Clarke Griffin, studentessa all'università di Washington e Lexa kom Trikru, comandante dei terrestri. Come faranno a incontrarsi e a innamorarsi nonostante le sfide?
Dopo circa tre ore iniziammo a scorgere i cancelli di Polis. Mi vennero le lacrime agli occhi, perchè era da anni che sognavo quel momento e finalmente stava accadendo. Lexa, vedendomi emozionata, mi mise un braccio attorno alle spalle e mi diede un delicato bacio sulla guancia. Mi era mancata moltissimo. L: Monin hou, Klork kom Skaikru! (Ben tornata) Mi sussurrò Lexa dolcemente. C: Mochof, Lexa kom Trikru (grazie) C: Gli altri sanno che sono tornata? O: No, ma volevamo fare loro una sorpresa. La guardai con sguardo interrogativo, incitandola a continuare. O: Se per te va bene, dopo puoi aggiungerti a noi per pranzo, ma questo loro non lo sanno. C: Certamente! Non vedo l'ora di vederli! Ma come facciamo adesso ad entrare a Polis senza che ci vedano? I: Non preoccuparti, loro sono partiti questa mattina per andare a cacciare e non ritorneranno prima di pranzo. C: E Madi? I: È con loro. Non potevo crederci che l'avessero lasciata andare...d'altra parte era ancora una ragazzina! C: Lexa! Appena la richiamati però, lei scoppiò in un fragorosa risata, probabilmente dovuta dalla strana espressione che avevo fatto. L: Non preoccuparti, ormai sa difendersi. Io annuii poco convinta, ma poi decidemmo di entrare. Non era cambiato niente dall'ultima volta e mi sentii di nuovo a casa. È incredibile come il concetto di casa cambi in così poco tempo. Fino a qualche anno prima, per me era solo l'edificio e la cittá in cui abitavo e questo probabilmente era dovuto al fatto che ero cresciuta lì. Il problema però era che nonostante conoscessi alla perfezione quei posti e lì avessi molti ricordi, avevo sempre la sensazione di essere a disagio e non voluta. Ho capito però che la tua casa può essere una persona e non necessariamente il luogo in cui si è cresciuti. La mia è Lexa. È l'unica persona che sia mai riuscita ad amarmi così tanto e a farmi sentire voluta e per questo le devo molto. Poi ovviamente ci sono anche Madi e i miei amici. Ovunque ci siano queste persone, lì è la mia casa. A distrarmi dai miei pensieri, fu Gustus, un fidato guerriero di Lexa, con cui avevo fatto amicizia. G: Clarke! Venne verso di me e appena scesi da cavallo, mi strinse affettuosamente la mano. C: Mi sei mancato, Gustus! G: Anche tu. E volevo dirti che mi dispiace molto per ciò che è successo. C: Grazie, ma l'importante ora è che io sia qui. Mi rivolse un ultimo sorriso e poi se ne andò. Io e Lexa andammo verso la mia camera. Quando entrammo, mi emozionai, perchè rividi il posto in cui passai più tempo, ma soprattutto in cui la baciai per la prima volta. C: Lexa La richiamai. L: Si? C: Non voglio mai più andare via da qui. L: Non accadrà. Non lo permetterò. Le rivolsi un sorriso e dato che eravamo entrambe stanche, ci distendemmo sul mio letto e ci addormentammo. Un paio d'ore dopo ci svegliammo e iniziammo a prepararci. Lexa in realtá era già pronta, per cui mi aiutò a scegliere i vestiti. L: Cosa vorresti indossare? C: Non lo so esattamente, ma voglio togliermi questi vestiti che ormai sono da troppi anni che devo indossare. L: Che ne dici dell'armatura che usavi mentre ti allenavo al combattimento? C: Credo sia perfetta. La trovai subito e iniziai a cambiarmi. Mentre mi spogliavo, vedevo che Lexa mi fissava a bocca aperta e con uno sguardo malizioso. C: Lexa, chiudi la bocca che altrimenti entrano le mosche! Lei fece una faccia imbarazzata, che mi fece ridere moltissimo. Poi però iniziò a mordersi il labbro e se non fosse stato per il fatto che eravamo già in ritardo, le sarei già saltata addosso. Lexa andò a sedersi sul divano e mi fece cenno di sedersi tra le sue gambe. Feci come mi ordinò e lei iniziò a pettinarmi i capelli e a farmi alcune trecce, in modo da raccoglierli. Poco dopo ero pronta per rivedere i miei amici.
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Io e Lexa scendemmo fino alla stanza in cui si trovavano i miei amici e mia figlia. Ero emozionatissima ed entusiasta. Non riuscivo ancora a capacitarmi del fatto che li avrei rivisti. Lei entrò e sentii gli altri che la salutavano e poi il rumore della sua sedia che si spostava, segno che si era seduta. L: Oggi abbiamo un ospite. R: Chi? L: Entra pure. Sentii che mi chiamò e così feci un respiro profondo ed entrai. Appena mi videro, ebbero una faccia sconvolta e si vedeva che non sapevano cosa dire. Subito dopo però, Raven si alzò e con le lacrime agli occhi corse ad abbracciarmi. Mi era mancata tantissimo. R: Non posso crederci C: Mi sei mancata tantissimo R: Anche tu, amica mia. Dopo qualche minuto ci staccammo e iniziai ad abbracciare tutti quanti. L'unica che non si era mossa era Madi, così le andai vicino. C: Madi? Ti ricordi di me? M: Clarke?! Non ti avevo riconosciuta! Mi abbracciò immediatamente e io iniziai a piangere. Non potevo crederci di aver perso tutta la sua infanzia e mi sentivo estremamente in colpa per questo. Era incredibile quanto fosse cambiata in soli 6 anni! M: Non posso credere che sei di nuovo qui C: Nemmeno io, ma non andrò più via e se vorranno dividermi da te, dovranno prima passare sul mio cadavere. Mi sorrise e mi abbracciò ancora per qualche secondo. Poi mi sedetti tra Lexa e Madi e cominciammo a mangiare. R: Cos'hai fatto in tutti questi anni? C: Mi sono laureata, ma per il resto niente di particolare. B: Abbiamo provato varie volte a venire a prenderti, ma purtroppo non ci siamo mai riusciti. Disse Bellamy dispiaciuto, ma non potevo dare a loro la colpa. C: Non preoccuparti Bell, non è colpa vostra. L'unica persona da incollare è mia madre. R: Come ha potuto farti una cosa del genere? Nessun genitore dovrebbe rovinare e impedire la felicità ai propri figli. È una cosa crudele quella che ti ha fatto! C: È vero, ma adesso per fortuna Kane mi ha promesso che le impedirà di farmi ancora del male.
Chiacchierammo ancora un po' e poi prima di uscire Murphy ci fece una proposta che tutti accettammo molto entusiasti. J: Che ne dite di fare una festa per Clarke questa sera?