Non potevo lasciare che l'amore della mia vita morisse, non potevo permetterlo. L'avevo già persa una volta, ma lì almeno non l'avrei persa per sempre. Mi venne però un'idea, ma dovevo cercare di tenerla sveglia.
C: Lexa! Non chiudere gli occhi! Forse ho un'idea.
Lei però non si mosse.
C: Amore mio, ti prego, non lasciarmi
Sussurrai queste parole piangendo e vedi che con le poche forze che le restavano aprì gli occhi.
C: Titus, dato che tu lo sai, dimmi quanto tempo si ha dopo questo tipo di ferita.
T: Al massimo quattro ore.
C: Perfetto. Lexa, adesso devi permettermi di salvarti.
L: Come?
Rispose flebilmente.
C: Ti porto in ospedale.
T: No, non si può. Poi scoprono della nostra esistenza.
C: Non preoccuparti, so già cosa dire loro.
G: Se vogliamo salvarla, non dobbiamo stare qui a pensare, ma dobbiamo agire. Vado a preparare un cavallo per voi.
C: Grazie mille Gustus.
T: Come spiegherai i vostri vestiti ad esempio?
C: In questo periodo c'è il carnevale, ovvero una festa in cui ci si traveste, per cui questo non sarà un problema.
T: E il sangue nero?
C: Dirò che è una mutazione genetica. Titus, lo so che sei preoccupato, ma voi siete anche la mia gente, per cui non permetterò che vi scoprano.
Lui annuì e fui felice che ebbe fiducia in me.
C: Lexa, tu sei d'accordo?
L: Si.
Gustus entrò correndo nella stanza.
G: Il cavallo è pronto.
C: Bene. Aiutatemi a portarla fuori.
Gustus la prese tra le sue braccia e appena uscimmo io salii sul cavallo. Delicatamente la fece appoggiare su di me e quando si aggrappò, salutai i due.
G: Falla vivere, Clarke.
Io annuii a partimmo. Andavamo abbastanza velocemente, ma in modo che la ferita le facesse il meno male possibile.
C: Lexa, non preoccuparti. Guarirai e potremo stare di nuovo assieme.
L: Se non sarà così però
C: No Lexa, non dirmelo. Tu non morirai.
L: Ascoltami, per favore.
Non volevo sentire ciò voleva dirmi, ma decisi di farlo lo stesso, perchè magari sarebbe stata più in pace con se stessa.
C: Va bene.
L: Se dovessi morire, prenditi cura di Madi e di te stessa. Continua a vivere non pensando a ciò che hai perso, ma a ciò che hai e che avrai. Promettimi che non smetterai di vivere dopo la mia morte.
C: Lexa...non posso
L: Ti prego, promettimelo.
C: Va bene.
In realtà non era così, perchè sapevo che se fosse morta, sarei morta anch'io con lei e tutto ciò che c'era di buono in me sarebbe restato con Lexa. Non avrei più amato nessuno e avrei sofferto continuamente fino al giorno della mia morte.
Dopo un paio d'ore arrivammo alla fine della foresta. Fortunatamente l'ospedale era a dieci minuti a piedi da lì, così con Lexa tra le mie braccia, scesi dal cavallo e lo legai ad un albero. I minuti in cui portai la mia ragazza verso l'ospedale furono molto faticosi, perchè nonostante fossi forte, non avevo mai trasportato tutto quel peso per svariati minuti, ma la mia determinazione era tale da farmelo fare.
Quando arrivammo in infermieria mi vennero subito incontro delle infermiere.
X: Cos'è successo?
C: Ha una ferita all'addome. Vi prego, salvatela.
Dissi in lacrime.
Loro annuirono, la misero su una barella e fecero per portarla via, ma le fermai perchè volevo prima salutarla.
C: Andrà tutto bene. Mebi oso na hit choda op nodotaim. Ti amo.
Le dissi sussurrando, in modo che gli altri non sentissero e le lasciai un bacio sulle labbra.
La portarono via, verso la sala operatoria e io mi sedetti in sala d'attesa.
Dopo un paio d'ore in cui aspettai ansiosamente, un dottore venne verso di me.
X: Venga con me, per favore.
Lo seguii verso un ufficio e mi invitò a sedermi.
E: Io sono il dottor Eric Jackson.
C: Piacere, io sono Clarke Griffin.
Gli dissi stringendogli la mano.
C: La prego, mi dica che sta bene.
E: Si, adesso abbiamo finito di operarla.
C: Posso vederla?
E: Si, ma prima dobbiamo farle alcune domande e comunque sta ancora dormendo per l'anestesia.
Io annuii e lui continuò.
E: Innanzitutto come si chiama la paziente?
C: Lexa
E: Cognome?
Lì mi venne un po' il panico, perchè Lexa non aveva un cognome, per cui pensai velocemente ad uno che le potesse andare bene.
C: Woods.
E: Ha la carta d'identità?
C: No, l'ha persa ieri, ma ci hanno detto che per fare la denuncia dobbiamo aspettare ancora un paio di giorni.
E: Di dove siete?
C: Io sono di Washington e Lexa viene dall'Europa.
E: Adesso però mi spieghi com'è possibile che abbia il sangue nero.
C: Lexa mi ha raccontato che è una mutazione genetica.
E: Io non ne ho mai sentito parlare, anche se sono laureato in medicina...
C: Anch'io sono laureata in medicina e nemmeno io non ne avevo mai sentito parlare, ma Lexa mi ha spiegato che solo in alcuni membri della sua famiglia c'è questa mutazione.
Lui annuì poco convinto.
C: Questo non è stato un problema per l'operazione, vero?
E: No, è come il sangue normale ma solo di un colore diverso. Adesso però deve anche spiegarmi come si è procurata quella ferita.
C: Non lo sappiamo nemmeno noi esattamente. Come vede stavamo festeggiando il carnevale e mentre eravamo tra tante persone, qualcuno deve averla accoltellata, ma purtroppo non ho visto il responsabile.
E: Quella però non era una ferita da coltello, perchè lei è stata ferita con una punta, come quella di una freccia.
Naturalmente non ero sorpresa, ma provai a sembrarlo.
C: Mi scusi, ma com'è possibile? Chi è che va in giro con una freccia colpendo le persone?
E: È quello che mi sto chiedendo anch'io. Dovrò chiamare la polizia per indagare.
C: Va bene, ma può farlo tra un paio di giorni, così la mia ragazza può un po' riposarsi? Perchè ieri siamo venute qui da Washington e siamo ancora stanche per il viaggio. Poi è successo questo e come ben sa, ha bisogno di riposo.
E: Certamente, non c'è nessun problema.
C: Grazie mille per la sua disponibilità e soprattutto non le sarò mai abbastanza grata per averle salvato la vita.
E: È stato un piacere parlare con lei.
Lo salutai e tirai un sospiro di sollievo. Purtroppo c'era il problema della polizia, ma avrei pensato a qualcosa. Finalmente potevo andare da Lexa e stare con lei._____________
Ciao ragazzi. So che per l'altro capitolo vi ho fatti preoccupare, ma non ho mai avuto l'intenzione di far morire Lexa anche qui. Nella serie già basta e avanza e non avremmo retto questo un'altra volta. Spero vi sia piaciuto il capitolo e che vi stia piacendo la storia ;)
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Heda&Wanheda
AdventureClarke Griffin, studentessa all'università di Washington e Lexa kom Trikru, comandante dei terrestri. Come faranno a incontrarsi e a innamorarsi nonostante le sfide?