(SMUT) Harry Styles fucked me so hard that I could barely walk. Parte 2

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«Lasciami.» Louis ringhiò contro Styles che, senza prestargli minimamente attenzione, lo stava tirando verso uno dei tanti privè del Lux. «Lasciami, cazzo...» Il Kitten appoggiò una mano su quella del riccio, che stringeva con forza il suo polso, e cercò di liberarsi ma ogni tentativo fu futile. Non poteva nemmeno paragonare la sua forza con quella dell'uomo, ma niente lo fermava dal provare a liberarsi. «Lasciami, Styles.»

Il riccio lo ignorò completamente - cosa che stava facendo da quando l'aveva costretto ad alzarsi dal divanetto della terrazza e l'aveva tirato fino al piano inferiore, dove stavano i privè del locale - e aprì una delle tante porte nere numerate con una delle chiavi che tirò dalla tasca.

Louis sapeva benissimo che quel tipo di chiavi non potevano essere tenute dai clienti e che, di conseguenza, Harry doveva averla richiesta mentre lui era in bagno. "Aveva già pensato di portarmi qui?-"

Styles aprì la porta e lasciò il polso del piccolo Kitten, appoggiandogli la mano sulla schiena. Con una spinta veloce e improvvisa, lo fece entrare dentro il privè e vi entrò a sua volta, richiudendosi la porta alle spalle. «Chiudi la bocca e mettiti su quel divano, adesso.»

Louis deglutì nervosamente e si guardò intorno. Era una stanza carina e accogliente, con una luce rossa che creava un perfetto tono all'ambiente. Accanto al piccolo Kitten, vi era tavolo da the color ebano sul quale erano stati posti due drink colorati; dietro al tavolo, c'era un divanetto di pelle nero abbastanza grande da poter accogliere quattro persone; davanti a loro, sul fondo sulla stanza, si era un palo da pole dance. «Harry...» Louis tremò appena e deglutì nervosamente, voltandosi verso il riccio. Il cuore gli batteva velocemente nel petto e Louis era sicuro che se non avesse bevuto qualcosa per calmarsi e rilassare i nervi, sarebbe esploso nel suo petto.

«Non c'è nessun "Harry" per te, Louis.» disse il riccio mentre si toglieva la giacca e la lanciava sul divanetto di pelle. Si avvicinò al Kitten che, incapace di muoversi, rimase a guardarlo mentre sbottonava i gemelli da entrambi i polsini. «C'è solo Styles, per te. E voglio che tu mi chiami così, d'ora in poi.»

Louis annuì appena, deglutendo nuovamente. Quella situazione... il fare da dominatore di Harry... e Harry stesso, con il suo comportamento e il suo fascino, lo stavano facendo eccitare terribilmente. Un brivido freddo corse lungo la sua schiena. «S-Sì.»

Styles rise appena, facendo comparire una fossetta sulla guancia destra. «Hai ancora tanto da imparare.» "E sei così diverso dal ragazzo che ho scopato alla festa" Il riccio accarezzò i capelli del più piccolo, giocando con i suoi capelli. "eppure eri tu, no? È strabiliante quanto l'alcol possa influire nel comportamento umano" «Ora va sul divanetto. Muoviti.»

"Chissà cosa mi succederebbe se dicessi di no...?" Louis si mordicchiò il labbro inferiore e rimase immobile, sul posto. Sapeva di essere fottuto - Styles non era quel tipo di persona che accettava un no - ma la curiosità di vedere quel che sarebbe successo e la voglia di stuzzicare un po' il riccio erano troppo forti per essere ignorati.

Styles sorride furbo, capendo il giochino del piccolo Kitten. «Piccola troia...» Improvvisamente la mano di Styles si strinse tra i capelli del piccolo Kitten, che urlò appena dal dolore e dalla sorpresa. «Vuoi davvero farmi incazzare, eh? Beh, ci stai riuscendo.» Louis miagolò di dolore e appoggiò le mani su quelle del riccio. Harry non lo notò nemmeno e lo spinse malamente sul divanetto, facendolo strillare dalla sorpresa e dall'impatto. «Non ti conviene resistermi, piccolo. Potrei diventare cattivo, troppo cattivo, e...» Il riccio appoggiò una mano sulla schiena del piccolo Kitten, facendo aderire il petto del ragazzino al divanetto, e con un piede divaricò le sue gambe. «e non ho voglia di farti piangere, non stasera. Mi rovineresti la serata.»

Louis mugolò appena e sentì la mano del riccio che, dai suoi capelli, scivolò e scese sul suo collo, afferrandolo con una presa decisa. «Cosa ti fa pensare che mi metterò a piangere?» sussurrò e un altro mugolio sfuggì dalle sue labbra quando il riccio posò l'altra mano sul suo culo, accarezzandolo. «Io non-» Louis serrò le labbra nel momento stesso in cui il riccio tirò un schiaffo inaspettato sulla sua natica destra. Non voleva dargli il piacere di sentirlo mugolare un'altra volta.

BAD DECISIONS - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora