No, non ho capito il gioco. No, scusate, interrompete!

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Attenzione: tematiche fastidiose come Aborto.

"CAZZO, BASTA!" Il Kitten riaprì gli occhi per quella che era stata la centesima volta quella notte e sospirò a voce alta, lasciando uscire tutta l'aria dai polmoni. "Ma si può sapere che mi è preso? Perché non riesco più a dormire la notte?!" Si tirò su quanto bastava per poter stare a sedere e si passò una mano tra i capelli lisci per smorzare il fastidio causato dall'insonnia. "Chissà che ore sono.."

Il Kitten lanciò uno sguardo alla piccola sveglia posta sul mobiletto accanto al letto. Segnava sole le 4.15 di mattina e Louis ne fu quasi stupito: il suo orologio interno gli aveva suggerito un orario molto più tardo di quello, come le 5.30-6.00. Da una parte sarebbe stato meglio se fossero state già le 6.00 di mattina: sarebbe potuto scendere in cucina a mangiare qualcosa dato che stava morendo di fame e, nel caso suo madre l'avesse beccato svegliandosi a sua volta, avrebbe potuto dire di aver sbagliato ad impostare male la sveglia per andare a scuola.
Tuttavia erano solo le 4.15 e non ci sarebbero state scuse o alibi se sua madre l'avesse beccato a mangiare qualcosa per rimediare alla cena che aveva saltato quella sera.

"Dio, che fame.." Louis sospirò e si accarezzò il pancino quando lo sentì brontolare dalla fame. "Sono stato proprio un coglione a saltare la cena..." Fece una piccola smorfia di dolore quando sentì lo stomaco contorcersi dal dolore e portò le gambe al petto, sperando di alleviare il dolore. "Ma perché cazzo ho saltato la cena?! Okay, la roba non era così invitante ma almeno avrei potuto mangiare qualcosa! Adesso invece ho una fame da lupi!"

In realtà, il Kitten sapeva benissimo perché aveva saltato la cena quella sera ma non aveva voglia di darsi una risposta perché sapeva che la colpa era solo sua. Infatti, non appena era entrato in sala da pranzo e aveva posato gli occhi sul cibo, il suo stomaco si era chiuso in una morsa dolorosa; e non appena aveva sentito l'odore, aveva provato una nausea così forte che l'aveva costretto a rinchiudersi nel bagno più vicino. Sua madre, vedendolo in quelle condizioni, gli aveva chiesto se voleva qualcos'altro ma Louis aveva scosso la testa e si era rinchiuso nella sua stanza, sperando che la nausea passasse. Adesso, invece, si stava dando del coglione per non aver accettato.

"Non posso nemmeno fare due passi, o mia madre si sveglierebbe e verrebbe a rompere il cazzo" Louis storse le labbra in una smorfia leggera non appena un'altra fitta di dolore lo colpì. Affondò la fronte nelle ginocchia ossute, mugolando di dolore. Fare due passi l'avrebbe decisamente aiutato, ma impeccabile udito di Johannah l'avrebbe fatta svegliare. Sua madre sentiva tutto, soprattutto adesso che aveva smesso di prendere le medicine per dormire senza svegliarsi al minimo rumore. Se si fosse alzato, sua madre l'avrebbe sicuramente sentito camminare e si sarebbe catapultata nella sua stanza. Louis non voleva ritrovarsi sua madre in camera alle 4.17 di notte e tantomeno voleva rispondere alle sue domande come "che ci fai ancora sveglio, amore? Non riesci a dormire?"

"Grazie al cazzo, sennò starei dormendo, no?" Avrebbe voluto risponderle Louis ma preferì tenere la fantasia da parte e i piedi sul letto. Lanciò uno sguardo alla finestra e i suoi occhi si posarono istintivamente sulla figura luminosa della luna che, silenziosa in cielo, illuminava la sua stanza con una luce argentea.

Era la sesta notte che Louis vedeva quella luna in cielo - o meglio, era la sesta notte che quella luna silenziosa teneva interamente compagnia al Kitten. Per via dei problemi che lo tormentavano - come il possibile trasferimento e il semplice fatto che sua madre ne parlasse sempre; la faccenda del pargolettino che viveva abusivamente nel suo addome; la scuola, che lo stava tormentando con tutte quelle interrogazioni e quei compiti; e... Harry. -, Louis non riusciva né a dormire né a mangiare regolarmente. Sapeva che non era un bene, né per lui né per il bambino che portava in grembo: per assicurarsi una salute forte e uno sviluppo sano, il Kitten avrebbe dovuto prendersi un po' cura di sé stesso, cercando almeno di mangiare un po' di più e di dormire regolarmente. L'ultima cosa che voleva era che il suo piccolo nascesse con qualche deformità per colpa della sua testaccia dura.

BAD DECISIONS - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora