19- Uno Contro Uno

1.8K 85 1
                                    

-JESON-

Non posso accettare ciò che mi ha detto Catherine, non posso uccidere Mia, non voglio farlo. Continuo ad aiutare Mia a fare le valige ma ho sempre la frase di Catherine in testa, ciò che mi ha detto prima fuori dalla porta è sconcertante, come posso dirglielo a Mia, non me lo perdonerebbe mai. Ma devo, devo dirglielo, forse lei ne sarà solo felice, ma io non posso abbandonarla così. Mia mette l’ultimo paio di pantaloni nella valigia e poi si butta sulla sedia con le ruote e comincia a girare, ‘’Mia, devo dirti anche un’altra cosa’’, smette di girare e si blocca sulla mia prospettiva, ‘’dimmi’’, io non ce la faccio, ‘’ecco… Prima Catherine mi ha detto anche un’altra cosa’’, Mia si incammina verso di me dubbiosa, ‘’ cosa ti ha detto? Mi fai preoccupare, più di quanto lo già lo sia’’, devo dirglielo e basta, ‘’ Catherine mi ha detto che forse c’è un altro modo per non far si che tu muoia’’, sorride, ‘’qual è, dimmelo ti prego qualsiasi cosa sia la farò’’, ‘’bhe, ecco…Non centri tu, c’è si, però è una cosa che dovrei far io’’, ‘’dimmela Jeson, ti prego, io non voglio aver ancora la costante paura di morire’’, ‘’dovrei andarmene da te, per sempre, fare come se non ti conoscessi, come se nemmeno esistessi e tu lo stesso con me’’, non voglio stargli lontano, finalmente ho trovato qualcuno con cui sto davvero bene, per quanto litighiamo e faccia lo stronzo, senza di lei non riuscirei a stare, Mia si siede di nuovo sulla sedia e dal suo volto è scomparso qualsiasi minimo segno di felicità. Nemmeno lei lo vuole, però è l’unica cosa da fare.

-MIA-

“Perché questa cosa? Cosa cambia se stiamo amici oppure no? Non ha senso’’, ‘’Tu dovrai arrangiarti da sola, ed essere un lupo solitario, per chi nasce lupo diventare solitario senza un branco è come avere una condanna, per chi lo diventa è ancora peggio, soprattutto senza avere la persona che ti aiuti a crescere e a formarti mentalmente, senza qualcuno che ti aiuti con la luna piena, o che ti blocchi quando vuoi ammazzare qualcuno o ti stai per trasformare davanti a tutti, sarebbe un inferno per qualsiasi lupo, tu magari non ci credi, ma io lo so bene, sarà tutto orribile, soprattutto avendo i sentimenti amplificati, ucciderai persone e i sensi di colpa, soprattutto su di te saranno devastanti, un lupo senza un branco non è nessuno’’, non può essere così difficile, però io non voglio perderlo, ‘’ avrei pur sempre mia mamma’’, ‘’ lei è meglio se non ne sa niente di questo mondo, andrebbe solo incontro a troppi rischi, soprattutto quando verrebbe da te quando sei con la luna piena, mantenere questo segreto per sempre e tutto ciò che farai ti consumerà assieme a tutto il resto’’, ‘’Jeson, cos’altro posso fare? Morire? Mi sono vista la morte davanti agli occhi per troppo tempo, non voglio riaccada mai più, preferisco stare da sola per sempre… Da quando dovremmo non vederci più?’’, Jeson continua a muovere lo sguardo da una piastrella del pavimento all’altra, ‘’ da dopo la luna piena, quando ti sveglierai dovrò essere già andato via’’, non riesco a sentire altro che la tristezza che mi pervade il corpo, ‘’perché dopo la luna piena e non da oggi? Non ha senso’’, Jeson cerca di fare un piccolo sorriso ma con poca riuscita, ‘’perché dopo la prima luna piena capirai davvero tutto, la voglia di uccidere, di volere qualcuno vicino, di avere un branco ma soprattutto di volere la persona a cui tieni di più al tuo fianco e il giorno dopo perderai tutto ciò fino a farti andare fuori di testa’’, io, non riesco a capire perché mi facciano tutto questo, non do alcun fastidio, perché mi odiano così tanto, per delle leggi da lupo insulse, ‘’ok, a me va bene, io ti starò lontana e tu starai lontano da me, non sarà cosi….Difficile….’’ , per quanto io lo odi per tutte le bugie, ci tengo davvero a lui e già adesso non saprei cosa fare senza di lui, figuriamoci dopo, se è davvero così difficile…. Abbasso nuovamente lo sguardo e vado verso il telefono, ‘’devo scrivere a Gabry e a Jen che non andrò a scuola per qualche giorno, dovrò dirgli anche di te?’’, ‘’meglio di no, sennò il tuo morosetto viene qua e mi picchia, anche se gli farei più male io, so che ci tieni a lui quindi vorrei evitare, anche se capiranno subito appena vedranno che manchiamo entrambi, chissà che voci gireranno dopo’’, ‘’sul serio Jeson, non sono in vena delle tue battutine, oggi proprio no, quindi smettila per una buona volta di chiamarlo così’’, si alza dal letto e comincia a cercare il suo telefono, ‘’va bene, ho capito, almeno io l’ho capito, dovresti farglielo capire pure a lui o vuoi che ielo scriva io?’’, ‘’lui sa benissimo che non siamo niente, ci tiene solamente al fatto che non mi succeda nulla’’, Jeson stringe un pugno, ‘’scusa con questo cosa vorrebbe dire? Che con me sei in pericolo? Appena lo vedo gli do una lezione a quello, non si merita di averti nemmeno come amica’’, gli vado in contro mettendo la mia mano sul suo braccio, ‘’Jeson, lui intende proprio questo, alzi spesso le mani, prendi sempre in giro le persone e se c’è una lite ci sei sempre tu di mezzo’’, fa un sorriso schivo di qualche secondo, ‘’perché sono io il cattivo ragazzo e lo stronzo vero? Il classico bullo, questo è ciò che vedete voi, per me questo è solo farsi rispettare se poi a voi non piace affari vostri, ma che quel schifoso umano dica che io ti farei del male mi manda in tutte le furie, non ti toccherei nemmeno con un cazzo di dito’’, Jeson si alza di scatto e mi blocca le braccia lungo i fianchi, non con forza, ma come se le accarezzasse, ‘’ e se mai volessi alzare le mie mani su di te, di sicuro non è per farti del male, ricordalo’’, toglie le mani e uscendo dalla porta dice: ‘’tu stai qua vado a prepararmi il borsone pure io, stasera con il buio partiamo, a dopo’’.

‘’Driin-Driin’’, chi mi sta chiamando ora? Prendo il telefono e rispondo, è Jen, ‘’Hey Mia allora come siamo? Spero ti sia un po’  ripresa dall’altro giorno, mi dispiace davvero per tutto quello che è successo, vorrei passare da te ma non sono in vena scusa, da quando mi è successa quella cosa non mi muovo più di casa da sola’’, ‘’Hey Jen, ma figurati, non potrei nemmeno uscire…’’, che scusa mi invento ora, ’’perché…Perché sono ammalata ho preso la febbre’’, ‘’ aaaahn, per questo all’ora non vieni a scuola per qualche giorno, sai volevo risponderti ma ho preferito chiamarti, però mi raccomando guarisci per il tuo compleanno, che ormai si può dire sia tutto pronto e ho invitato anche il tuo amichetto Jeson, non ancora ma è nella lista’’, amichetto, ma proprio no, ‘’grazie ma non serviva, sai benissimo che siamo e saremo solo amici ne abbiamo già parlato’’, Jen fa una risata fortissima di proposito,’’ cosa ridi, dai è vero, solo amici’’, ‘’si si, certo, però dovresti smetterla di cercare di auto convincerti, hai scelto la persona sbagliata a cui dire una bugia cara, se vuoi auto convincerti fallo pure ma sappiamo la verità’’, MA PERCHE’ ANCHE LEI DICE COSì, ‘’ Anche Jeson mi ha risposto così, dimmi la verità vi siete messi d’accordo’’, non è vero, siamo solo amici non voglio auto convincermi è solo la verità, ‘’non ci siamo messi d’accordo è solo che noi ce ne siamo resi conto e tu ancora no, come il fatto che pure lui ha una cotta per te, siete così carini’’, ‘’MA NON E’ VERO, piuttosto dimmi perché all’inizio ti sentivo con una voce un po’ strana, una Jen con una voce un po’  cupa non l’avevo mai sentita, dai dimmi che succede’’, c’è qualche attimo di silenzio, ‘’in effetti qualcosa c’è però non voglio preoccuparti o magari farti affaticare troppo, quindi fa niente Mia’’, ‘’Eh no Jen, io mi affatico se mi fai continuare a ripetere di dirmelo e di dirti che non provo nulla, quindi ti conviene dirmi tutto, su su, dimmi’’, sento una leggera risata provenire dalla sua bocca, ‘’sai che ti avevo raccontato ciò che era successo? La verità che solo tu Gabry e Jeson avete creduto, ho la conferma sia tutto vero, l’altra sera ero fuori che davo l’acqua ai fiori del giardino assieme alla nonna e all’improvviso ho sentito tipo un ringhio provenire da dietro di me, pensavo fosse un cane, ma nell’ombra ho visto ancora quei due occhi arancio/oro e sono corsa subito in casa, io so che forse mi stanno ascoltando e che mi stanno cercando, a volte ho davvero tanta paura, vorrei solo sapere perché’’ ,  non posso vederla così e di sicuro non per colpa mia, appena avrò risolto tutto dovrò parlarne con Jeson…Prima che lui se n’è vada… E… Forse questa volta devo capirlo pure io, quello che mi dico sono tutte scuse… Forse Jeson mi piace davvero… Devo solo averne la certezza, forse una volta ammesso mi passerà prima.

Sono quasi le nove della sera e Jeson non si è ancora fatto vivo, che diavolo di fine ha fatto. Dopo qualche minuto finalmente qualcuno bussa alla porta, apro ed è lui, ‘’era ora, ma dove diavolo eri finito?!?!?!?’’, ‘’ Scusami, ma il mio branco mi ha chiamato e sono dovuto correre la, c’è un nuovo branco di lupi in città, pensiamo lo stesso che ha ucciso i genitori di Jen’’, rimango interdetta per qualche istante per poi dire: ‘’prima mi ha chiamata, mi ha detto che ha visto dei occhi uguali a quelli di quella notte nell’ombra che la osservavano, perché ce l’hanno con lei? Cosa possiamo fare per aiutarla?’’, Jeson mi guarda quasi spaventato, ‘’ ti ha detto qualcos’altro?’’, arrossisco, mi ha solo detto che ci piacciamo e che siamo carini assieme ma nulla di che, NON POSSO DIRIGLIELO, ‘’n…No, nulla’’, Jeson si avvicina, ‘’piccola’’, da quanto non lo diceva, sono tornate le scosse su tutto il corpo, ‘’ dimmi la verità, non sai mentirmi, che ha detto?‘’, non posso dirglielo, forse si, in parte, faccio un respiro profondo e glielo dico, ‘’ mi ha detto pure lei che sto cercando di auto convincermi sul fatto che siamo amici e che siamo carini assieme’’, Jeson si blocca e sembra diventare un po’ rosso per poi sorridere, ‘’ piccola questo discorso dobbiamo rifarlo, sappiamo di avere ragione o forse  a me piace solo giocare con te ma per tua fortuna ora non è questo l’importante’’, per fortuna, non volevo riaffrontarlo questo discorso ma proprio per niente,’’ io devo aiutare Jen, cosa posso fare?’’, Jeson cambia subito umore,‘’ tu non fai proprio niente, tu starai nascosta e al sicuro, non mi fido n’è del mio branco n’è di questo nuovo che è venuto in citta, del resto mi arrangio io, non succederà nulla a Jen tranquilla e credo ce l’abbiamo con lei perché qua è una delle persone a cui tieni di più, è la più fragile e facile da trovare, credo sia il gruppo di Savannha e se ti conosce bene sa che ti farà molto più male facendolo a chi tieni che a te di persona, e se tu soffri, soffro pure io, credo sia una forma di vendetta e un’ultima cosa prima di rientrare ho controllato bene in giro che nessuno ci guardasse o seguisse quindi muoviti che partiamo,’’

The shadow of werewolf Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora