Arya's povSono in ansia. Jace doveva essere qui mezz'ora fa. Ne un messaggio ne niente. Mi dovrei preoccupare. Sentivo che era strano. Aspetto ancora un po'. Nel frattempo provo a chiamarlo, magari si è dimenticato. Non voglio pensare subito al peggio.
È passata un altra mezz'ora e in più non mi risponde al telefono ne alle chiamate, ne hai messaggi. Però vedo che gli arrivano.
Ora vado sotto casa sua. Basta. Se voleva lasciarmi poteva benissimo farlo come una persona normale. Ma forse non vuole lasciarmi.
È inutile che continuò a tormentarmi con stupide paranoie. Prendo le chiavi ed esco.Arrivo davanti a casa sua c'è una strana sensazione che mi sta assalendo. Sembra tutto tranquillo troppo forse. Scendo e vado a suonare al citofono. Mi guardo dietro le spalle ma non vedo nessuno. Eppure mi sento osservata. Guardo dentro casa di Jace ma non si vede nulla. Nemmeno una luce accesa. Ad un certo punto mi si posa una mano alla bocca e vengo trascinata via di lì. Che sta succedendo. Il mio corpo si è paralizzato. La mie corde vocali pure. Cerco di urlare ma non esce niente mi sento bloccata. Vengo caricata in un furgone e subito il mio rapitore mi lascia. Cerco di ribellarmi quando mi accorgo che è Paul.
"Che sta succedendo?" Chiedo riuscendo finalmente a parlare.
Nessuna sembra volermi rispondere, guardo Paul e sembra un altra persona. Sono dentro un furgone che è pieno di computer e apparecchi informatici. Dentro c'è un altro ragazzo con gli occhiali che sta maneggiando al computer.
"Paul che succede?" Domando leggermente impaurita. Lui non mi risponde e prende delle manette. Non sto capendo. Paul le prende e prima che me ne possa accorgermene mi ha affermato le mani e me le ha legate dietro la schiena.
"Paul?" Lo richiamo di nuovo. Finalmente mi guarda.
"Arya sono un agente sotto copertura ora devi essere collaborativa" dice parlandomi finalmente. Agente sotto copertura. Lui?
"Cosa sta succedendo?" Domando per l'ennesima volta.
"Stiamo indagando sul sospettato Jace Jayden Davis e sospettato di azione criminale e stiamo procedendo al suo arresto. Sappiamo che è in casa e stiamo aspettando che esca per catturarlo" dice con voce pienamente calma Paul. É tanto da digerire.
"Perché io sono qui?" Domando non capendo.
"Perché saresti un potenziale ostaggio o peggio un complice" dice minacciandomi.
"Io in realtà non mi chiamo Paul e questo non dovrei dirtelo ma onestamente parlando quel nome proprio non mi piace quindi chiamami Nathan" dice guardandomi un secondo per poi puntare il suo sguardo in un monitor.
Devo cercare un moto per uscire. Mi sento in trappola anzi prigioniera. Non sto capendo nulla. Cioè da quando in qua Jace ha un altro nome? Okay non é il suo forte parlare di lui.
E poi Paul un poliziotto sotto copertura, questo è molto peggio del secondo nome di Jace.
Devo cercare di uscire. Devo aiutarlo."Posso collaborare" dico a bassa voce na abbastanza alta affinché Paul anzi no Nathan sempre se si chiama veramente così mi senta.
"Posso fare tutto quello che serve" dico più sicura e cercando di essere credibile.
"Arya ti dirò io cosa puoi fare" dice rimanendo fermo nel suo punto.
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Non è tutto un sogno
Novela JuvenilIn revisione Arya a 21 anni con alle spalle un passato difficile da dimenticare. Una vita troppo normale, banale. Ma qualcosa nella sua vita sta per cambiare. In meglio? In peggio? Sta a voi deciderlo Ogni riferimento a persone esistenti o a fat...