5.

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Ci volle un istante però, che Bellamy prese Lincoln e lo trascinò assieme a Pike verso la sua tenda.
B: Se solo provate a consegnarvi o a liberare questo selvaggio, noi lo uccideremo.
O: Stai facendo una stupidaggine Bell. Permettimi almeno di lavargli le ferite, perchè altrimenti gli potrebbe venire un'infezione.
B: Va bene, ma fai presto e Pike ti osserverà per tutto il tempo.
Octavia annuì ed entrò nella tenda.
Mi chiesi ovviamente perchè si fosse offerta per aiutarlo, ma secondo me Lincoln le piace. Lo avevo dedotto ovviamente anche dalle occhiate che gli mandava.
In quel momento però, c'erano dei problemi più importanti, ovvero aspettare l'arrivo dei soldati e affrontarli in qualche modo.
Infatti, appena finii di pensare questa frase, riuscii a scorgere un numeroso gruppo di soldati, circa 200, che avanzavano verso di noi. Davanti a loro vidi Lexa e subito iniziò a pervadermi l'ansia e anche un senso di colpa per aver tradito subito il nostro patto. Fortunatamente però io non avevo fatto niente.
Lexa alzò la mano, facendo un cenno ai suoi soldati di fermarsi. Allora avanzò verso di me e la sua espressione glaciale e arrabbiata mi fece quasi tremare, perchè avevo paura di ciò che avrebbe potuto fare.
L: Clarke kom Skaikru, ho saputo tutto. Adesso esigo immediatamente una spiegazione.
C: Quando siamo tornati qui assieme a Lincoln, Bellamy è venuto fuori dalla sua tenda e senza preavviso gli ha sparato alla spalla, ma fortunatamente non è una ferita grave. Poi un altro uomo è sceso da un albero e Bellamy lo ha ucciso. Adesso lui e Pike stanno tenendo in ostaggio Lincoln e probabilmente chiederanno qualcosa in cambio... Senti Lexa, mi dispiace tanto per ciò che è successo, ma ti prego non ucciderli.
Lexa sospirò.
L:Clarke, non posso. Questa è la nostra legge: jus drein jus daun, ovvero sangue chiama sangue. Mi dispiace, ma devo farlo.
Io abbassai lo sguardo con le lacrime agli occhi, ma dovevo essere forte, almeno in modo da aiutare Octavia ad affrontare ciò che sarebbe successo tra non molto.
L: Indra, hod hir op en den jack em up.
I: Sha, Heda.
Lexa iniziò a dirigersi verso la tenda, ma per un qualche motivo che non capii decisi di seguirla.
C: Lexa, aspetta! Sono armati e potrebbero spararti. Lascia che vada io, perchè già li conosco e potrei riuscire a convincerli.
L: Va bene Clarke, ma non deludermi.
Così mi avvicinai alla tenda e anche se a malincuore a causa della brutta fine che potrebbero fare Bell e Pike, provai a convincerli.
C: Bellamy, vieni fuori! Dobbiamo parlare.
Così qualche istante dopo arrivò fuori Bellamy e mentre stava uscendo, riuscii ad intravedere Lincoln e gli feci un cenno per rassicurarlo.
B: Dimmi Clarke, cosa c'è.
C: Come puoi vedere è arrivata Lexa con il suo esercito e tutto questo a causa tua. Adesso dimmi cosa vuoi per ridare loro Lincoln, così poi potrò riferirglielo.
B: Ma ti fidi veramente di questa gente?
C: Bell, non abbiamo altra scelta.
B: Va bene. Se è così allora voglio che non si facciano mai più vedere e che ci lascino in pace.
Alle sue parole mi rattristai, anche se non ne sapevo precisamente il perchè. Pensai che se Lexa avesse accettato non avrei più visto nessuno di loro, inclusi Lexa e Lincoln, che mi sembravano delle brave persone e in fondo anche Anya.
C: Va bene, adesso andrò a dirglielo e poi verrò di nuovo qui e ti dirò la risposta.
Lui annuì e io ritornai da Lexa.
L: Quindi?
C: Ha detto che vi ridarà Lincoln solo se poi non vi farete mai più vedere e ci lascerete in pace.
L: Mh, anche se ciò non succederà, vai a dirgli che accetto. Indra!
I: Sha, Heda.
L: Jak fai kru up en taim Bellamy breik Lincoln au, taimm jak em en Pike up.
Indra annuì e se ne andò. Peccato che non conoscevo quella lingua e nemmeno sapevo come si chiamasse, perchè anche se la parlavano solo loro, sarebbe stata utile.
C: Lexa, ti prego non farmelo fare...
L: So che non sarà facile, ma devi farlo per te e per gli altri tuoi amici, in modo da salvare le loro vite.
Anche se con esitazione, mi avviaii verso la tenda in cui si trovavano.
C: Bell, sono tornata.
B: Clarke, sembra che hai un'aria triste...perchè stai piangendo?
C: Non preoccuparti, sto piangendo dalla gioia, perchè hanno accettato la tua proposta.
B: O mio Dio, non ci posso credere! Grazie Clarke, ti voglio bene!
Mi abbracciò e in quel momento mi sentii terribilmente in colpa per avergli mentito, ma purtroppo anche se non avessi mai immaginato di poterlo fare, fu necessario. Così, Bellamy e Pike uscirono lasciando andare Lincoln, che anche se con una leggera difficoltà, riusciva a reggersi in piedi.
Ma proprio in quel momento mi girai e vidi Indra sbucare da dietro e prendere il mio amico e Pike. Vedendo quella scena, provai molta paura, ma non cercai di fermarli e restai ferma. Bellamy mi guardò e vidi in lui uno sguardo deluso e carico di rabbia e tristezza.
B: Tu lo sapevi! Perchè ci hai fatto questo?!
Gridò piangendo mentre lui e Pike venivano trascinati con forza da quattro guerrieri.
Ad un certo punto sentii Lexa avvicinarsi e guardarmi in modo comprensivo.
L: Hai fatto quello che dovevi fare, Clarke.  Adesso però tu e i tuoi amici dovete venire a Polis per la mia decisione riguardante i vostri amici e perchè non voglio più che andiate in giro indisturbati per i miei territori. Ognuno di voi avrà una stanza nel mio palazzo, così riuscirò a tenervi d'occhio.
C: Va bene e grazie averci risparmiato la vita.
Lei annuì e poi mi invitò a chiamare i miei amici e seguirla, così andai a chiamarli.
C: Ragazzi, dobbiamo andare a Polis. Mi dispiace per tutto quello che è successo, ma se non lo avessi fatto adesso saremmo già morti tutti.
O: Ti rendi conto di quello che hai fatto?! Non potevi trovare un altro modo per aiutare Lincoln?! Anche se Bellamy infatti delle scelte sbagliate, non si merita di morire! Sei un'egoista, Clarke!
Quelle parole mi fecero sentire ancora di più in colpa, perchè può essere che Octavia avesse ragione, anche se era improbabile a causa della legge di questo popolo.
C: Mi dispiace tanto Octavia. Non so se mai un giorno riuscirai a perdonarmi, ma spero almeno capirai il motivo, perchè se non fosse stato necessario non lo avrei mai fatto.
O: Stai zitta Clarke. Per ora non voglio nemmeno vederti. Io vado a vedere come sta Lincoln.
Scoppiai a piangere e gli altri vennero a consolarmi, anche se so che non me lo meritavo.
Dopodiché raggiungemmo Lexa pronti per partire.

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