Capitolo 17

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Arya's pov

Mi sveglio stranamente di buon umore. Faccio una doccia metto un vestitino, carino delle all stars, un capotto, una spruzzata di profumo e sono pronta per uscire.

"Hey Nate buongiorno" dico entrando nel suo bar come quasi ogni altra mattina per fare colazione.

"Buongiorno Arya, il solito?' Domanda Nate vedendomi.

"Si grazie mille" dico sedendomi nello sgabello.

"Ecco a te" dice servendomela.

"Ma mi sbaglio io oppure c'è meno gente del solito?" Chiedo curiosa.

"Si hai ragione" dice sincero.

"Come mai? È strano" dico interessata.

"Penso tu abbia sentito dell'omicidio che è stato commesso, o almeno così si dice" dice seriamente. Annuisco

"Ecco. La gente quando succedono queste cose per un po' smette di uscire di casa " continua.

"Per paura?" Gli chiedo mentre lui mi guarda ed annuisce, guardo un attimo il telefono e mi accorgo che è tardissimo.

"Scusa Nate sono in mega ritardo. Ci vediamo" dico prima di uscire dal locale. Arrivo in uffico con un minuto di ritardo speriamo non se ne accorga nessuno. Ovviamente l'ascensore oggi ci mette più tempo del solito per salire.

"Alla buon ora signorina Arya" dice Jace appena le Porte dell'ascensore si aprono.

"Prego mi segua nel mio uffico" continua mentre si incammina. Saluto velocemente Sophia con la mano.

"Chiudi la porta" dice una volta entrata.

"Accomodati" continua incitandomi ordini.

"Ora possiamo parlare" dice seriamente.

"Io non volevo arrivare tardi, ho solo perso la cognizione del tempo" dico sinceramente ed un po' in ansia.

"Ma non mi interessa, dobbiamo finire il discorso di ieri" dice onesto.

"Beh allora non abbiamo niente di cui parlare, posso ritornare a lavorare" dico alzandomi.

"Arya aspetta possiamo parlarne quando finisci di lavorare?" Chiede gentilmente non mi resta che acconsentire, lo vedo che si sforza di essere diverso con me.

La giornata passa così in fretta che è già ora di andare, lo percepisco perché lo vedo davanti all'ascensore che mi aspetta

"Vieni con me a casa mia" ordina quando siamo in ascensore.

"Si ma io vengo con la mia macchina" annuisce stranamente.

Una volta arrivata a casa sua parcheggio mentre mi aspetta davanti alla porta, arriviamo in camera sua e mi dice di sedermi.

"Senti Arya.." inizia dicendo

"Hai ucciso quell'uomo?" Domando interrompendolo.

"Di cosa stai parlando?" Domanda non facendo trasparire emozioni.

"Rispondi" dico seria

"Arya secondo te potrei essere stato io?" Domanda curioso.

"Per quanto ne so io anche si. Non ti sei mai aperto con me e come se non ti conoscessi" dico sinceramente.

"Cosa pensi di me Arya? La verità" mi domanda avvicinandosi a me.

"Te l'ho già detta Jace" rispondo rimanendo ferma dove sono.

"Cosa c'entrano i federali con te?" Continuo subito dopo a chiedergli.

"Nulla" dice semplicemente.

Non è tutto un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora