-MIA-
Prima odiavo andare in moto con lui, non mi sentivo sicura e avevo sempre paura accadesse qualcosa e poi non essendo mai montata non sapevo minimamente cosa fare, ma soprattutto ero super a disagio nell’abbracciarlo, se si può definire abbraccio. Ora invece mi piace un sacco, sentire l’aria in viso e nei capelli, sembrare quasi di volare e dico la verità ora stargli così avvicino non mi dispiace neanche più tanto…
Siamo arrivati, mi fa scendere e poi scende pure lui. Entriamo in casa e come prima cosa mi fa appoggiare il borsone nel salotto e poi mi porta in camera sua, ‘’questa è la mia camera Mia, il letto è singolo quindi tu dormirai qua e io dormirò nel divano’’, la sua camera è grande quasi la mia, è la stanza più grande di tutta la casa, però c’è solo un letto singolo in un angolo della camera appoggiato al muro con un piccolo comodino nel lato libero del letto, davanti al letto c’è un mobile tipo cassettiera, abbastanza grande con sopra una TV, per il resto è tutto vuoto, come il soggiorno, con solo un divano e un mobile con anche esso una TV sopra, ‘’ma Jeson perché hai questa casa? E perché è così vuota? Manca perfino la cucina’’, mentre apre le finestre della camera mi risponde: ‘’questa casa non è ufficialmente mia, ed è come se ormai non esistesse più, la corrente sono riuscito ad attaccarla ad un interruttore generale qua vicino di una grande fabbrica, quindi nemmeno si accorgeranno di un po’ di elettricità in più consumata, il resto era già tutto qua, ci abitava una donna con un bambino di tre anni che poi vennero uccisi da un lupo durante la luna piena, li segnarono scomparsi lasciando la casa incustodita, per l’acqua era già tutto sistemato è collegata a un depuratore qua vicino, io l’ho sistemata e pulita un po’ come volevo io, l’omicidio è successo cinque anni fa e quasi nessuno sapeva dove abitavano, si dice che era una donna paranoica e non diceva a nessuno dove abitava nemmeno il suo vero nome, quindi qua si può dire che siamo davvero al sicuro e poi siamo anche lontani da dove abitiamo noi e in mezzo al nulla se non ad un bosco’’, effettivamente, l’unico modo per venire qua è una stradina quasi inesistente che solo se la conosci la vedi. Jeson prende il mio borsone e comincia a mettere le poche cose che ho sul mobile sotto alla Tv in camera sua, ‘’Jeson aspetta, fermo, mi arrangio io a mettere via le cose’’, Jeson prende una cosa dalla borsa facendo un sorrisino perverso, ‘’non volevi che vedessi queste? Peccato troppo tardi, non avevo nemmeno visto che le avevi messe, che c’è volevi farmi una sorpresa?’’, divento nuovamente il colore dei miei capelli per poi prendere di fretta le mie mutande dalla sua mano e ri metterle nel borsone preso in velocità con l’altra mano, ‘’ non sono sexy sono solamente a brasiliana come tutte quelle che uso e poi saranno affari miei l’intimo che porto e no, non volevo farti alcuna sorpresa non le dovevi vedere in alcun caso’’, ‘’come se non avessi mai visto delle mutande di una ragazza, tranquilla stavo solo scherzando’’, lo adoro e lo odio quando fa così, ‘’tutto questo per delle mutande, non sono così sicura tu ne abbia viste così tante’’, Jeson mi guarda squadrandomi dai pieni ai capelli, ‘’piccola ti ricordo che stanotte dormirai qua, vuoi scoprire sulserio se n’è ho già viste oppure no?’’, ora dire che sono rossa come i miei capelli non basterebbe, ora sono lo stesso colore dell’evidenziatore fucsia, quando Jeson vede che non riesco più a controbattere se non abbassando lo sguardo si alza dal letto e va verso il bagno.
Dopo quasi un’ora lo vedo uscire dal bagno con l’asciugamano cinto in vita che gli arriva un po’ prima del ginocchio, si incammina verso la sua camera chiudendo la porta, credo sia andato a vestirsi. Ha messo sia le mie cose che le sue nello stesso cassetto della sua camera. Ceniamo con due pizze, è andato Jeson a prenderle e ha pagato pure lui, che carino che è a volte.
È tardissimo e a me è venuto un sacco di sonno, ‘’Jeson io ora vado a dormire, domani mi svegli tu?’’, Ride, ‘’domani sarà la pre luna, sentirai già la luna, credo ti sveglierai da sola’’, cosa intende, forse il mio corpo sarà troppo pieno di energia…
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The shadow of werewolf
Science-FictionQuesta storia parla di una ragazza di nome Mia Blackman, è ammalata di cancro ai polmoni da quando ha compiuto 9 anni, da allora si gode ogni giorno come se fosse l'ultimo. Finché non comincia a peggiorare sempre di più, fino a costringere lei e sua...