolo’’, Joe guarda il suo amico e gli fa cenno di seguirlo e si incamminano verso il corridoio per poi scendere le scale, io vado verso Jeson ‘’come stai?’’, alza lo sguardo verso di me, ‘’ora bene il mio corpo si è già ripreso avendo vomitato quella sporcizia’’, lo guardo e sorrido, vorrei farlo ma non posso, non posso fargli di nuovo male a Gabry, aiuto Jeson ad alzarsi, ‘’ora dovremmo andare in classe’’ borbotto, andiamo verso la porta ma Jeson mi blocca, ‘’questa volta Joe ha ragione, pur di averla vinta potrebbe uccidere uno dei due, dobbiamo stare attenti’’, lo guardo confusa, ‘’attenti?’’ chiedo ma Jeson prende e va in classe con una velocità mai vista.
Entrata in classe il professore fa finta di niente come Jeson e il suo gruppo ma Gabry, Jen e Nathan continuano a guardarmi preoccupati. Per il resto delle ore racconto a Gabry e a Jen cos’è successo tramite messaggio perché avevo paura Nathan sentisse e non ne sarei così felice. L’ho appena conosciuto non posso fidarmi di lui.
Tornata a casa mi metto subito a studiare finché non sento il cellulare suonare.
JESON: ‘’Sei stata davvero brava oggi, spero lo sarai altrettanto stanotte’’
MIA: ‘’ lo spero pure io’’
JESON: ‘’ meglio cancellare i messaggi, a domani, se sarai ancora in piedi, buona luna piena hahahah’’
Lui ride perché non sa ma io sono super preoccupata, meglio però se non gli dico nulla e lo lascio convinto che io vada nella sua casa.
MIA: ‘’ a domani’’.
Non so perché ma con tutto il nervoso che ho in corpo non me la sento di esser dolce.

Hey bellezze come state?  Spero bene❤️ e spero i continui vi stiano piacendo, non fatevi problemi a dirmi tutto ciò che pensare, le critiche COSTRUTTIVE sono sempre ben accette, buona gionata❤️

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