Nei giorni successivi purtroppo, io e Lexa non riuscimmo a vederci molto a causa dei suoi impegni, ma riuscivamo comunque un po' a stare insieme la sera. Durante il giorno invece, stavo quasi sempre con Madi, Raven e Octavia e ci divertivamo un sacco. Stavamo anche insegnando a Madi la nostra lingua ed eravamo contente perchè la imparava molto velocemente e riusciva già a fare dei dialoghi.
Poi Raven mi convinse a scrivere a mia madre e così feci. Le scrissi semplicemente che stavo bene e che non doveva preoccuparsi per me, perchè stavo in buona compagnia e non c'erano pericoli. Qualche ora dopo però, mentre stavo tranquillamente disegnando nella mia camera, vidi Raven entrare con uno sguardo preoccupato.
C: Cos'è successo?
R: Tua madre ha risposto. Guarda.
Mi disse dandomi il telefono. C'era scritto: "O torni a casa entro un paio di giorni o verrò a cercarti e se non ti troverò denuncerò la tua scomparsa alla polizia, per cui ti conviene muoverti, prendere il primo aereo e lasciare lì quegli idioti dei tuoi amici".
Mi sentii male per ciò che disse sui miei amici e soprattutto per il fatto che come sempre, voglia controllare la mia vita. Non volevo però rinunciare alle amicizie che avevo creato, alla mia relazione con Lexa e a Madi. Ormai erano diventate troppo importanti per me quelle persone per permettere a mia madre di portarmele via, per cui decisi di risponderle con una frase che probabilmente l'avrebbe spiazzata. Le scrissi: "No, non ritorno da te. Non avrai ancora il controllo su di me e non permetterti mai più di parlare così dei miei amici." Probabilmente quella è stata la prima volta in cui le risposi a tono e senza timore, ma andava fatto. Così mostrai ciò che avevo scritto a Raven.
R: Finalmente le hai risposto come si merita! Comunque spero che non venga veramente a cercarti...
C: Lo so che mia madre è pazza, ma questa mi sembra solamente una minaccia, per cui dubito fortemente che lo farà...
La mia amica annuì poco convinta e restò ancora un po' a chiacchierare con me del più del meno. Mi raccontò che tra lei e Anya stava andando tutto bene ed ero molto felice per lei. Poi però arrivammo a parlare proprio dell'argomento che non volevo più sentire.
R: Ma secondo te cosa potremo fare quando torneremo a casa?
C: Non lo so...ho già parlato di questo con Lexa e ha detto che secondo lei, quando torneremo a casa, dovremmo stare un po' lì e poi, se lo vorremo, potremo tornare qui...
R: Ma cosa diremo ai nostri parenti? Perchè non potremo dire loro che andremo a vivere in una foresta!
C: Potremmo dire che andremo a vivere nella città più vicina di Polis, così se vorranno venire a trovarci, potremo vederci lì...
R: Penso che sia una buona idea...anche se la città più vicina è a come minimo tre ore di strada da qui, ma sarà comunque facile ingannarli.
C: Hai ragione. Adesso comunque abbiamo ancora qualche giorno di tempo per decidere quando partire...
R: Già...senti, adesso devo andare, perchè avevo promesso a Pike di dargli il telefono per scrivere alla sua famiglia...
C: Va bene, ma stai attenta, perchè non mi fido pienamente di lui...
R: D'accordo, ma non preoccuparti...non potrebbe mai fare niente di grave...
Raven salutò me e Madi e poi uscì, per lasciarci sole. L'idea che avevamo avuto era ottima, ma prima di attuarla, fra le varie cose, avremmo dovuto comprare dei vestiti normali, perchè di certo non saremmo potute andare dai nostri parenti con i vestiti Trikru o con le armature...ma quello non sarebbe stato un grande problema.
La sera arrivò presto. Dato che Lexa era ancora molto impegnata, decisi di cenare con tutti i miei amici, in modo da passare un po' di tempo assieme e spiegare loro il piano. Ridemmo per tutto il tempo per le stupide battute di Murphy e chiacchierammo del più e del meno. Sembrava quasi di essere tornati ai vecchi tempi e da una parte ne ero anche felice.
Finita la cena, portai Madi in camera sua, le diedi la buonanotte e tornai nella mia stanza.
(Adesso vi consiglio di leggere ascoltando la canzone 'drink me' di Michele Morrone)
Poco dopo però, sentii da dietro due mani sui miei fianchi e sussultai, ma quando sentii il profumo della donna di cui mi ero innamorata mi rilassai immediatamente.
C: Lexa, mi hai fatto prendere paura!
L: Scusami, volevo solo farti una sorpresa.
Mi girai, la guardai con uno sguardo pieno di dolcezza e poi la baciai.
C: Mi sei mancata.
L: Anche tu. Non vedevo l'ora di vederti...
Mi disse con un velo di imbarazzo. Ma io ripresi a baciarla, incrociando le nostre lingue in una danza senza fine.
Senza fermarci, iniziammo a camminare dirigendoci verso il letto e la feci sedere. Iniziai ad accarezzarle i capelli e le sorrisi. Poi mi abbassai alla sua altezza, la baciai e ci distendemmo continuando a baciarci con passione.
Prese dalla foga, iniziammo a spogliarci a vicenda, per poi rimanere completamente nude e ci osservammo per svariati minuti. Più la guardavo e più mi innamoravo. Era una donna letteralmente perfetta.
Dopo aver osservato ogni singolo centimetro del suo corpo, iniziai a scendere fino al suo collo. Le lasciai una scia di baci e lei di tanto in tanto si lasciava sfuggire dei gemiti. Poi arrivai al suo seno e iniziai anche lì a lasciare dei baci umidi. Decisi poi di scendere con la mano e notai che era completamente bagnata e questo mi fece eccitare non poco. Senza preavviso, feci subito entrare un dito dentro di lei e la sentii sospirare dal piacere. Iniziai con dei movimenti lenti, in modo da farla dannare.
L: Clarke, per favore...
Mi disse ansimante.
C: Che cosa vuoi esattamente?
L: Continua...
C: Mmh, lo so, ma non ti ho chiesto questo
L: Per favore
C: Cosa Lexa? Voglio sentirtelo dire.
L: Scopami!
Mi disse con una certa difficoltà.
Dato che sentii quello che volevo, decisi di accontentarla. Le diedi un ultimo bacio e mi abbassai. Iniziai baciandole la coscia e poi con la lingua iniziai a stimolarle il clitoride. Con due dita invece, entrai violentemente in lei facendo prima dei movimenti lenti, per poi iniziare a velocizzarli. Vidi che si stava dimenando dal piacere e continuai sempre più veloce. Vidi che stava per venire e mi eccitai anch'io solo a quella visione. Dopo qualche spinta, venne nella mia bocca gridando il mio nome. Rallentati i movimenti fino ad uscire da lei e poi mi distesi lì accanto.
Dopo essersi ripresa ed essere ritornata a respirare normalmente, Lexa si catapultò sopra di me e iniziò a baciarmi il collo. Poi scendendo mi lasciò anche dei succhiotti...
L: Così tutti sapranno che sei mia.
Risi per la sua possessività, ma subito dopo urlai, perchè senza che mi accorgessi, scese ancora di più ed entrò con la sua lingua dentro di me. Quando iniziò a muoverla e a stimolarmi con le dita, non riuscii più a trattenermi e iniziai ad ansimare, lasciando di tanto in tanto anche delle grida di piacere, che cercai però di soffocare. Lexa velocizzò i suoi movimenti, così io, non riuscendo più nemmeno a stare ferma, chiusi gli occhi e mi sembrò di raggiungere il paradiso. Poco dopo, venni anch'io nella sua bocca e dopodichè risalì, continuando a baciarmi.
Continuammo a fare l'amore per tutta la notte, finchè non rimanemmo stremate e incapaci di muoverci e ci addormentammo ancora nude e abbracciate.---------------------------------------------------------------
Ciao, spero che vi sia piaciuto questo nuovo capitolo (tra l'altro il primo capitolo 'hot' 😏💦). Se vi va, scrivetemi quello che pensate nei commenti 😉
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Heda&Wanheda
AdventureClarke Griffin, studentessa all'università di Washington e Lexa kom Trikru, comandante dei terrestri. Come faranno a incontrarsi e a innamorarsi nonostante le sfide?