Lexa mi sbattè al muro e poi si avvicinò al mio orecchio.
L: Sei appena ritornata e vuoi già tradirmi?
Mi sussurrò in tono minaccioso.In realtà mi venne quasi da ridere, perchè Lexa è una bottom e tutto ciò lo fece solo per rabbia, ma per darle un po' di soddisfazione decisi di stare al gioco.
C:Perchè? Sei gelosa?
Le chiesi con un sorriso furbo.
L: Certo che no. Tanto Raven è solo un'amica.
C: E allora perchè mi hai trascinata fin qui?
L: Per farle capire che le mie cose non si toccano.
C: Ma sei stata proprio tu poco fa a dirmi che tanto è solo un'amica.
In quel momento non seppe più che dire, perchè sicuramente non voleva ammettere di essere gelosa, ma non poteva nemmeno nascondere che le desse fastidio che Raven mi toccasse.
Dato che teneva lo sguardo basso, decisi che era arrivato il mio momento di agire, così in un istante riuscii a invertire le posizioni e misi Lexa contro al muro.
C: Allora mi sa che dovrò farmi perdonare…
Le dissi con tono innocente, ma vidi subito una scintilla di eccitazione passarle attraverso gli occhi.
Non mi rispose, ma intuii che avesse accettato la mia proposta dal modo in cui mi guardava, per cui feci unire le nostre labbra. All'inizio era un bacio lento, ma poi le chiesi l'accesso con la lingua, che ottenni immediatamente. Intrecciammo le nostre lingue e finalmente potevo di nuovo sentire il suo sapore.
Le sue mani iniziarono subito a vagare sul mio corpo, ma quando stava per arrivare al sedere, decisi di prendere completamente in mano la situazione.
C: Lexa, vai sul mio letto.
Senza replicare si andò subito a distendere e io presi la maglia con cui ero arrivata a Polis.
L: Cosa vuoi fare con quella?
Mi chiese con un pizzico di preoccupazione.
C: Tra poco vedrai.
Iniziai ad avvicinarmi a lei con ancora la maglia in mano e le tolsi lentamente il vestito che indossava. Le lasciai anche di tanto in tanto dei baci sul collo, in modo da farla eccitare di più.
C: Chiudi gli occhi.
L: No, Klork, per favore…
C: Ti fidi di me?
L: Si
C: Allora chiudili.
Anche se con un po' di esitazione, lo fece e io iniziai a rompere la maglia formando due strisce di stoffa. Con la prima la bendai e la vidi un po' agitarsi, ma non ci feci particolarmente attenzione, infatti andai a cavalcioni su di lei. Mi mise subito le mani sui fianchi e questo era proprio ciò che volevo, infatti le presi i polsi e con un abile movimento li legai con l'altra striscia di stoffa alla spalliera del letto.
Prima che avesse il tempo di replicare, scesi fino al collo e iniziai a lasciarle dei caldi baci che la fecero sospirare. Poi scesi ancora e le diedi un leggero morso al capezzolo. Ciò la fece sospirare e probabilmente eccitare e se dovevo essere sincera, anch'io ero molto eccitata per avere il completo controllo sul suo corpo.
Le lasciai dei dolci baci alternati da morsi sulla pancia, per poi non fermarmi e arrivare fino alle cosce. Le baciai e mi avvicinavo sempre di più alla sua intimità, ma non ci arrivavo mai, perchè volevo che fosse lei a chiedermelo, infatti dopo poco iniziò a pregarmi.
L: Klork, ti prego
C: Cosa vuoi che faccia?
L: Continua
C: Non voglio sapere questo.
L: Klork, ti prego scopami, non ce la faccio più.
Mi disse ansimante, ma non contenta della sua risposta, decisi di stuzzicarla ancora.
C: Ammettilo.
L: Cosa?
C: Lo sai cosa.
L: Non puoi farmi ammettere cose non vere…
C: Mh, va bene, facciamo finta che ti credo.
Passai la lingua su tutta la sua entrata e la sentii ansimare sempre di più. Decisi poi di appoggiare il dito sul suo clitoride e a muoverlo lentamente.
L: Più veloce
C: Ma io non ho ancora avuto una risposta.
Rimase in silenzio, per cui decisi di velocizzare un po' i miei movimenti e lei sembrò apprezzarlo molto, ma poco dopo li rallentai di nuovo.
C: Quindi?
L: E va bene, lo ammetto.
C: Dillo.
L: Ero gelosa, daddy.
Mi aveva chiamata daddy…non potevo credere di essermi messa con qualcuno che dicesse delle cose così cringe, ma l'amavo anche per questo…d'altra parte però, quel nome mi eccitò, così per accontentarla velocizzai i miei movimenti. Introdussi poi due dita nella sua apertura e la sentii sospirare pesantemente. Poi tolsi le dita con cui le stimolavo il clitoride e anche se fece una smorfia di disappunto, subito dopo tornò ad ansimare, perchè iniziai con la lingua a fare dei movimenti circolari. Velocizzai tutti i miei movimenti e dopo qualche spinta, venne gridando il mio nome. Leccai via tutti i suoi umori e poi andai a liberarla dai pezzi di stoffa con cui l'avevo legata.
Ancora stremata dal potente orgasmo che le avevo procurato, si avvicinò e si strinse a me più che poteva.
C: Allora mi hai perdonata?
Le chiesi con un pizzico di ironia?
L: Mh, fammi pensare…
C: Hai bisogno di ancora un altro motivo per perdonarmi?
Le chiesi con un tono malizioso.
L: No, sono ancora stremata…ma dove hai imparato così bene?
C: Eh, così chiedi troppo.
Le risposi facendole l'occhiolino.
In realtà avevo imparato tutto da Niylah, mentre vivevo nella foresta, ma questo non volevo dirlo a Lexa. Certo, non ce n'era motivo, perchè dopo il suo rifiuto ne avevo tutto il diritto, ma essendo una persona molto gelosa, preferii non dire niente, per paura anche che possa ad esempio imprigionarla per un po'.
Lexa a letto era una passiva e si lasciava fare tutto, ma nella quotidianità era una donna forte, con molte responsabilità che ricadevano sulle sue spalle, ma aveva sempre le palle di dire in faccia la verità e di fare tutto ciò che era giusto, anche se ciò comportava dei grandi sacrifici.
A distrarmi dalla mia riflessione, fu la sua flebile voce che mi fece capire che stava per addormentarsi.
L: Non preoccuparti, ti perdono amore mio.__________________
Ciao ragazzi, scusatemi per il cringe, ma non potevo non scriverè così questo capitolo. 😅😏🥵
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Heda&Wanheda
AdventureClarke Griffin, studentessa all'università di Washington e Lexa kom Trikru, comandante dei terrestri. Come faranno a incontrarsi e a innamorarsi nonostante le sfide?