Oggi è venerdì, l'ultimo giorno della prima settimana di scuola. È solo una settimana che sono a scuola e già ne ho le scatole piene. Stanotte non ho dormito molto, sia per il solito incubo, sia per il fatto che forse sono un licantropo e la cosa mi mette abbastanza suggestione.Finalmente è intervallo. Oggi mancano sia Jen che Gabry, uffa, mi sto annoiando a morte, sono gli unici con cui per ora ho fatto amicizia.
Ritorno in classe e mi accorgo che c'è solo Jeson, ma proprio lui doveva esserci? Era meglio se non c'era nessuno.
Vado verso il mio posto facendo finta di non vederlo.
"Oggi i tuoi amichetti del cuore non ci sono, come mai ti hanno lasciata sola soletta?", mi volto e lo guardo, per andare al mio posto devo passargli per forza vicino. "Ma ti interessa?", "Non usare quell'atteggiamento con me, sai bene come finirebbe", "Mi manderesti un altro del tuo gruppo a rovesciarmi il caffè? Scusa, ma non sei originale, l'hai già fatto", lo guardo e gli faccio una smorfia mezza compiaciuta. Jeson si alza e viene verso di me e mi afferra il braccio, "ma cosa stai facendo?!?!? Lasciami subito!!!", sto sentendo una rabbia enorme dentro di me e mi sembra di non riuscire a controllarla in nessun modo, non so come ma sento di poter fare di tutto, così gli do una sberla sul viso, "Non mi fai niente", risponde Jeson ridendo, OK, ORA BASTA. Gli prendo la mano e incredibilmente riesco a toglierla dal mio braccio, lo guardo e ringhio mostrando i denti, RINGHIO!?!? Mi è venuto naturale farlo. "Tu vieni subito in bagno con me", provo a rispondergli ma non riesco è come se avessi qualcosa di diverso in bocca, così mi lascio trascinare in bagno.
"Tu sei un lupo mannaro?, ho sempre sentito che hai qualcosa di diverso ma non pensavo questo", lo guardo sbalordita, "nemmeno tu lo sai, per questo non sai controllarlo", provo a rispondergli e ce la faccio, "non so controllare cosa?". Jeson mi prende dalle spalle e mi specchia per poi dire: "Questo". Oddio... Ho gli occhi color arancio/oro e non riuscivo a parlare perché ho i canini molto più lunghi e i denti sono un po' più appuntiti di prima, di impulso guardo le mie mani e hanno gli artigli, allora sono davvero un licantropo.
"Oddio, sono un mostro", Jeson mi gira verso di se e mi dice:"Tu non sei un mostro, non cominciare con sta storia", lo guardo confusa, molto confusa, non ha senso ciò che dice, "Jeson, non puoi capire", fa una risata, "Posso eccome" finita la frase con un battito di ciglia i suoi occhi si accendono, sono dello stesso colore dei miei, "Anche tu sei un licantropo ?!?!?", "Si, ma non urlarlo quelli come noi non devono essere scoperti", "Quelli come noi?", gli chiedo, "Si, non ci siamo solo io e te, tutti i miei amici sono dei licantropi, tutto il mio gruppo", okay, strano, molto strano, "cosa faccio adesso?, io non so da dove cominciare, non so nulla, non so più nemmeno chi sono", "Dammi il tuo numero e oggi ne riparliamo in un altro posto, qui a scuola è meglio evitare", "va bene, allora prendi il telefono che ti dò il numero".
Finalmente sono a casa. Vado in camera mia e mi suona il telefono.
JESON:
MIA:
JESON:
MIA:
JESON:
Okay, tutto questo mette davvero ansia.
"Toc-Toc"
È lui, è qui. "Mamma vado io".
Apro la porta e Jeson mi sorride, MI SORRIDE, è più strano questo che scoprire di essere un licantropo. "Entra pure, prendo il giubbotto e arrivo", "Ok". Jeson entra e sembra molto a disagio e vulnerabile, non lo avevo mai visto così. Mentre vado a prendere il giubbotto in camera sento mamma parlare con Jeson, ora voglio sapere di cosa stanno parlando però.
"Eccomi, sono pronta, andiamo, ciao mamma a dopo", "Mi raccomando Mia", " si mamma" le rispondo seccata.
Jeson deve ancora dirmi qualcosa da quando siamo usciti da casa mia è molto pensieroso. Passiamo davanti a una panchina e decide di sedersi. "Allora, ne vogliamo parlare o no?, Sono uscita con te solo per capire cosa mi sta succedendo", "sei un lupo mannaro, questo ti sta succedendo devi solo imparare a controllarlo altrimenti l'istinto omicida avrà il sopravvento e dubito ti piaccia ammazzare persone", "okay, allora insegnami", "non si può insegnare in un giorno, bisogna viverlo e capirlo", viverlo e capirlo siamo messi bene insomma, " E allora perché mi hai detto che ci dobbiamo vedere?", "Per farti delle domande e darti dei consigli, ci tengo alla mia vita e se scoprono te scoprono anche tutti noi", "e allora aiutami", Jeson mi prende il braccio e tira su la manica poi fa lo stesso con l'altro, "Dove ti hanno morsa?", lo guardo storto, "ma ora cosa c'entra, devi aiutarmi non farmi domande", Jeson prende la mano e la mette davanti ai miei occhi, "Quando ti arrabbi viene fuori il lupo che hai in te, devi riuscire a controllarlo, pensa a qualcosa o a qualcuno che ti ricorda il tuo lato umano e stringi sempre i pugni così gli artigli non si vedono e se ti fai male dopo guarisci se fai del male agli altri non guariscono in fretta come noi". "Ecco, brava, continua così", finita la frase mi toglie la mano dagli occhi e io apro le mie, "come hai fatto a capirlo?", fa un sorriso accennato, "l'ho sentito, il battito del tuo cuore ha rallentato", "ahn okay" gli dico facendo un cenno con la testa, "Ora dimmi Mia, dov'è che ti ha morso", "Non so chi ma è successo durante una festa e mi ha morso sulla spalla", Jeson mi guarda come se avessi ucciso qualcuno, "Durante quale festa?" Mi chiede senza battere le ciglia, "La festa di inizio scuola, stavo cercando di aiutare un ragazzo perché stava venendo picchiato ma sono finita a terra pure io", Jeson si alza per fare due/tre passi per poi tornare indietro e sedersi nuovamente, "Jeson tu sai qualcosa, tu sai chi mi ha morso, dimmelo subito," Si... Forse so chi è stato, è anche l'unico che può averlo fatto", lo guardo confusa, "l'unico? Perché?", "Perché solo il capo branco può trasformare le persone, una volta che uccidi il capo branco o un capo di un altro branco prendi i suoi poteri, diventi più forte, i sensi sono molto più amplificati, sei molto più veloce e prendi la capacità di poter trasformare le persone, se non sei l'Alpha anche se mordi qualcuno non succede nulla, io sono un Beta e se ti mordo non succede nulla, ti farei solo molto male", "E chi sarebbe questo che mi ha morsa?", "Joe, è il capo del nostro branco", aspetta un secondo, "Ma il Joe che è in classe nostra?", "Sembri spaventata", "Ma dai, quello che mi ha morsa è in classe con me. Ma quindi, il tuo branco è il tuo gruppo di amici a scuola ?", Jeson fa cenno di sì con la testa per poi dire:"Il mio branco non è proprio tutto in classe nostra ma la maggior parte si, gli altri hanno già finito la scuola", "lunedì voglio parlargli", Jeson diventa subito cupo, "no, prima ci parlo io poi lo farai tu, almeno per questa volta ascoltami è per il tuo bene", per il mio bene?! L'ha detto davvero?!, "Okay... A volte sento persone parlare a chilometri di distanza perché?", "È una delle doti dei lupi mannari, se non sai usarla rischi di perdere l'udito, tenendolo sempre amplificato chi ti sta vicino anche solo se ti parla sembra che ti stia urlando contro", "si, esatto, mi è successo la scorsa volta che ero con Jen e Gabry", si sta già facendo tardi e il sole sta cominciando a tramontare, "non è difficile imparare a usare, bisogna concentrarsi su qualcosa e far finta di essere là, poi per diminuire l'udito basta che tu pensi di ritornare dove sei seduta", "allora ci provo subito", c'è una coppia dall'altra parte del parco che cammina, provo a fare come mi ha detto ma non ce la faccio, "rilassati, se diventi nervosa non ce la farai mai", ci riprovo stavolta facendo respiri profondi, "Domani verranno i miei a cena da noi, va bene?", "Ancora?, Tua mamma proprio non la sopporto, qualsiasi cosa faccia con nostro figlio la sbaglio, mi dà fastidio quando crede di sapere tutto lei", provo a tornare indietro come mi ha detto Jeson e sorprendentemente ce l'ho fatta subito , è davvero più semplice di quanto credessi. "Visto, non è così difficile", rido, " Ora devo tornare a casa sennò mia madre dopo si arrabbia", "va bene, ti accompagno e poi ci vediamo domani", "mi spiace domani non posso esco con la mia migliore amica e domenica studio con Jen e Gabry, ci vediamo lunedì a scuola, tranquillo non dirò niente a nessuno, piuttosto cerca di parlare con J... Joe, se non sbaglio, così poi posso parlarci io", fa cenno di sì con la testa per poi alzarsi dalla panchina.
Finalmente a casa, sono stanchissima ma allo stesso tempo soddisfatta, finalmente so bene cosa sono e ho capito molte cose, ho ancora tante domande, ma per ora mi va bene così. Mentre tolgo le scarpe mia mamma mi chiama dalla cucine, "Dimmi mamma", le rispondo mentre mi incammino verso di lei, "allora com'è andata con Jeson?", "Bhe, bene, tutto okay", mia mamma si gira verso di me e mi fa un sorrisetto, "vi siete baciati? Ti ha dichiarato i suoi sentimenti?, vi siete messi assieme?", a ogni domanda aumenta sempre di più la voce, "No mamma, proprio NO!, dovevamo chiarire delle cose, non mi metterò mai con lui, neanche morta."
Mentre mi metto a letto sento il telefono suonare, sarà Jen o Gabry, non li ho mai sentiti oggi.
JESON:
MIA: < Pure io, Notte>
Non pensavo Jeson in fondo avesse un cuore.
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The shadow of werewolf
Science FictionQuesta storia parla di una ragazza di nome Mia Blackman, è ammalata di cancro ai polmoni da quando ha compiuto 9 anni, da allora si gode ogni giorno come se fosse l'ultimo. Finché non comincia a peggiorare sempre di più, fino a costringere lei e sua...