That's the tea.

3.6K 164 37
                                    

«Uhn, uhn..» Adam mangiucchiò annoiato il pezzo di patata cotta al forno e si leccò le dita prima di prendere un tovagliolo dal tavolo da thè, così che potesse pulirsi la bocca sporca di unto. «E quindi?»

Louis lo guardò sorpreso, con la patata al forno sospesa tra la bocca e il piatto di ceramica rosa. «Scherzi, Adam? Ho parlato per più di un'ora e tu mi chiedi seriamente "E quindi?"?! Dio santo, questa è una cosa seria! Stiamo parlando di Harry Styles e della sua attrazione sessuale strana... strana ma eccitante che prova per me!»

«Appunto , Lou!» rispose il biondo, afferrando l'ultima coscia di pollo arrosto rimasta sul piatto. "è buonissimo.." osservò il ragazzo non appena i suoi denti affondarono nella carne bianca e, anche se non l'avrebbe mai fatto, doveva davvero ringraziare Louis per essersi presentato con un pollo arrosto e delle patate arrosto alla porta della sua casetta, dicendogli che dovevano assolutamente fare una "Cena-psicologica". O meglio, una cena offerta completamente dal piccolo Kitten ma, nella quale, Adam avrebbe dovuto ascoltarlo tutto il tempo per poi dargli uno dei suoi consigli fantastici.  «Insomma... ti ha fatto andare fino al suo ufficio solo per poterti farti delle advance, per poterti proporre del sesso in cambio di quel che tu più desideri.»

«C'ero arrivato anch'io a questo. Ma cos'è esattamente quel che dovrei fare?» 

Adam fece una piccola smorfia, sistemandosi meglio sul divano sul quale si erano seduti per fare cena. «Io... non lo so, Louis. Non mi sono mai ritrovato in questo tipo di situazione ed è... fottutamente strano, non credi? Insomma.. tu vuoi del sesso, anche lui lo vuole e te lo può dare in cambio di cose che tu vuoi. Non ti sembra un po' affine alla-»

«Cosa più giusta da fare? Sì, certo.»

«prostituzione» rise Adam, tirando un pugno leggero sulla spalla del suo migliore amico. «è prostituzione, Lou, e lo sai! E, a parer mio, ti stai mettendo in una faccenda che è molto... forse troppo più grande di te. Vuoi davvero concedere il tuo corpo ad uno sconosciuto solo perché non vuoi trasferirti? Il gioco nel vale davvero la candela?»

Louis lo guardò stupido. «Sì che vale, Adam!»

«E se ti facesse del male?»

«Sai quanto vale il suo nome? Un uomo ricco e famoso quanto lui non potrebbe mai fare una cosa simile.» ribatté Louis. «e tu... tu sai cosa vuol dire "trasferirsi"? Vuol dire che io e te non ci vedremo mai più; vuol dire che non vedrò più i miei amici; che non potrò più frequentare questa cazzo di scuola e-e...»

«Calmati, Louis...» mormorò preoccupato Adam, notando la strana e paranoica preoccupazione che stava invadendo la voce del suo migliore amico. 

«E-e tu non lo sai, Adam, m-ma ai Kitten i cambiamenti n-non piacciono, affatto. M-mi sentirei spaesato e-e confuso, n-non potrei fare quel che facevo qui e..» Louis sospirò stanco, distogliendo lo sguardo dal suo amico. La realtà era dura e affrontarla era ancora peggio ma quelle parole non erano una menzogna: Come ogni Kitten presente sulla faccia della terra, Louis odiava immensamente i cambiamenti radicali come quello. Cambiamenti che mai avrebbe voluto fare, oltretutto. «Cazzo, mi sento già male.»

«Ma saresti davvero disposto a metterti in gioco?»

Louis sospirò stanco e si rannicchiò contro i cuscini morbidi del divano, abbassando lo sguardo. «Non voglio trasferirmi, Adam.. Non voglio che la nostra amicizia finisca così..»

«Ne hai parlato con tua madre? Le hai detto che non vuoi farlo?»

«A mia madre non frega un cazzo! L-lei vuole solo-» La voce del Kitten si bloccò non appena sentì il suono familiare della notifica di un messaggio ed entrambi gli sguardi dei due ragazzi finirono sul suo cellulare, che aveva appoggiato sul tavolo da thé. «pff... è solo Norman e il suo fottuto pene enorme che-» Subito dopo, quasi come se fosse uno scherzo, ne arrivò un'altro e stavolta Louis quasi si strozzò quando lesse il nome del mittente: "Harry Styles".

«Oh cazzo...» sussurrò stupito Adam mentre Louis quasi strillò dalla sorpresa, coprendosi la bocca con una mano. «Che cazzo dice il messaggio?! CHE CAZZO DICE QUEL FOTTUTO MESSAGGIO?!»

«Non lo so! Non lo so!» strillò a sua volta il Kitten, tra il terrorizzato e il confuso, pulendosi le mani velocemente ad un tovagliolo prima di afferrare il cellulare tra le mani per poter leggere il contenuto del messaggio. E no, quel comportamento non era normale ed entrambi i ragazzi lo sapevano ma poco gliene importava: il mittente era Harry fottutissimo Styles! Lo stesso Harry fottutissimo Styles che gli aveva fatto delle advance e che se l'era fatto alla festa, nel suo ufficio privato! «Oh cazzo...» 

«Porca troia...»

«"Io, te, domani sera ad un locale vicino alla tredicesima strada. E non farmi arrabbiare, gattino... Non vuoi vedere il tuo Daddy arrabbiato"» lesse ad alta voce il Kitten, arrossendo violentemente quando lesse la parola "Daddy" ad alta voce. "Perchè quest'uomo deve farmi eccitare e imbarazzare allo stesso tempo...?" «C-che faccio? C-che faccio, Adam?!»

«Guarda il messaggio di Norman.»

«Che?» domandò confuso Louis, alzando lo sguardo su di lui. «Ma chi cazzo se ne frega di Norman Fucking Rockwell! Ho Harry Styles sotto mano! E non posso lasciarlo così!»

«Allora rispondigli.»

Louis annuì velocemente e lasciò un "Okay, Daddy. Vieni a prendermi per le 23." come messaggio prima di coprirsi il volto con le mani, mugolando come un gattino. «Non commentare, okay?» sussurrò, sicuro che Adam avesse qualcosa a che ridire sulla parola "Daddy". «So cosa ti passa per la mente e non mi piace.»

Il biondo scrollò le spalle.

«Dio, Adam..» sospirò poi il Kitten, voltandosi per guardarlo con occhi innocenti e grandi. «Aiutami tu per favore..»

«Sono qui per te, Lou. Devo ricordartelo tutte le volte?»

Louis scosse leggermente la testa. In quel momento, l'idea di essere scopato fino a non farlo camminare non l'allettava più... Era veramente la cosa migliore da fare? O meglio... doveva farlo? «Come mi dovrei vestire? Insomma... non voglio sembrare una troia, come alla festa. Voglio solo sembrare giusto e adatto per andare a fare una bevuta.»

«Mettiti un paio di pantaloni attillati neri e una camicetta rosa.» rispose dopo un po' il biondo, pensandoci. «Sai... quella carina, di lino, con i fiorellini ricamati sul polso.»

«E dell'intimo sexy.»

«Louis..»

«Mutandine di pizzo nere.» il Kitten annuì più volte e battè una mano su una coscia. «È fatta, Adam.»

BAD DECISIONS - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora