Capitolo 48

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Arya's pov

Mi sveglio sentendo improvvisamente freddo.
Mi guardo intorno e non vedo nessuno. Mi alzo e trascino con me il lenzuolo fino alla camera dove ho dormito quando stavo da Jace. Prendo un paio di mutandine e rubo una maglia dall'armadio di Jace per poi scendere in cucina.

Arrivo e non vedo nessuno.

"Jace?" Lo chiamo. Risalgo le scale sempre continuando a chiamarlo.

"Bambolina?" Esce dal suo studio spaventandomi leggermente.

"Eri sparito" dico riprendonomi.

"Avevo del lavoro da fare" dice freddo. Sembra un altra persona.

"Tutto bene?" Chiedo rimanendo sempre a debita distanza.

"Arya non é che una scopata cambia tutto" mi risponde in modo cattivo Jace.

"Beh credevo che il nostro.." incomincio dicendogli.

"Credevi male" risponde interrompendomi senza nemmeno lasciarmi finire di parlare.

"Hai ragione" dico lasciandolo lì e scappando in camera praticamente. Mi rivesto in tutta fretta ed esco da lì il più veloce possibile.

"Arya aspetta" dice afferrandomi il braccio.

"Cosa vuoi?" Rispondo fredda.

"Scusami, sono nervoso per una questione non volevo riverse tutto su di te" dice rivolgendomi delle scuse vere e proprie. Lo guardo dubbiosa.

"Non mi servono delle scuse. Ora se vuoi l'ultima scopata vorrebbe andarsene" dico andando verso la porta.

"Forse è meglio se te ne trovi un altra" dico uscendo finalmente.

"Arya non c'è l'avevo con te" dice seguendomi.

"L'ho capito, ma posso comunque andarmene" dico continuando a camminare.

"No. Ti prego puoi tornare dentro così ne parliamo?" Mi domanda gentilmente. Sono combattuta il mio orgoglio mi dice di scappare il più lontano possibile. Mentre il mio cuore dice di seguirlo.

Credo che farò la cosa più ovvia, stupita ed insensata tra le due ovvero seguirlo, ma non avrà il mio perdono facilmente.

"Ricominciamo?" Mi chiede, al che lo guardo dubbiosa.

"Spogliati, rimettiti a letto come prima che ti a dormentassi" mi ordina più che altro.

"Gli ordini gli dai hai tuoi schiavetti non a me" dico ancora arrabbiata. Mi si avvicina mi afferra per un braccio e mi bacia appassionatamente. All'inizio sorpresa non ricambio ma non riesco ad essere indifferente a lui, perciò ricambio il suo bacio con altrettanto trasporto.

"Hai fame?" Dici staccandosi dal bacio.

"Leggermente, te?" Chiedo.

"Andiamo a cucinare" dice scendendo le scale.

Lo raggiungo in cucina dove continua ad alimentare la sua passione per il cibo. Mi cucina un piatto tipico italiano, che onestamente non sembra così difficile. Ovvero pasta al ragù. Ed il ragù lo aveva già pronto. Lo vedo però molto rilassato senza quella sua faccina perennemente incazzata e tranquillo. Una mezz'ora dopo stiamo mangiando un ottima pasta. Non glielo dirò mai aumenterei solo il suo smisurato ego.

Restiamo tutto il giorno a parlare di cavolate accoccolati nel divano come una normale coppia di fidanzati, anche se noi non lo siamo e forse non lo saremo mai. Sono ancora leggermente arrabbiata per quello che e successo sta mattina. Non e stato il massimo definirmi solo una scopata. Anche perché da parte mia sento che non e solo quello, con tutto quello che ci ho messo ad aprirmi con lui, non vorrei che fosse stato tutto invano. Credo mi si spezzerebbe il cuore.

Dopo aver cenato mi accompagna a casa perché non voleva assolutamente che io chiamassi un taxi per farmi riaccompagnare.

"Notte" dico aprendo lo sportello per scendere.

"Arya aspetta" dice fermandomi afferrandomi per un braccio. Senza lasciarmi tempo di replicare fa combaciare delicatamente le nostre labbra.

"Sei molto di più di una semplice scopata notte Arya" dice staccandosi.

"Notte Jace non combinare casini" dico scendendo ed entrando dentro il mio appartamento.

Come il solito Lilly no c'è ormai potrebbe anche smettere di pagare l'affitto se praticamente non ci vive. Mi faccio una rilassate doccia e mi ci fiondo a letto addormentandomi in poco tempo.

Le settimane successive proseguono tranquille, Jace non si presenta a lavoro anche se non vuole dirmi il perché. In compenso la nostra storia sempre aver preso il giusto ritmo. Ci vediamo ogni volta che possiamo, senza litigare stranamente, passo nottate a casa sua e nel suo letto ad amarci. Non mi parla dei suoi affari da mafioso ma credo si sia dato una calmata e non parliamo nemmeno di cosa siamo. Ma al giorno d'oggi non serve ufficializzare tutto giusto? Si capisce credo. In compenso Paul non si è più fatto ne sentire ne vedere. Strano, e passato da incontrarlo ovunque tipo stalker a non farsi più vedere.

Oggi è mercoledì e Jace deve venirmi a prendere dopo cena. E tutta oggi che non mi scrive e dai pochi minuti di chiamata che abbiamo fatto mi sembrava distante.

"Ciao Sophia" dico salutandola appena finisce il nostro turno.

"Diverti con Jace" dice sorridendomi beffarda. Scuoto la testa e le sorrido avviandomi verso la mia macchina.

Arrivo a casa. Ceno. Mi faccio una veloce doccia e decido come vestirmi. Non voglio mettermi qualcosa di troppo elegante oppure di troppo sportivo. Decido di mettere un vestito rosa non troppo stretto, ci abbino delle vans. Guardo il risultato allo specchio e ci sta. Mi do una veloce truccata e pettino la mia chioma di capelli.

Sono in ansia. Jace doveva essere qui mezz'ora fa. Ne un messaggio ne niente. Mi dovrei preoccupare. Sentivo che era strano. Il mio sesto senso di donna si era attivato. Aspetto ancora un po'. Nel frattempo provo a chiamarlo, magari si è dimenticato. Non voglio pensare subito al peggio.

Non è tutto un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora