27.

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In quel momento mi chiesi perchè Maya fosse lì. Non doveva succedere, perchè non volevo farle del male, dato che era stata molto gentile con noi.
L: E adesso che facciamo?
Mi sussurrò.
C: Non lo so, aspetta un momento.
Mi girai verso Maya e la vidi a pochi metri di distanza da noi.
M: Clarke, adesso dimmi esattamente cosa state facendo e perchè Luna è legata.
C: Maya...
M: Sei forse pazza? Io adesso vado a chiamare qualcuno.
L: Klork, prendila.
C: Ma non possiamo...
L: Per favore, altrimenti succederà un casino.
C: Va bene.
Feci cadere Luna a terra, in modo che non scappi e iniziai a correre verso Maya. Lei iniziò a correre, ma fortunatamente ero veloce e la raggiunsi subito. Le presi i polsi e le misi una mano sulla bocca, in modo che non gridi.
C: Maya, mi dispiace molto.
Raggiunsi Lexa e Luna e camminammo verso la foresta, dove avevo lasciato il cavallo.
L: Puoi legare Maya, per favore?
Io feci come disse, ma non la imbavagliai.
M: Clarke, cosa sta succedendo?
Mi chiese quasi piangendo.
C: È un po' difficile da spiegare...
Proprio in quel momento sentimmo dei rumori su un albero.
M: Cos'è stato?
Non ebbi il tempo di rispondere, che vedi Gustus scendere e venire verso di noi.
G: En's kiken! Ste kiken, Heda! (È viva! Lunga vita al comandante!)
Disse pieno di gioia rivolgendosi a Lexa.
G: Mochof Clarke. (Grazie)
C: Pro, Gustus. (Prego)
Gli dissi abbracciandolo.
G: Vedo con mio dispiacere che c'è anche la traditrice...
L: Si, ma non le faremo del male.
G: Heda, jus drein jus daun...
L: No Gustus, non questa volta.
M: Qualcuno mi può spiegare chi siete e cosa sta succedendo?!
C: Lexa, dovremmo dirglielo?
L: Si, ormai non c'è più motivo per nasconderglielo, ma prima partiamo, perchè altrimenti non arriveremo mai.
Gustus la aiutò a salire sul cavallo e prese Luna con sè, in modo che non cerchi di scappare. Io invece stavo con Maya.
C: Secondo te chi siamo?
M: Un gruppo di pazzi?
G: Heda, questo è troppo!
L: Schof op Gustus. (Taci Gustus)
C: Hai mai sentito parlare di quelle leggende delle popolazioni tribali che vivono nascoste nei boschi?
M: Ovviamente, ma quelle sono solo leggende...
C: No Maya, sono vere.
M: O mio Dio, non è possibile...
C: Neanch'io ci credevo tempo fa, ma poi ho scoperto che era tutto vero.
M: Aspetta, quindi tu non sei una di loro?
C: No, io vengo da Washington, ma ormai loro sono la mia famiglia.
M: Ma come?! Non hai mai sentito ciò che dicono le leggende su di loro?!
C: Io ne ho sentite solo alcune per cui non lo so esattamente...
M: Beh, descrivono i svariati modi brutali in cui uccidono la gente...sono persone violente...come puoi affezionarti a loro?!
C: So che ti potrà sembrare strano, ma lì ho incontrato delle persone stupende.
M: Ma sono degli assassini...
C: Dal tuo punto di vista forse si, ma non bisogna mai giudicare qualcuno senza conoscerlo, perchè non sai cos'hanno dovuto passare.
M: Ma sono dei selvaggi...
C: No Maya, non è come credi.
M: Adesso non verrai mica a dirmi che sono civilizzati...vivono nella foresta!
C: No, non tutti vivono lì. Adesso ad esempio siamo diretti verso la capitale ed è una vera e propria città. Poi ci sono anche molti villaggi.
M: E che lingua parlano?
C: Il Trigedasleng.
M: Tu lo sai?
C: Si, me l'ha insegnato Lexa.
M: Ma hanno un capo oppure hanno un parlamento, come noi?
C: Innanzitutto devi sapere che sono divisi in vari clan, di cui ognuno ha un re o una regina. Poi a guidare tutti c'è il comandante.
M: E chi è?
C: Lexa.
M: Cosa?!
C: Si, ma ti assicuro che è un comandante meraviglioso.
L: Grazie Klork.
Mi disse la mia ragazza facendomi l'occhiolino.
M: E la storia del sangue nero?
C: Quella potrai chiederlo al Fleimkepa, ovvero il custode della fiamma, che saprà sicuramente spiegarti meglio di me.
M: E le altre persone?
C: Principalmente sono soldati, mercanti e cacciatori.
M: Soldati?!
C: Si. Fino a un po' di anni fa, c'era ancora la guerra.
M: Tu invece come li hai conosciuti?
C: Un po' di anni fa sono venuta qui con un mio professore di università e alcuni compagni e così ci siamo conosciuti.
Lei annuì poco convinta. D'altra parte però era normale che mi avesse fatto tutte quelle domande, perchè era impaurita, ma allo stesso tempo incuriosita da quella nuova realtà.
M: Luna invece cosa c'entra con tutta questa storia?
L: Nonostante non voglia ammetterlo, lei è una di noi e qualche anno fa è scappata dalle nostre terre.
M: È una guerriera?
L: È sempre stata addestrata per diventarlo, ma è una codarda, infatti è scappata dal conclave.
M: Cos'è?
L: Una battaglia tra clan.
M: Sembra spaventoso...
L: Un po' lo è, ma poi ci si dà l'abitudine.
Disse alzando le spalle quasi indifferente.
M: Quando arriveremo nella capitale, cosa avete intenzione di fare con me?
L: Non lo so ancora esattamente, ma non ti faremo del male.
M: Mi rinchiuderete?
L: Può darsi.
C: Lexa...
L: Ma non ho detto che la uccideremo...comunque è solo per sicurezza.
M: Come se una ragazza normale possa fare dei danni in mezzo a un enorme gruppo di soldati...
L: La prudenza non è mai troppa. Comunque hai una famiglia o degli amici che possano venirti a cercare?
M: I miei genitori vivono in un'altra parte del mondo. Qui però ho alcuni amici e un fidanzato.
C: Come si chiama?
M: Jasper.
L: Pensi che potrebbe venire a cercarti?
M: Molto probabilmente. E c'è la probabilità che vi abbiano viste con le telecamere di sorveglianza, per cui credo che informeranno presto la polizia...
Io e Lexa ci guardammo e pensammo la stessa cosa.
C: E adesso cosa facciamo?
G: Heda, potremo fare come abbiamo sempre fatto...
L: Se non ci sono alternative, va bene.
C: Anch'io sono d'accordo.

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