25.

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Quando entrai nella stanza in cui c'era Lexa, la vidi distesa con attaccate delle flebo e altri fili collegati a dei macchinari. Mi faceva male vederla così, ma sapere che fosse ancora viva mi riempiva il cuore di gioia.
Era ancora addormentata, per cui mi avvicinai cercando di non fare rumore, mi sedetti sulla sedia che c'era lì vicino e le strinsi la mano.
C: Te l'avevo detto che sarebbe andato tutto bene.
Sussurrai lasciandole un bacio sulla mano.
Dopo qualche minuto, fece una smorfia e aprì gli occhi.
C: Lexa
Cercò di alzarsi, ma subito si lamentò per il dolore.
C: Ehi, stai distesa e non muoverti, perchè altrimenti si aprono i punti.
L: Grazie Klork.
C: Per cosa?
Le chiesi confusa.
L: Per avermi salvato la vita. Se non fosse per te, adesso non sarei qui.
C: Non avrei mai potuto lasciarti morire.
Lei mi guardò dolcemente e mi sorrise.
C: Dato che ti sei svegliata, devo andare a chiamare un' infermiera per farti dei controlli.
L: Uff, va bene.
Uscii e chiamai la prima infermiera che vidi.
C: Mi scusi, la mia ragazza è appena stata operata e adesso si è svegliata.
X: Vengo subito.
Andò a prendere alcuni fogli e poi entrammo assieme nella stanza.
X: Come si sente?
L: Bene, quasi non mi fa male.
X: Perfetto. Adesso le cambierò la flebo e poi vado a riferire tutto al dottor Jackson.
C: Grazie.
X: Io comunque sono Maya.
C: Io sono Clarke e lei è Lexa.
La ragazza mi sorrise e mi strinse la mano.
L: Ed è la mia ragazza.
Risi subito per la gelosia di Lexa, ma feci finta di niente e accompagnai Maya all'uscita.
L: Ti hanno fatto domande?
C: Si, ma ho dato una buona risposta a tutte.
Lei annuì e io decisi di parlarle del nostro problema.
C: Il problema però è che il dottor Jackson vuole chiamare la polizia. Io gli ho chiesto di aspettare ancora qualche giorno, in modo che tu possa riprenderti e lui ha accettato, ma non so come fare...
L: Potremo andarcene.
C: Lexa, sei appena stata operata...non riuscirai a stare in piedi...
L: Klork, io sono una guerriera, ho già avuto svariate ferite e non sono state un problema, perchè ho continuato a combattere...non sarà un problema camminare per 10 minuti.
C: Va bene, ma non sforzarti troppo.
L: Va bene.
Rispose sbuffando.
Ad un certo punto però fece una strana espressione.
L: Dove sono i miei vestiti?
C: Non lo so, ma adesso vado a prenderli. Li avrà sicuramente il dottor Jackson.
Lei annuì, anche se non era molto convinta.
C: Adesso dovrò andare a dare da mangiare al cavallo e a sistemarlo in modo da non essere visto. Poi vado a prendere dei vestiti normali, in modo da non destare sospetti.
L: Va bene, ma torna presto che altrimenti mi annoio.
C: Si, non preoccuparti.
La baciai e andai verso l'ufficio del dottor Jackson.
C: Posso entrare?
E: Si, certo, entri pure.
C: Volevo solo chiederle gli effetti personali di Lexa.
E: Certamente.
Me li porse, lo ringraziai e glieli portai. Poi andai a cercare Maya con la speranza che potesse prestarmi dei vestiti, dato che indossavo ancora l'armatura. Poco dopo fortunatamente la vidi.
C: Maya, posso rubarti un minuto?
M: Si certo, dimmi pure.
C: Dato che ho ancora addosso il costume di carnevale, volevo chiederti se avessi qui dei vestiti in più per andare in hotel a prendere i miei...
M: Certamente, vieni con me.
C: Grazie mille, non so proprio come ringraziarti.
M: Non preoccuparti, è un piacere.
Mi diede i vestiti e io andai in bagno per indossarli. Vidi però che avevo ancora dei residui di sangue ormai secco sulle mani e mentre lo pulivo ripensai a ciò che era successo. Avevo avuto veramente molta paura.
Quando finii, mi diressi verso il bosco e andai a sistemare il cavallo. Fatto anche questo, andai in un negozio che mi sembrò avesse vestiti a poco prezzo e comprai due tute con i pochi soldi che ero riuscita a trovare.
Ritornai poi in ospedale da Lexa e chiacchierammo per un po', fino a quando entrò un' infermiera.
X: Scusatemi, devo cambiare la flebo.
Appena sentì la sua voce, Lexa sussultò.
L: Non posso crederci.
C: Cosa?
Anche l'infermiera fece una strana espressione appena sentì Lexa parlare.
L: Sai chi è questa?
C: Vi conoscete?! Com'è possibile?!
L: Lei è la traditrice.
X: Io sono Luna.
L: Vedo che ti sei integrata bene qui.
Disse la mia ragazza con un tono ironico.
Lu: Non sono affari tuoi.
L: Si invece. Tu sei scappata e per questo potrei farti uccidere.
Luna si girò e rise sarcasticamemte.
Lu: E come? Sentiamo.
L: Dimmelo tu. Come vorresti morire?
C: Ehi, ferme un momento. Non sto capendo niente, ma smettetela. Adesso non morirà proprio nessuno. Ma tu sei una Trikru?
Lu: Io non sono niente. Non appartengo a loro.
L: Lei è Luna kom Floukru, ma come ti ho detto è una traditrice che non accetta le sue origini.
C: Quindi tu sei scappata?
Lu: Si, sono andata via da quel mondo pieno di crudeltà.
L: Sei solamente una codarda.
Lu: Meglio una codarda che un'assassina.
Detto questo uscì dalla stanza e io rimasi sconvolta. Com'era possibile?
C: Lexa, mi racconti cos'è successo?
L: Anni fa, Luna è scappata dal conclave e assieme ad un altro gruppo di codardi, andò a vivere su una barca e per questo sono chiamati Floukru, ma non bastava solo questo. Decise anche di scappare dalle nostre terre e di andare chissà dove. Adesso però sappiamo dov'è.
C: E cos'hai intenzione di fare?
L: Non lo so esattamente, ma sicuramente non la passerà liscia.
C: Lexa, non farle del male. Può essere che nel frattempo si sia fatta degli amici o una famiglia e se dovesse accaderle qualcosa, lei potrebbe confessare tutto. Come sai, non finirebbe di certo bene.
L: Lo so, ma non posso lasciarla impunita.
C: Quindi adesso credi di nuovo in 'jus drein jus daun'?
L: No, ma qualcosa devo fare, perchè il suo è stato un tradimento molto grave. Forse ho già un'idea...

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Ciao ragazzi, ecco il nuovo capitolo. Finalmente ho introdotto anche il personaggio di Luna. So che è un personaggio particolare che o è odiato o è amato, ma a me personalmente piace per cui ho voluto darle un po' di spazio anche in questa storia. Cosa ne pensate?

Heda&WanhedaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora