28- Seconda Luna Piena

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Ormai è da quasi un’ora che faccio fatica pure a respirare, l’aria nei miei polmoni è così calda che mi sembra di respirare del veleno. ‘’Mia tutto bene?’’, annuisco un sì per poi appoggiare la carta al tavolo sopra alle altre già scartate. ‘’Che ne dici Mia se stasera ordiniamo della pizza’’, ‘’ok mamma, a me va bene,  prendo sempre la solita’’, mamma si alza dal tavolo e va verso il telefono, nell’esatto momento in cui lo prende in mano corro verso il bagno e mi guardo allo specchio, non si vede ancora nulla di strano,  se occhi giallo/oro ne orecchie e ne artigli e per fortuna nemmeno una pelliccia con una coda. Meglio se mi siedo qualche secondo da sola e tranquilla così mi calmo un po’, una volta seduta sul bordo del bidet comincio a pensare solo a una persona, Jeson, chissà come farà lui stasera, come ha fatto l’altra volta a non trasformarsi, poteva darmi qualche consiglio ed aiutarmi quello stronzo, sì, a volte è proprio uno stronzo. Finalmente mi sono un po’ tranquillizzata, ho ancora una lunga serata davanti e già ne sono esausta.

Finito di mangiare la pizza in un qualche modo sto meglio, mentre mamma cerca un film da guardare io invio un messaggio sul nostro gruppo a Jen e Gabry.

MIA: ‘’ seratina più impegnativa di quanto pensavo, sto andando letteralmente a fuoco’’

JEN: ‘’ vuoi che veniamo da te? O che magari troviamo una scusa per farti uscire?’’

GABRY: ‘’ Piccola vuoi che ti vengo a prendere, magari possiamo andare in quella casa, te lo avevo detto che non sarebbe stata per niente una buona idea, perché non mi hai ascoltato’’

JEN: ‘’Gabry, non metterle tutta questa pressione, così la innervosisci e basta, fidati di Mia sa quello che fa’’

MIA: ‘’ Grazie Jen, almeno tu credi in me, ora vado a dopo o a domani <3 ‘’

Dovrebbe essere il primo a sostenermi e invece è l’ultimo, grazie Gabry davvero.

A metà film mamma si addormenta e io davvero non riesco nemmeno più a stare in piedi, ho male a qualsiasi millimetro del corpo e non so ancora quanto io riesca a resistere, forse avevano ragione… Vado in camera mia e mi butto sul letto, cerco di trovare un po’ di sollievo in qualche posizione ma ogni attimo che passa il dolore e gli impulsi si ampliano e basta. Un parte di me vorrebbe solo che chiamare Jeson ma un’altra dice di no, Mia devi imparare a cavartela da sola, non puoi chiamare Jeson ogni singola volta che hai bisogno di un qualcosa. La luna ormai è quasi totalmente alzata e io mi meraviglio di non essermi ancora trasformata. Quando è piena nel cielo sento una scossa per tutta la spina dorsale per poi andare verso gli arti e poi verso il viso, cerco di calmarmi contando e pensando a mamma che se mai gli facessi qualcosa non melo perdonerei mai.

Sento dei movimenti ed è mamma che va in camera sua a dormire, per fortuna almeno se mai dovesse accadere qualcosa potrei uscire e andarmene senza problema.
Eccola, la sento, è la luna, sento dei vari ululati dalla finestra, una mi sembra di riconoscerlo, non so cosa me lo dice, non avendolo nemmeno mai sentito, ma una parte di me sa che è quello di Jeson, nel suo ululato sento quasi della disperazione, spero non sia successo nulla di brutto.

Nell’attimo dopo non riesco più a controllare nulla, perdo per qualche attimo il controllo del mio corpo, sento il dolore di due/tre ossa che si sono rotte e gli artigli racchiusi nella mano infilzarsi sul palmo, se urlo innescherei soltanto uno sfogo e potrei non riuscire più a mantenere il controllo. Odio dirlo ma il mio unico pensiero in questo momento è Jeson.

Sento dei rumori strani provenire dal mio cortile, cerco di alzarmi per andare a vedere ma non riesco, appena mi alzo cado a terra contorcendomi dal dolore, finché non sento la porta dell’entrata aprirsi, non riesco a capire se è una persona o un licantropo, ho paura e rabbia allo stesso tempo. Sono passati svariati minuti e non sento più nessun rumore, decido di alzarmi e andare a vedere dalla porta di camera mia, sento solo un odore molto forte, lo riconosco dopo qualche attimo, in casa mia c’è un licantropo, che diavolo è venuto a fare qua, spero non sia Joe perché stavolta lo sbrano sul serio pur di farmi del male so che non riuscirebbe a bloccarmi niente, ora come ora.

Una parte di me dice di tornare in camera m ovviamente non la ascolto e vado verso il soggiorno, sento una scossa agli occhi e poi nuovamente alle mani, prendendo in pieno qualsiasi superficie al mio livello riesco a vedermi su un riflesso della finestra, occhi e artigli sono ormai fuori controllo. Sento qualcuno avvicinarsi da dietro e mi giro di scatto, è un lupo, è palesemente un licantropo avendo il mio stesso colore di occhi, MA COME DIAVOLO HA FATTO AD ENTRARE, continua a ringhiarmi e io cerco di allontanarmi con passi piccoli ma lui a ogni mio piccolo passo si avvicina di due. Dopo qualche istante smette di ringhiare e mi corre incontro mordendomi il braccio, cado a terra e cerco di staccarlo, non mi sta facendo male è come se fosse solo appoggiato, cerca di tirarmi per il braccio così lo insegue restando cucciata, mi molla il braccio proprio davanti alle scale e poi inizia a salirle, ‘’ ma chi sei? Perché sei qua’’, appena finisco la frase il lupo si gira e spegne gli occhi mantenendo la forma da lupo, quegli occhi… MA E’ JESON.  Lo segue e va in camera mia mettendomi comodo alla base del letto per terra continuando a guardarmi. Salgo sul letto e cerco di parlargli, gli faccio domande, ma l’unica cosa che ottengo è il silenzio. L’effetto della luna piena è quasi svanito anche se è ancora nel cielo…. Sono fiera di me stessa.

Mi sveglio e c’è Jeson nel mio letto, è con solo la parte inferiore del corpo sotto alle coperte, credo sia totalmente nudo, per fortuna almeno si è coperto.  Guardo l’ora ed è tardissimo, solo le otto, PERCHÉ’ NON E’ SUONATA LA SVEGLIA, mi alzo di scatto dal letto e comincio a prepararmi e nel mentre chiamo Jeson.
‘’Buongiorno Mia, cosa stai facendo?’’, ‘’è tardi Jeson sono le otto dovremmo essere già a scuola, muoviti sennò rimani qua da solo e poi oggi dobbiamo parlare sappilo’’, Jeson sbuffa  e si alza dal letto tenendo il lenzuolo attorno al bacino, credo abbia capito di esser nudo, cerca in giro per la stanza le sue mutande, ma hey, mica se lo ricorda che è venuto qua già trasformato. ‘’Jeson è inutile che cerchi, sei venuto qua che eri già un lupo, non ci sono tuoi vestiti in casa mia, il massimo che posso fare è darti una tuta di mia mamma , le ha belle grandi per star comoda dubito le mie ti stiano e per le mutande, se vuoi ti do le mie hahahaha’’, si gira verso di me lanciandomi uno sguardo di vendetta per poi dire: ‘’ va bene dammi quella tuta andrò un secondo nella mia casa a cambiarmi’’, mentre esco dalla camera e vado in quella di mia mamma per prendere la tuta sento un’altra voce provenire dal salotto, parlando piano ed essendoci un po’ d’eco non riesco a capire subito chi è , quindi non ci faccio caso e vado in camera mia a portare la tuta a Jeson.

Una volta pronti esco prima io dalla stanza e appena la apro fuori ci trovo Gabry,  SAPEVO DI CONOSCERLA QUELLA VOCE.

Scusatemi davvero per l'assenza ma faccio un lavoro impegnativo e non avevo tempo, ora invece sono un po' più libera.... Spero continuate a seguirmi mi farò perdonare❤️

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