Capitolo 5

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Aria's pov

Appena rientro, trovo Lilly già in piedi pronta per uscire.

"A mezzogiorno pranziamo insieme così poi ti accompagno a fare il colloquio" mi informa Lilly.

"Ti ho lasciato il mio numero in cucina, chiamami così ti dico dove andiamo a mangiare"  dice in fretta Lilly mentre esce.

"Okay ciao" gli dico anche se credo non mi abbia sentita perché è già uscita. Come fa ad essere così allegra e attiva di prima mattina?

Mi faccio una bella doccia calda. Mentre penso a cosa mettere per il colloquio, dovrei vestirmi formale?
Oppure è meglio un tailleur?
Non mi pongo neanche il problema perché non ne ho nemmeno uno.
Ho deciso che metterò dei skinny jeans neri con una camicetta bianca morbida e sopra il giubbotto in pelle. Per finire il tutto in bellezza  con delle classiche vans nere.

Prima di dimenticarmi chiamo Lilly per sapere dove andremo a mangiare.

"Pronto Lilly sono Arya" gli dico al telefono.

"Hey Arya, andiamo ad un ristorante carino nella 7th strett, ci vediamo a mezzogiorno puntuale, scusa ma ho da fare a dopo" dice e attacca.

Devo dire che è abbastanza simpatica anche se direi un po' esuberante. Dato che ho un po di tempo do una sistemata alla mia camera è controllo che ci sia un po' di spesa se no è meglio che passo a comprare qualcosa. Non serve niente per ora meglio così.

Mi preparo, prendo le chiavi ed esco.


Il ristorante da fuori è carino, non sembra uno di quelli super snob dei ricconi, mentre mi avvicino all'ingresso noto Lilly aspettarmi.

"Ciao Lilly" la saluto

"Hey Arya, entriamo che sto morendo di fame" mi saluta impaziente lei.

"Ciao Mike " saluta Lilly un uomo dietro al bancone. È robusto, ha i capelli rasati, il viso segnato dall'età ed uno sguardo rilassato.

"Confetto, il solito?" Le chiede questo Mike, mentre ci avvicinano al bancone.

"Si ma per due" le dice Lilly.

Seguo Lilly verso un tavolo libero, il ristorante ha le pareti arancioni e un arredamento un po' rusticò ma originale.

"Oddio scusa non volevo ordinare anche per te. Se vuoi chiamo Mike e ti faccio portare un menù. Comunque ho ordinato un primo di tagliatelle al ragù, dell' insalata e per finire una fetta di dolce della casa." Dice Lilly quasi in imbarazzo.

"Tranquilla va bene così" la rassicurò

"La cucina di Mike é veramente buona" ammette Lilly.

Mentre parliamo un po' del più e del meno arrivano i piatti Lilly ha fatto bene ad ordinare anche per me perché sono buonissime, devo ammettere che mi sto trovando bene con lei come coinquilina.

"Sono buonissime Lilly" le dico mentre me le gusto.

Terminato il pranzo mi offro per pagare almeno la mia parte, ma Lilly insiste essendo che mi ha invitato lei.

"La prossima volta pago io" dopo un po di insistenza le dico, anche perché è simpatica alla mano e non mi dispiacerebbe uscirci. Non con tutti riesco a trovarmi a mio agio. È un mio problema. Fin da piccola, non faccio selezioni non mi ritengo speciale, ma non tutti riescono a farti sentire sicura di te. Per questo mi circondo di persone con cui mi trovo bene.

"Il palazzo è questo" mi dice Lilly una volta uscite dal ristorante è praticamente attaccato, stranamente prima non ci avevo fatto caso.

"Sali all'ultimo piano. É buona fortuna" mi augura Lilly

"Grazie mille" le dico un po' in agitazione.

Faccio un bel respiro ed entro, vado dritta dalla ragazza in receptionist e mi dice come mi aveva detto prima Lilly di andare all'ultimo piano.

Riesco a prendere all'ultimo l'ascensore prima che si chiudesse, dentro c'è un ragazzo dall'aria famigliare però non mi sembra il caso di girarmi a guardarlo per controllare. Mi sento sempre in imbarazzo a prendere gli ascensori e se sono da sola preferisco fare le scale diciamo che ho in po' la fobia, ma non credo mi sarei fatta 12 piani a piedi.

L'ascensore si ferma proprio all'ultimo piano. Scendo, così anche il ragazzo dietro di me, mi sorpassa ed entra in un ufficio.

Mi avvicino all'bancone dove c'è una ragazza bionda gli dico:

"Buongiorno, sono Arya sono qui per il colloquio."

"Accomodati li, quando sarà il tuo turno ti chiameremo" mi risponde la ragazza bionda indicandomi un divanetto.

Mi accodo e osservo le ragazze sedute, sono tutte con gonne corte o pannolini attillati e sono tutte molto più belle di me.

"Dicono che è molto esigente" dice una ragazza seduta.

"Io ho sentito che è facile" gli risponde un'altra.

"Avete visto prima è entrato J.J e credo decida lui" entusiasta risponde una ragazza con la gonna molto corta.

"Arya Carter, tocca a te" annuncia la ragazza bionda del bancone.

Le altre ragazze mi guardano esterrefatte, mi alzo agitata ed in imbarazzo, seguo la ragazza che si ferma davanti ad una porta dove bussa e mi lascia lì.

Sento un "Avanti" faccio un bel respiro a pieni polmoni ed entro.

"Buongiorno signorina Arya leggo nel suo curriculum" dice un ragazzo da dietro alla scrivania. L'ufficio è molto moderno c'è un divanetto nella sinistra, una scrivania in mogano dove dietro si vede una vetrata che mostra la città.

Alla scrivania c'è un ragazzo con un ciuffo sbarazzino castano, degli occhi azzurro chiarissimo, un naso ben delineato, delle labbra carnose e dei lineamenti ben definiti. Ha una giacca blu scuro e una maglietta bianca sotto, il resto non lo vedo perché è nascosto dalla scrivania.

Dietro a lui che guarda la città c'è un ragazzo di schiena, ha un aria vagamente famigliare ora che lo vedo meglio e lo stesso ragazzo dell'ascensore. Ma dove l'ho già visto?

"Prego si accomodi" dice indicando la sedia davanti a lui

Goffamente mi avvicino e mi siedo.

"Piacere sono Aron hunt, perché vorrebbe lavorare per noi?" Mi domanda

"Piacere mio sono Arya Carter, ho urgente bisogno di un lavoro sarò onesta, sono laureata in economia, ma avevo sentito che lei cercava un assistente che le gestiva gli impegni per questo mi sono candidata." Rispondo onestamente e leggermente in ansia.

"Perfetto è assunta." Mi annuncia Aron.

A quel punto il ragazzo si gira, ed ecco che lo riconosco è il ragazzo del bar.

Non è tutto un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora