"Porca..." «Buona sera, piccolo.» "puttana vacca troia" pensò Styles mentre il piccolo Kitten entrava dentro la sua auto, con la solita grazia ed eleganza. Si leccò le labbra, mangiandolo con gli occhi. Non poteva smettere di osservare come le sue cosce toniche e appena abbronzate si muovessero, appena coperte da quel vestito che avrebbe voluto strappargli di dosso molto molto molto volentieri. "È un fottuto schianto.." «Come va?»
Louis sorrise appena e chiuse lo sportello dell'automobile. «Bene-...» disse e si bloccò volontariamente, rimanendo in silenzio. Il riccio lo guardò, alzando un sopracciglio, e solo allora Louis riprese a parlare. «Signor Styles. Anche se, a dire il vero, sono un po' emozionato per questa cena di gala.»
«Non devi-»
«Spero di essere all'altezza, stavolta.» lo interruppe Louis, che aveva una voglia matta di liberare il veleno che covava dalla settimana scorsa - quando aveva letto il messaggio di Styles. Il kitten sistemò appena il vestito, aprendo la giacca per provocarlo e per potergli permettere di poterlo guardare da capo a piedi. «Non vorrei indossare qualche "straccetto" e sfigurarla, Signor Styles.»
"Piccolo stronzo." Pensò Styles e cliccò un bottone sul lato, quasi nascosto dal volante, accendendo l'automobile elettrica. «Non dovresti parlarmi in questo tono, piccolo.» disse e sentì le mani pizzicare mentre stringeva il volante, girandolo per poter uscire dal parcheggio. Ultimamente, la voglia che aveva di punire Louis era diventata insopportabile e quasi incontinente. «Devo ricordarti chi sei, piccolo? O dovrei forse ricordati quel che potrebbe succederti se continuerai ad usare questo tono sfacciato con me?»
Louis abbassò istintivamente lo sguardo e serrò le labbra, chiudendosi in un silenzio tombale. Sapeva benissimo a cosa si stesse riferendo Styles e non aveva voglia di sfidarlo ancora... non dopo la piccola ricerca che aveva fatto nei giorni precedenti durante l'ora di matematica. Aveva solo cercato "esempi di punizioni inflitti dai padroni ai sottomessi" e aveva trovato cose che mai aveva immaginato di trovare: umiliazioni verbali, sculacciate con mani seguite da umiliazioni verbali, sculacciate con oggetti, tirate di capelli, tirate di cosa e unghie, privazione dell'orgasmo e immobilizzazione tramite l'uso di corde. Pensandoci bene, Louis aveva realizzato che non avrebbe mai rifiutato qualche sculacciata, la tirata di capelli o l'immobilizzazione tramite l'uso di corde ma... non avrebbe mai accettato di essere colpito e ferito solo perché aveva espresso il suo parere.
Quindi, si limitò ad annuire appena e a mormorare un flebile «Scusami, Daddy. Non lo farò più.»
«Bravo, piccolo.» Styles accennò un sorriso e lasciò passare un'autovettura prima di imboccare la strada e guidare verso l'edificio nel quale si sarebbe tenuta la cena di gala con i più grandi rappresentanti della moda. «Comunque non devi preoccuparti. Sarà una serata terribilmente noiosa, con gente terribilmente noiosa e cibo terribilmente noioso.»
«E allora perché ci stiamo andando, Signor Styles?» chiese il piccolo Kitten, alzando timidamente lo sguardo sul riccio, che guidava tranquillo. Louis non si stupì di vederlo alla guida, senza un guidare che facesse tutto al posto suo. Styles era una persona eccentrica, apparisce e indipendente e, in qualche modo, aveva bisogno di distinguersi dagli altri. E non avere un guidatore, in quel caso, era il suo modo per dire "sono diverso da tutti gli altri ricconi sfacciati". Louis lo apprezzava. «È un impegno che non può disdire?»
«No...» Il riccio sospirò e staccò una mano dal volante, appoggiandola sopra l'interno coscia del piccolo Kitten. Louis sentì le farfalle nello stomaco. «Vorrei ma non posso, piccolo. Purtroppo, questi sono eventi noiosi che noi ricconi siamo costretti a sopportare e a partecipare, anche se non vorremo. Ed è per questo che ci muniamo di piccoli gioiellino come voi...» il riccio accarezzò appena l'interno coscia del piccolo Kitten. «che ci aiutando a rendere la serata meno noiosa.»
"Finiremo per scopare, ne sono certo. Scoperemo in un bagno e sicuramente non mi darà il tempo di prendere il preservativo, quindi rimarrò incinto." «Ma...» Louis aprì appena le gambe, in un gesto quasi spontaneo, per poter permettere all'uomo di poterlo toccare meglio. «Un oggetto da esposizione non è... divertente quanto un oggetto da poter usare, non pensa, signor Styles?» "Oddio, che cosa sto dicendo? Sono impazzito?"
Styles sorrise appena, annuendo, e frenò al semaforo rosso. Si voltò, guardando il piccolo Kitten che lo guardava a sua volta con timidezza. Lo guardò, da capo a piedi, e non poté pensare che fosse davvero uno schianto con quel vestito che lasciava intravedere tutto ma senza sembrare volgare ed esibizionista. E sì, era stato un tremendo stronzo a dire a Louis di non indossare straccetti come vestiti, ma voleva vederlo vestito al meglio - con vestiti che potessero esaltare al meglio la sua figura.
«Dammi un bacio, piccolo.»
«U-Un bacio?»
Styles annuì.
«Va bene, Daddy.» Louis si avvicinò al riccio, sentendo la sua mano che scivolava ancor più in basso nel suo interno coscia, e sobbalzò appena quando Styles si tirò indietro. "Ma cos-?" «C-che succede..?»
«Mi hai chiamato Daddy?»
Il Kitten spalancò gli occhi e le sue guance si tinsero di un rosso cremisi. "Oh mio Dio..." pensò imbarazzato mentre ripensava alle sue stesse parole. "L-l'ho chiamato davvero "Daddy"?" «Scusi, non vol-»
«No, fallo ancora.» Styles lo zittì ancor prima che Louis potesse finire la frase, sporgendosi per poterlo baciare. Le loro labbra si scontrarono in un bacio misto tra il dolce e piccante di Styles e il timido di Louis. Quest'ultimo, che si era chiuso stranamente in una bolla protettiva, faticò appena a stare dietro al riccio ma si affrettò a riprendersi. Il Kitten appoggiò la mano sulla guancia del riccio, accarezzandola, e fece per andargli incontro, eccitato dalla dominanza di Styles sul bacio, quando quest'ultimo si staccò. La magia si ruppe tanto frettolosamente quanto era stata creata.
«Ricordi cosa ti ho detto l'ultima volta, piccolo?» chiese a voce bassa Styles, guardando negli occhi il Kitten. Louis scosse appena la testa. Nessuno due si rese conto che il semaforo era diventato verde. «Ti ho detto che sei mio. Sei solo mio, Louis.»
Il Kitten annuì appena e si leccò le labbra, sentendo il sapore di Styles su di esse - E NO, CAZZO, NON SAPEVANO DI MENTA E TABACCO. «S-sì, solo tuo.»
«Ma oggi... solo per oggi, te lo prometto, dovrò fare un'eccezione. Ed è importante che tu me lo permetta.»
Louis aggrottò le sopracciglia. "ma cos?" «In che senso?»
Styles sospirò e tornò a guardare la strada. Schiacciò l'acceleratore e partì, superano una coppia di anziani che occupava metà strada e guidava lenta come una lumaca. «C'è un mio collega, uno stronzo peggio di me, che vorrebbe conoscerti.»
"CHEEEEEE?" pensò confuso il liscio e rimase un po' in silenzio prima di poter formulare un qualcosa simile a: «Non vorrai mica farmi scopare da un cazzo di vecchio di 80 anni, vero? Perché no, Daddy, non pensarci nemmeno. Ho fatto un patto con te, non con un vecchio pervertito.»
«No, piccolo..» Il riccio scoppiò a ridere, mostrando gli adorabili e bianchi dentini da coniglio, e Louis in quel momento pensò di non aver mai sento un suono più bello. «No, piccolo, no. Non permetterei mai ad un vecchio di scoparti.» "Ma a Zayn sì"
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BAD DECISIONS - Larry Stylinson
Fanfiction"Kitten: mici dolci o coccolosi o gattini assetati di sesso e baci?" Pure Louis Tomlinson, un Kitten giovane e carino, ha sempre fatto fatica a rispondere a questa domanda... o alle tante altre che gli erano sempre state poste, come: "ma voi Kitten...