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Erano passati alcuni mesi e il giorno del nostro matrimonio era arrivato. Non potevo descrivere perfettamente come mi sentivo, perchè provavo contemporaneamente tante emozioni contrastanti. Provavo ovviamente molta gioia, perchè quello era il giorno più bello della mia vita, ma ero anche molto preoccupata per il nostro futuro. Avevo paura che un giorno Lexa potesse stufarsi di me e mandarmi via, anche se era un possibilità molto remota, dato che ci amavano moltissimo. Sinceramente non sapevo come mai si fosse innamorata di me. Non vedevo niente di bello nella mia personalità e non mi ero nemmeno mai piaciuta esteticamente, ma sicuramente dovevano esserci dei validi motivi. Poi provavo anche un grande senso di responsabilità, perchè sapevo che sarei diventata ufficialmente parte dei Trikru e in più la moglie del comandante, per cui avevo anche il dovere di proteggere quello che ormai era diventato il mio popolo e assieme a Lexa, avrei dovuto evitare tutte le guerre che sarebbero potute iniziare tra i vari clan. Ormai per fortuna erano diventati un popolo molto unito, ma purtroppo c'era sempre un po' di tensione tra qualcuno e specialmente con gli Azgeda, perchè nel passato avevano commesso molte atrocità. Questo però non era più un grande problema e quindi non avevo molte cose di cui preoccuparmi.
Quella mattina mi svegliai prestissimo a causa dell'ansia che provavo. Vidi che Lexa non si trovava più nel nostro letto, per cui intuii che probabilmente era già andata a prepararsi. Decisi dunque di alzarmi e di mangiare qualcosa, in modo da non svenire davanti a tutti. Quella notte non avevo dormito quasi niente, perchè provavo troppe emozioni e avevo troppi pensieri in mente per riuscire ad addormentarmi facilmente.
Quando finii di mangiare, non feci nemmeno in tempo per lavarmi, che Raven e Octavia entrarono in camera.
R e O: Clarke!
Urlarono il mio nome all'unisono e io corsi ad abbracciarle. Ero contentissima di vederle e in quel giorno speciale mi avrebbero sicuramente dato il supporto psicologico di cui avevo bisogno.
C: Buongiorno. Se non vi dispiace adesso vado un attimo a lavarmi, così poi possiamo prepararci.
O: Certo, vai pure, ma fai in fretta, perchè altrimenti arriviamo in ritardo.
C Va bene, arrivo subito.
Così andai a lavarmi e poco dopo le raggiunsi.
R: Clarke, sai cos'è successo prima con Lexa?
C: No, che ha combinato?
Risposi iniziando a ridere, perchè conoscendola sapevo che avrebbe sicuramente combinato qualcosa.
R: Ha insistito per venire a vederti e ha detto che non le interessava che vedere la sposa prima del matrimonio porti sfortuna.
C: E voi cosa avete fatto?
O: L'abbiamo fermata, ma prima ci ha anche minacciate di chiuderci in prigione se non ci saremmo spostate...
Scoppiammo a ridere. Lexa era veramente una persona testarda, ma per fortuna le mie amiche lo erano di più.
Tra chiacchiere e risate, iniziammo a vestirci. Io indossai un lungo vestito bianco senza le maniche e anche il velo da sposa. Le mie amiche poi mi fecero un trucco leggero e mi acconciarono i capelli con una treccia e dei fiori. Dovevo ammettere che avevano fatto proprio un bel lavoro e quel giorno, per la prima volta nella mi vita, apprezzai la mia bellezza.
Le mie amiche invece, indossarono delle armature. Anche Raven accettò di indossarla, nonostante non era abituata, infatti iniziò a lamentarsi.
R: Ma come fate ad avere sempre queste armature così scomode?! Sono pesantissime!
O: Dai Raven, non lamentarti, perchè tanto la devi indossare solo per un giorno.
Improvvisamente però, si aprì la porta, ma per fortuna era Madi.
M: Mamma! Zie!
C: Ciao tesoro mio, come va?
M: Io sto bene, ma tu?
C: Anch'io, anche se sono un po' in ansia.
M: Non preoccuparti mamma, andrà tutto bene. Mamma Lexa ti sta già aspettando, ma dovrai essere lì tra mezz'ora, per cui hai ancora un po' di tempo per prepararti.
C: Va bene. Tra un po' inizieremo ad andare. Tu invece hai gli anelli?
M: Si, ce li ho qui.
Madi sarebbe stata la nostra damigella, infatti indossava anche lei un bel vestito bianco e le donava molto.
M: Mamma, quand'ero davanti al tempio ho visto anche delle persone che non conosco...chi sono?
Capii subito a chi si riferiva, perchè decidemmo di invitare anche mia zia Dyioza, Wells e Kane, che però promise di non dire niente a mia madre e di dirle che avrebbe dovuto fare solo un piccolo viaggio di lavoro.
C: Loro sono mia zia Dyioza, che è la mamma di Hope, poi c'è Wells, che è un mio caro amico e mi ha aiutato nei momenti difficili e c'è anche Kane, il compagno di mia madre. Lui però è buono e mi vuole bene.
M: Non vedo l'ora di conoscerli!
C: Allora dopo te li presenterò. Sono sicura che anche loro saranno contenti di conoscerti.
R: Scusatemi se vi interrompo, ma adesso è ora di andare.
C: Hai ragione, ci staranno già aspettando tutti.
Mi guardai per un'ultima volta allo specchio e appena vidi che era tutto apposto, uscimmo dalla camera. Lì fuori c'erano anche Lincoln e Luna ad aspettarci. Ormai Luna era uscita dalla prigione e aveva accettato chi era. Questo però era anche grazie a Raven, infatti avevano iniziato da poco ad uscire assieme. Sembravano entrambe felici e io, dato che appoggiavo ogni decisione della mia amica, ero anch'io contenta per loro. Raven la convinse a rimanere e nonostante non fosse facile, le fece capire che non bisognava vergognarsi della propria provenienza e della propria cultura, nonostante non si condividessero certe sfaccettature. Luna capì che Raven aveva ragione e quindi non diventò più un grave problema di cui Lexa avrebbe dovuto occuparsi.
Scendemmo in strada e c'erano molte persone lì ad aspettarci. Molti di loro applaudirono al nostro passaggio e io fui grata di avere tutto quell'appoggio.
Mentre ci stavamo avvicinando al tempio, iniziai a sentire l'ansia crescere, per cui decisi di appartarmi per un paio di minuti in un angolo da sola.
C: Io mi fermo qui un attimo, ma voi andate pure avanti. Arrivo tra un minuto.
Loro annuirono e andarono avanti, così mi appoggiai al muro e chiusi gli occhi. Decisi che sarei andata fino in fondo e che avrei continuato quel percorso che avevo iniziato assieme alla persona che amavo e che non mi sarei di certo fermata davanti a un po' di ansia e preoccupazione.
Mentre pensavo però, sentii come la sensazione che qualcuno mi stesse osservando. Quindi aprii gli occhi e mi ritrovai davanti la persona che meno mi sarei aspettata di vedere. Iniziai a sudare freddo e venni pervasa dalla paura e dalla rabbia. Inizialmente pensai che fosse una visione dovuta dall'ansia, ma purtroppo non era così. In quel momento sembrava tutto irreale e non riuscii quasi nemmeno a parlare.
C: Mamma?!

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Ciao! Ecco qui due nuovi capitoli. Scusatemi per aggiornare poco ultimamente, ma purtroppo sono molto impegnata e non ho molto tempo per scrivere. Spero però che vi piacciano. Adesso chissà cosa succederà con il ritorno di Abby...

Heda&WanhedaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora