Capitolo 35

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Arya's pov

Busso alla porta non sento nessuna risposta quindi entro lo stesso.

"Jace?" Chiedo entrando. Lui non risponde ma mi avvicino e mi siedo in parte a lui.

"Come va?" Domando sperando in una risposta.

"Se ci sei tu bambolina bene" mi dice dolcemente, avvicinandosi a me, lascio passare il fatto che ometta come sta realmente. Gli accarezzo i capelli sperando che riesca a rilassarsi un po' .

Rimaniamo così in silenzio per un tempo indefinito, ognuno immerso nei propri pensieri. Un hostess viene ad interromperci per dirci di allacciarci le cinture, quindi siamo arrivati. Dopo un perfetto atterraggio ci alziamo per scendere Jace passa per primo subito dopo io ed infine Nate.

"Dove starai?" Domanda Nate a Jace dopo essere saliti in macchina.

"Da Edward" risponde secco confido diretto, ora io dovrei andare con lui?

"Tu?" Gli chiede Jace.

"Da mia sorella" gli risponde, da qui silenzio tombale. Ora mi sale una domanda se sono grandi amici perché non si dicono mai niente, cioè che cazzo di amicizia è, nessuno parla mai tra loro oppure il problema sono io?

Sento la macchina fermasi segno che qualcuno è arrivato, vedo Jace pronto per scendere, okay quinti tocca a noi. Nate ci saluta e la macchina sfreccia via.
Davanti a noi c'è una casetta semplice, modesta, con un giardino ben curato. Jace spinge il cancelletto in legno ed arriva davanti alla porta d'ingresso dove suona il campanello.

Ad aprirci la porta ed una signora anziana che saluta molto affettuosamente Jace.

"È questa bella signorina chi è?" Dice rivolgendosi a me.

"Piacere sono Arya" dico gentilmente offrendogli la mano.

"Arya niente mano vieni qui" dice attirandomi in un abbraccio caloroso.

"Nonna lasciala stare dai" dice Jace difendendomi.

"Oh piccolo JJ non fare così" dice dolcemente sua nonna.

"Venite a mangiare qualcosa" continua dicendoci.

"Nonna sai perché sono qui, non intendo fermarmi per tanto" dice sbrigativo Jace andandosene ad appoggiare le valigie in camera penso.

"Lascialo perdere cara, lui adora stare qui" mi dice sua nonna forse per coprirlo.

"Su prendi qualcosa da mangiare" dice offendono dei pasticcini, ne prendo uno giusto per cortesia.

"Quindi come si comporta il mio caro nipotino?" continua domandandomi.

"Ha un carattere.. tosto" dico scherzando, non posso dirle che suo nipote è uno stronzo, possessivo, so tutto io, mafioso e chi più ne ha ne metta.

"Voi siete amici?" Mi domanda d'impulso, deglutisco rumorosamente prima di rispondere alla sua domanda.

"Si ma lasciala stare nonna, noi andiamo" compare Jace sulla soglia evitandomi di rispondere a questa domanda, penso che le avrei risposto di sì.

"Ciao nonna torniamo per cena." Le dice poco prima di uscire di casa e chiudere la porta dietro di noi.

"Jace potresti essere leggermente più gentile almeno con lei" lo rimprovero mentre incominciamo a camminare nel marciapiede.

"Tu non mi dici come mi devo comportare" mi dice avvicinandosi minacciosamente.

"Invece lo faccio eccome. È tua nonna." Continuo sbattendomene e camminando leggermente i più avanti di lui in religioso silenzio, perché nella nostra non relazione la parte che funziona di più è il dialogo. Che nervi questo ragazzo.

Ci sediamo in un bar penso ad aspettare Nate, così dopo aver ordinato ne approfitto per dirgliene ancora.

"Jace" dico aspettando che mi calcoli dato che sta fissando il suo cellulare.

"Mhmh" mi risponde.

"Mi ascolti 5 minuti?" Domando prima di perdere la pazienza.

"Si parla." Mi risponde.

"Puoi metterlo giù?" Gli domando facendo riferimento al telefono.

"Ora hai la mia completa attenzione" dice appoggiandolo sul tavolo.

"I nonni non sono eterni devi sapere apprezzare quello che hai, e fidati non trattandola come stai facendo, lei ti vuole bene. Se le dici nonna sono felice di verdetti o altre cose così, la fai solo felice" dico spiegandogli il mio punto di vista.

"E te lo dico io che non ne ho mai conosciuto uno." Continuo dicendogli abbadando leggermente il tono di voce.

"Lei sa tutto quello che deve sapere" dice senza obiezioni. Per fortuna ad interrompere questa conversazione arriva Nate che si siede nel nostro tavolo.

"Eccomi ragazzi" dice sorridente, ancora non mi capacito di come questi due siano amici, praticamente uno e il giorno e l'altro la notte.

"Avete ordinando?" Domanda subito dopo.

"Sisi, anche per te" gli risponde Jace.

"Nate rimani con Arya io devo fare delle cose." Dice Jace a Nate alzandosi ed andandosene.
Lo guardo esterrefatta andarsene, ma io cosa ho fatto di male nella mia vita? Mi domando.
Ciao Jace anche a te.

"Toglimi una curiosità Nate, se fa così è normale? Oppure ha qualcosa contro di me?" Gli domando con gentilezza, giusto per non dirgli che amico di merda che ha.

"Sisi stai tranquilla e già tanto che ci ha avvisato" dice sorridendo.

"Vuoi che ti porto a fare un tuor della città?" Domanda.

"Sisi certo" dico entusiasta, almeno non rimaniamo qui seduti a non far niente anche se aspettavo il mio the freddo.

"Ti faccio vedere i luoghi storici per me" dice forse lui più entusiasta di me.

Dopo un po' di camminata e di aneddoti per nulla interessanti arriviamo davanti ad un piazzale di cemento. Abbiamo visto monumenti, parchi e fin lì ci posso credere che sono luoghi storici, ma qui di storico non mi sembra nulla, ma magari sarò io che non capisco ma non mi sembra nulla di che.

"Questo è il parchetto dove io Jace e la nostra compagnia venivamo qui da ragazzini a fare skate." Mi racconta spiegandomi ecco ora ho inizio a capire.

"Sai ancora farlo?" Domando curiosa.

"Secondo te una cosa del genere si dimentica?" Mi domanda sorridente con un sguardo di sfida.

"Magari l'hai dimenticato" dico sottolineando l'ovvio.

"Aspettami qui" dice indicandomi una panchina a 5 metri da me. Mi siedo o lo vedo avvicinarsi a dei ragazzini, confabulare un po' e tornare trionfante con uno skate.

"Ora osserva" dice avvicinandosi un po', l'ho vedo cercare di fare acrobazie, onestamente se la cava.

"Ti diverti?" domanda una voce alle mie spalle spaventandomi.

Non è tutto un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora