Louis sapeva che aveva fatto una cazzata, okay?
Una di quelle grosse,
Così grosse che poteva fare solo quando si comportava da perfetto idiota.
E beh.. Non c'era da biasimarlo, su questo. Perché Sì, era stato un perfetto idiota ma questo lo sapeva anche lui."Che coglioni!" Sbuffò sonoramente il piccolo Kitten, nervoso come non mai, non appena lo schermo del suo cellulare si illuminò nuovamente grazie ad un messaggio da parte di Norman Fucking Rockwell o, come l'aveva nominato Louis sul cellulare, "rottura di palle con il cazzo grosso". "Che vuole adesso?" Si chiese prima di aprire l'ennesimo messaggio arrivato.
Da: Rottura di palle con il cazzo grosso
A: Louis
Baby, mi fai solo arrabbiare facendo così. Ti punirò per bene per il tuo comportamento."Peggio di un bambino di tre anni" Louis alzò gli occhi al cielo e posò il cellulare sul lavandino, tornando a guardarsi allo specchio. Non c'era niente che non andasse in lui, anzi.. i suoi capelli erano così lisci da sembrare di seta; il poco trucco sul volto non faceva altro che renderlo più grazioso; il chocker di velluto nero al collo dava uno stacco grazioso contro la sua pelle abbronzata; la camicetta rosa che indossava ricadeva perfettamente su di lui; e, in fine, gli skinny neri che portava non potevano far altro se non accentuare le sue forme gradevoli.
Era bello, attraente e grazioso: i tre punti più importanti per far colpo su un uomo - oltre all'intelligenza, ma a Styles non sembrava importare molto di essa."Stupidi fianchi larghi..." pensò il Kitten, osservandosi indeciso allo specchio mentre la paura e il nervosismo aumentavano dentro di lui. Con 5 minuti all'ora prefissata, non poteva più rifiutare l'invito da parte di Styles. E con la falsa sicurezza accumolatosi dal suo ego, Louis non aveva nemmeno pensato a trovare una stupida scusa il giorno prima.
Si era detto ce l'avrebbe fatta,
Che era solo un appuntamento con un uomo un po' più grande di lui,
Che era una situazione che poteva gestire senza problemi...
Ma adesso,
Davanti a quello specchio,
La sicurezza, le idee e tutto il resto erano completamente spariti, lasciandolo in balia della paura e del nervosismo."Forse dovrei-" il suo pensiero venne improvvisamente arrestato non appena i suoi occhi azzurri si posarono sul suo cellulare, che si era illuminato nuovamente per l'arrivo di un altro messaggio.
Un messaggio che, però, stavolta non apparteneva a Norman Fucking Rockwell..Da: Harry Styles
A: Louis
Sono sotto casa tua, gattino. Scendi e non farmi aspettare."Oh. Mio. Dio." pensò il Kitten, con il cuore in gola, mentre rispondeva con un veloce < Sì, Daddy. Arrivo subito. >. Stava per succedere, quindi: Louis sarebbe sceso, si sarebbe infilato in quella macchina e poi...
No, nemmeno lui sapeva cosa sarebbe successo. Poteva solo immaginarlo, ma sperava che non fosse come la sua mente l'aveva partorito...Così, con il cuore in gola e con la paura sulle spalle, Louis si affrettò a mettere delle vans ai piedi e prese la borsetta bianca - così piccola che poteva contenere solo il suo cellulare e un portamonete - prima di uscire dalla finestra.
Sì, esatto: prima di uscire dalla finestra. Con sua madre nella stanza affianco, Louis non poteva rischiare di usare la porta principale di casa per uscire e, oltretutto, quella non era la prima volta che usava la finestra come via d'uscita e, certamente, non sarebbe stata l'ultima.
Il Kitten fu silenzioso come un gatto nel saltar giù, atterrando sulle proprie zampe, e lanciò uno sguardo alla finestra prima di incamminarsi verso la macchina. Sua madre non si era svegliata - non aveva il sonno così leggero da poterlo sentire - ma non era quello a spaventarlo a morte; era lo sguardo penetrante e accattivante dell'uomo seduto nella macchina a metterlo in soggezione e a fargli dire "Non salire! Non salire! Non salire!".
E la paura aumentava, aumentava, aumentava, finché..«Pensavo che fossi un Kitten, non uno scoiattolo» fu la prima cosa che Styles disse, tra le risate, non appena il liscio entrò nella sua grande e lussuriosa automobile nera.
«Non ridere di me..» mormorò Louis, con le guance rosse d'imbarazzo, sedendosi al suo fianco. Il Kitten non se ne intendeva molto di macchine, ma non gli ci voleva un genio per capire che quella costava un occhio della testa. «Tu non hai idea di come sia vivere con una madre come la mia. Non vuole che io esca nemmeno per andare a comprare una penna, figuriamoci se vuole che esca la sera, con il nostro architetto e per un drink.»
«Allora immagino che dovremmo inventarci qualcosa per quando ci vedremo» commentò il riccio, accendendo l'auto e uscendo dal parcheggio per guidare verso il locale. Per quella sera non aveva niente di speciale per la testa: voleva solo uscire con quel bel Kitten, stuzzicarlo un po' e prendersi un drink. Non avrebbe fatto quest'altro, o meglio... non avrebbe fatto nient'altro se il liscio non gli avesse suggerito qualcosa. «o per quando verrai a dormire, o vivere da me.»
"C-cosa?" Louis sgranò gli occhi a quelle parole e si voltò per guardarlo, rimanendo quasi senza fiato davanti a quel meraviglioso profilo. Il Kitten doveva ammetterlo, poiché negarlo sarebbe stato impossibile: anche se Styles era molto più grande di lui, la sua bellezza e il suo carisma gli impedivano di dimostrare la sua vera età. E, Dio... Harry Styles era veramente bello, secondo il liscio. Ma di quelle bellezze rare da trovare, capaci di ammaliarti con lo sguardo. «Cosa ti fa pensare che abbia accettato?»
Harry sorrise maliziosamente e Louis quasi sussultò quando il riccio appoggiò una mano sulla sua gamba, accarezzandone l'interno coscia. «Non avresti accettato questo invito se non avessi accettato la mia proposta.» commentò poi, sorridendo maliziosamente sotto i baffi. «Avresti trovato una scusa o non ti saresti fatto vedere, ma tu vuoi accettare, sei già partito dall'idea che accetterai. O mi sbaglio, gattino?»
E Louis lo sapeva,
Lo sapeva tanto bene quanto Styles,
Che l'architetto aveva completamente ragione ma gli bruciava ammetterlo.
Gli bruciava il fatto che qualcuno potesse conoscerlo meglio di quanto conosceva se stesso.// Well Well Well, Kids!
Just 2 thinks:
1. Sono in vacanza quindi... u know, farò pochi aggiornamenti e mi pecca lasciarvi soli tutto questo tempo.
2 niente.
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BAD DECISIONS - Larry Stylinson
Fanfiction"Kitten: mici dolci o coccolosi o gattini assetati di sesso e baci?" Pure Louis Tomlinson, un Kitten giovane e carino, ha sempre fatto fatica a rispondere a questa domanda... o alle tante altre che gli erano sempre state poste, come: "ma voi Kitten...