26- Non ci si abitua a nessuna assenza

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-DOPO QUASI UN MESE-
Ormai è sempre la solita routine, scuola, casa, in giro con Gabry e Jen e di nuovo casa, la cosa più emozionante che faccio è andare a volte al cinema con Gabry. Ho capito che tengo davvero molto a lui però mi manca qualcosa…
‘’Hey Mia so che parlarne a scuola non è il luogo più adatto, ma domani con la luna piena come farai?’’, me lo ero proprio dimenticata, io non ho un luogo adatto e nulla su cui attaccarmi di abbastanza resistente, non voglio uccidere nessuno, l’altra volta non mi ricordavo praticamente nulla oltre all’immensa voglia di sbranare qualsiasi cosa respirasse, non voglio avere nessuna morte sulla coscienza, dopo praticamente un mese devo chiedere aiuto a Jeson, stavolta davvero non so cosa fare.
Mente Gabry è al bagno guardo Jeson con insistenza, sperando in un suo sguardo. Mi fissa sempre e oggi che ho bisogno che mi guardi non lo ha ancora fatto, che nervi. Fa in tempo ad entrare Gabry che ancora non mi ha guardata. Prendo un pezzetto di carta e ci scrivo ‘vediamoci in bagno subito è urgente’, vedo Jeson alzarsi per andare a consegnare il compito, così mi alzo pure io chiedendo al prof se potevo andare in bagno, nel momento in cui lo incrocio faccio finta di andargli addosso senza volere lasciandogli il bigliettino in tasca. Speriamo se ne sia accorto, ma soprattutto che venga.
Sono in bagno da qualche minuto e ancora non è venuto, per fortuna abbiamo il professore che quando finiamo la verifica ci fa fare quello che vogliamo, basta che stiamo in silenzio. Sono passati dieci minuti, mi sono stufata di aspettarlo, spero sia solo perché non ha visto il fogliettino, io so che verrà.
Sono seduta sul bordo del lavandino finché non vedo la porta aprirsi, GRAZIE, mi metto subito in piedi, ‘’quanto c’hai messo, è da un sacco che ti aspetto’’, sorride facendo una faccia compiaciuta, ‘’perché tu giustamente sapevi che io sarei venuto vero? In effetti chi resiste o dice di no a Mia Blackman’’, ma perché ora fa così, ‘’ io non so che problemi tu abbia con me, ognuno ora ha la propria vita, mi serve solamente un piacere per la luna piena’’, alza lo sguardo confuso, ‘’qual è il mio problema? QUAL’ È IL MIO PROBLEMA? Sei Tu il mio problema…’’ si avvicina bloccando la frase che stava dicendo e viene verso di me, io faccio un passo indietro ma vado contro il muro, Jeson si avvicina ancora di più fino ad avere il suo naso al lato del mio, ‘’… è ciò che sento mentre faccio questo il mio problema…’’ si blocca di nuovo mettendo la mano sul mio viso infilandola tra i capelli, ‘’… è tutta la voglia che ho di far questo il mio problema…’’ si avvicina e appoggia le sue labbra sulle mia, so che è tutto sbagliato ma lo voglio, il mio corpo si accendo come se fosse colpito da una scossa elettrica, mi mancava sentire tutto questo, ma soprattutto non l’ho più provato, da quando sto con Gabry nemmeno con i suoi baci lo provo, la mia testa sta cercando di fermarmi però il mio corpo non ne vuole sapere, mi avvicino e assecondo il bacio, mi tira in braccio dai fianchi e mi fa appoggia il sedere sull’angolo del lavandino, stringo sempre di più le gambe attorno ai suoi fianchi, lui comincia ad accarezzarmi tutto il corpo con le mani, si toglie la maglia grazie al mio aiuto, ha un fisico perfetto, c’è chi direbbe di no perché non ha la tartaruga scolpita ma io lo adoro, comincio a graffiargli la schiena mentre gli bacio il collo, lo sento mio, LUI È MIO. Nel momento in cui mi sta togliendo la maglia sentiamo delle voci avvicinarsi al bagno dal corridoio, CAZZO, ci guardiamo e ci sistemiamo i vestiti ed io pure i capelli, Jeson entra di corsa nel bagno proprio nell’istante in cui una ragazza apre la porta. Non la conosco mi chiede se devo andarci pure io e le rispondo di no, che sto aspettando la mia amica. Una volta che la ragazza esce dalla porta pure Jeson esce dal bagno, ‘’ora hai capito qual è il mio problema? Io non so, se pure tu hai il mio stesso problema ma voglio capire come fai’’, ‘’io…Come faccio a far cosa?’’, ‘’A respingere tutto questo, a far finta di nulla, io ti voglio mia più di quanto tu immagini, non riesco a scopare bene con la mia ragazza perché io voglia sia tu, io non so come tu faccia con Gabriel ad essere così tranquilla ed amarlo, però io proprio non ce la faccio’’, non so a cosa pensare, ne cosa rispondergli, non c’è nulla che io possa rispondere, ‘’ciò che è appena successo, se fosse stato per me avrei continuato senza pensarci due volte e sono sicuro che sarebbe stato così anche per te, perché sennò, se tu non provassi ciò che provo io per te, ora non saremmo qui, non saremmo così, oppure sei semplicemente brava a fingere o avevi solo voglia perché Gabriel non ti soddisfa abbastanza’’, ‘’ Gabriel mi soddisfa e come, anche ciò che ho fatto è stato solo uno sbaglio, non dovevamo’’, vedo la rabbia pervadere lo sguardo di Jeson, ‘’ io andrei contro a Joe per te, anche incontro a tutto e tu pur di non ammettere che mi ami, consideri uno sbaglio il nostro bacio, qua l’unico che sbaglia sono io, sbaglio ad amarti ancora, perché tu non te lo meriti’’, sento il mio cuore rompersi in mille pezzi, mi gira perfino la testa, uno sbaglio amarmi, ma perché rispondo così, perché mi comporto così, ‘’non voglio nemmeno avere una tua risposta Mia, se vuoi la sera della luna piena puoi venire a casa mia, tanto io non ci sarò come non ci sono più stato, questa è la chiave e dopo questo comincia ad arrangiarti non ti aiuterò mai più’’, prende la chiave dalla tasca e me la lancia, cerco di prenderla al volo ma non riesco a muovermi, nell’esatto momento in cui Jeson esce dalla porta sento la porta sbattere, dietro c’era Gabry che stava per entrare, Jeson si sposta e una volta che Gabry è nel bagno Jeson si volta e chiede scusa mentre se ne sta andando, ma poi si blocca e si gira verso di noi quasi ridendo, ‘’Gabriel un consiglio da amico, cerca di scopartela di più o magari meglio che a quanto pare non gli basta’’, Gabry si gira verso di me con uno sguardo di chi non ha capito nulla di ciò che è successo e nemmeno potrebbe. Io sono ancora ferma nello stesso punto di prima, Jeson chiude la porta sbattendola, ‘’hey Mia cos’è successo?’’, lo guardo con gli occhi lucidi, ‘’ne parliamo oggi a casa mia ti va?’’, Gabry mi annuisce, mi passa la chiave e me la metto in tasca e poi torniamo in classe.
Sono distesa sul divano che aspetto Gabry, io non so come dirgli ciò che è successo prima, con quale coraggio glielo dico? Io amo Gabriel, ma mi piace ancora Jeson, star lontano da lui ha solo peggiorato le cose, me lo ha fatto desiderare solamente di più. Finalmente è arrivato, lo vedo un po’ troppo pensieroso, forse lo sa già, oddio perché l’ho fatto. ‘’Mia ora che siamo tranquilli voglio dirti una cosa, in premessa a tutto ciò che mi dirai’’, ora mi lascia ne sono sicura, ora mi lascia, ‘’so che in fondo ti piace ancora Jeson, anche Jen lo ha capito, può capitare che tu prova qualcosa per due ragazzi contemporaneamente, però comunque hai scelto me, potevi benissimo e comunque stare con lui, ma hai scelto me, passeremo questo periodo strano assieme, perché io ti amo e non smetterò mai di farlo’’, oggi con Jeson ero rimasta senza parole, ma ora mi si è perfino asciutta la bocca, ‘’io… Davvero… Scusa’’, Gabry fa un piccolo sorriso e mi abbraccia, ‘’ti amo Mia’’, il cuore mi si è velocizzato come quando corri per due ore di fila, ‘’anch’io Gabry’’, ci baciamo, ma per l’ennesima volta, mi piace ma non mi fa morire cosa che Jeson con una sola mano sul fianco riusciva a fare. ‘’Comunque la chiave che mi hai raccolto stamattina era per la luna piena, andrò nella casa di Jeson, lui ha detto che non ci va più da un bel po’ di tempo, ci andrò da sola non voglio correre il rischio di farti del male’’, ‘’ne sei davvero sicura? Lo sai che vengo senza problemi, mi fido di te’’, è proprio questo il punto, lui può anche fidarsi di me però non sa cosa vuol dire, non sa cosa provo, nemmeno io mi fido di me stessa in quel momento, non mi ricordo nemmeno nulla di ciò che è successo, figuriamoci se lo faccio venire. ‘’Comunque grazie, davvero, speravo tu capissi’’, ‘’tranquilla piccola io per te ci sarò sempre, ricordalo’’, sono davvero felice, ma ho sempre quella domanda in testa, forse ci penso sempre troppo, ma perché quel piccola non mi fa urlare dentro come succedeva sempre con Jeson?

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