23- Sto impazzendo

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‘’Joe cosa fai, che cazzo fai, si sentono le urla e l’odore da sangue fino in mezzo alla stanza principale, lasciala stare, avevamo un patto cazzo, un fottuto patto’’, Jeson corre verso di me e mi toglie il bavaglio abbassato prima da Joe per farmi parlare, nell’esatto momento in cui me lo toglie sento dei movimenti strani dietro di me e poi tre figure che vengono avanti, sono due ragazzi che tengono per le braccia Jeson, ‘’ti prego, lasciami andare, se vuoi me ne vado dalla città, faccio tutto quello che vuoi ma lasciaci stare’’, Joe fa un sorrisino quasi ridendo, ‘’ e dimmi Mia, perché dovrei ascoltarti e non fare questo?’’ Va verso Jeson e gli infilza il coltello sul fianco destro, però non urla, come fa a non urlare con una cosa del genere?! ‘’ Non vuoi proprio farti vedere debole difronte alla tua… Com’è che la chiami… A sì, piccola, però credo abbia urlato di più con me in questi pochi minuti, che con te in questo periodo, vero piccola?’’ viene verso di me e mi infilza il coltello sulla gamba lasciandolo poi la, ‘’ senti Jeson? Quanto vorresti farla urlare così, vero? Però non dal dolore, ti conosco da tempo, eppure è la prima volta che conosci una ragazza e dopo un po’ di tempo devi ancora fartela, aspetta è vero, che stupido che sono, mi sono ricordato solo ora che è stata proprio lei a rifiutarti fin da subito, il piccolo Jeson e i suoi primi rifiuti’’. Passano alcuni minuti e Joe non ha ancora tolto il coltello dalla mia gamba, il sangue continua a scendere e Jeson viene legato come me. ‘’Non posso bandirti dal mio branco, però so come farti stare davvero male e dopo questo giuro sul lupo che è in me che smetterò di farvi del male, ameno ché non mi ci obbligate di nuovo e vi ricordo che comunque dovrete stare lontani e tutto, come avevamo già deciso sennò peggio per voi’’, Joe viene verso di me togliendo il coltello, ‘’ti…Ti prego basta, non ce la faccio più mi gira la testa, ti prego basta’’, non ho nemmeno le forze di tenere dritta la testa. Alzo un’attimo lo sguardo e vedo che Joe ha messo la bandana a Jeson, ‘’cosa vuoi fare a Mia, brutto lurido bastardo, lasciala stare, se solo le torcerai un capello io ti ammazzo’’, Joe ride, ‘’sai benissimo che non ce la faresti, preparati per lo show’’, un ragazzo mi prende di scatto in braccio, ‘’lasciami stare, cosa volete, basta, lasciami giù non toccarmi, lasciami stare’’, il ragazzo mi butta sul letto e comincia a spogliarmi, ‘’lasciatemi stare, non toccatemi, basta vi prego, non fatelo vi prego, lasciatemi stare pezzi di merda’’, sento la sedia di Jeson continuare a muoversi, ‘’lasciatela stare, siete solo delle pedine di Joe, lasciatela stare figli di puttana’’, ad un tratto vedo una ragazza alla mi sinistra totalmente nuda e poi lo stesso ragazzo di prima mi prende in braccio e mi fa uscire dalla stanza appena gli altri iniziano a parlare la ragazza tranquilla di prima all’improvviso comincia ad urlare e a dimenarsi nel letto. Vedo Jeson sudare e cercando di mollarsi ma non riesce. Una volta fuori dalla porta il ragazzo mi porta in un’altra stanza, comincio a vedere a scatti e tutto sfuocato, mi mette su un divano per poi rivestirmi, non sto capendo più nulla però non ho nemmeno più la forza di parlare, chiudo gli occhi e crollo.
‘’Mia svegliati, cosa ti è successo? Mia stai bene? Ti prego svegliati’’, apro gli occhi e Gabry è proprio davanti a me, ‘’io, non lo so, mi girava la testa e ho visto qualcuno in fondo al corridoio, glielo ho detto e ora mi hai svegliata tu’’, ‘’ma non hai bevuto molto, chissà cos’è successo, forse è ancora l’effetto della luna piena’’, ora che Gabry sa sono felice ma non posso dirgli proprio tutto, sennò andrebbe a finire davvero male… E poi non so nemmeno io davvero cos’è successo, ricordo tutto abbastanza a scatti. Una volta alzata e aver bevuto dell’acqua mi sento meglio, quasi perfettamente, però sento un grande vuoto dentro, mi manca Jeson e ciò che mi dava, l’affetto e tutto, ma posso farcela, devo.
Torno nella pista e cerco di dimenticare tutto ciò che è successo, anche se mi è impossibile, ma non posso rovinarmi il mio diciottesimo per colpa di uno stronzo, che voleva farmi violentare e che ha preso un’altra ragazza al mio posto…. Però sorrideva e rideva, forse era tutta una strategia, perché solamente dopo, lei ha cominciato ad urlare, LO HA FATTO APPOSTA, per far star male Jeson, era tutta una fottuta strategia, ha lasciato Jeson che sentisse ma non poteva vedere, infatti la ragazza urlava e basta, non parlava per non far capire dalla differenza della voce, Joe è davvero uno stronzo, il suo obbiettivo è solamente far del male alle persone.
Ormai la festa è finita, si mi sono divertita lo stesso, grazie a Gabry, però se non veniva Joe era meglio, io e Gabry mettiamo tutti i regali nella sua macchina, visto che mi porta lui a casa. Una volta a casa mia, Gabry mi convince a cominciare ad aprirli, ce ne sono molti di carini, per lo più orecchini e bracciali, poi arriva quello di Jen, l’ho riconosciuto dalla borsetta. È un bracciale argentato con due brillantini entrambi sul lato dell’apertura, è totalmente rigido, all’interno ci sono tre lettere ‘’M&J’’, sono le nostre iniziali… La adoro davvero, è una persona fantastica spero un giorno di riuscire a parlargli e a spiegargli tutto, forse mi crederà. Apro il più grande e appena lo apro esplode in una nube giallina, la pelle inizia a bruciarmi e quasi a sciogliersi, non riesco più ad aprire gli occhi ed a respirare, ad ogni respiro sento i polmoni andare a fuoco, con la poca voce che riesco a far uscire dico, ‘’è stato Joe, quel pezzo di merda’’, dopo svariati secondi mi riprendo e comincio ad aprire tutte le finestre del mio salotto, ‘’Mia devi stare attenta con una persona del genere, ma poi per delle leggi in significative, proprio non lo capisco’’. Speravo di trovare anche un regalo da parte di Jeson ma niente, non c’ha messo così tanto a dimenticarsi di me, si lo so dobbiamo stare lontani, ma mai nessuno lo avrebbe visto e poi era anche alla festa quindi cosa gli costava almeno farmi gli auguri… ‘’Ora Gabry è meglio se vai, sono stanca e vorrei andare a dormire’’, ‘’ se vuoi Mia resto qua con te’’, non lo voglio qua con me, non voglio più nessuno nel mio letto, PIÙ NESSUNO, non avrei dovuto permettere nemmeno a Jeson di dormirci, ‘’scusa Gabry, ma preferisco di no’’, ‘’però Jeson l’hai fatto dormire, cos’ha in più di me, perché lui riesce a, a farti questo effetto ed io no, perché lui si ed io no’’, CHI CAZZO GLIELO HA DETTO, ‘’come fai a saperlo?’’, ‘’siete venuti a scuola assieme, nella sua moto o lui era venuto da te o tu eri andata da lui, ma conoscendoti era più probabile la prima’’, mi sta crescendo un nervoso immenso quasi insopportabile ma devo riuscire a controllarmi, ‘’ mi stava solo aiutando per la luna piena, io per Jeson non provo nulla, se provassi qualcosa per lui secondo te farei questo?’’, mi avvicino di scatto a Gabry e prendo il suo viso tra le mie mani e appoggio le mie labbra sulle sue, lui non si tira indietro nemmeno un secondo, anzi mette le sue mani sui miei fianchi ma stanno ferme li, mi sta piacendo ma manca qualcosa, mi apre il vestito da dietro ma appena ci riesce mi stacco di colpo, ‘’c…Cosa fai?’’, Gabry arrossisce, ‘’pensavo lo volessi pure tu’’, ‘’scusa se ti ho baciato ma non sono una che appena la baci apre le gambe, bhe ecco preferisco aspettare, poi finirebbe che mi sento anche incolpa’’, mi da un bacio sulla guancia, ‘’tranquilla’’, e poi esce dalla porta salutandomi con un bacio ‘volante’.
Mi è piaciuto, è stato forte, ora sono certa di provare qualcosa anche per lui, però anche per Jeson, il nostro bacio è stato indimenticabile e le sue mani quando mi toccano mi fanno quasi urlare, e si muovono perfettamente, mentre Gabry è più tranquillo e meno…. Meno deciso, però, bho… Non saprei come definirli, entrambi i baci mi hanno fatta felice, ma non hanno lo stesso effetto sul mio corpo. Vado in bagno e butto subito il vestito a lavare, però prima lo lavo un’attimo a mano per togliere la macchia del drink e delle gocce di sangue in qualche punto. Visto che ci sono vado a prendere il pigiama così mi faccio una bella doccia e magari così mi rilasso un po’.
Entro in camera Mia e accendo subito la luce, accanto alla finestra appoggiato sul muro c’è proprio Jeson con le gambe e le braccia incrociate con il viso verso il basso, ‘’quindi è così, mi hai già dimenticato, forse Joe ha ragione, per la prima volta qualcuno mi ha spezzato il cuore, vai da Gabry e la prossima volta che mi dici che non provi nulla per lui, ti lancio dietro qualsiasi cosa io abbia tra le mani,   o forse Mia facciamo così, io ascolto Joe per la prima volta in vita Mia perché ora l’unica cosa che voglio è stare lontano da te.’’

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