Capitolo 43

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Arya pov's

"Lascia faccio io" dice prendendola, glielo lascio fare solo perché non voglio svegliare sua nonna.

"Grazie" dico lasciandoglielo fare appunto.

Saliamo in macchina e lui accende la radio forse per non lasciare un silenzio imbarazzante tra noi. Come ha potuto? Cioè tra tutte le cose che poteva farmi, invadere la mia privacy era la peggiore.
Questo viaggio verso l'aeroporto sembra infinito.
Mi compro un biglietto e metto fine a tutto questo.
La macchina si ferma davanti l'entrata, scendo recupero la mia valigia, scende anche lui.

"A quest'ora non troverai biglietti lascia che ti porti il mio jet" dice gentilmente forse per la prima volta.

"No grazie, hai già fatto abbastanza. Aspetterò come le persone normali" dico cercando un po' di dignità in me.

"Arya prendi il mio jet e dopo giuro non ci rivedremo mai più, ti starò il più lontano possibile." Mi propone di nuovo.

"Va bene" dico arrendendomi al suo volere per l'ultima volta.

Risalgo in macchina ed arriviamo fino dov'è parcheggiato il suo jet si ferma e scendiamo e lui va a recuperare la mia valigia. Faccio per avvicinarmi per prenderla e lui mi rinchiude in un abbraccio, non mi dimeno, infondo lo volevo anche io e come un modo per dirsi addio. Mi è sembrato anche di sentire un flebile mi dispiace, e molto probabile che sia frutto della mia immaginazione.

"Salutami tua nonna dille che mi dispiace per essere partita senza salutarla, prenditi cura di te Jace. Addio" dico dandogli le spalle per salire sulle scalette. Sento i suoi occhi perforarmi da dietro, so che mi sta guardando, prima di entrare e lasciarlo definitivamente mi giro per dargli un ultimo sguardo. Anche se non voglio ammetterò Jace mi mancherà da morire, ma è troppo difficile da sopportare, tradire la mia fiducia così.
"Addio Jace" sussurro prima di girarmi e sedermi comodamente su una seduta. L'aereo decolla e lasciando a Toronto tutto cio che mi dava forse un po' di felicità e che mi ha fatto risentire viva.





Jace pov's

La vedo partire e non serve che mi dia del coglione da solo per il gran casino che ho combinato.
Potevo stare zitto. Cazzo. Mi maledico da solo tutta la strada del ritorno, rientro e trovo mia nonna seduta sul divano.

"Che fai sveglia?" Gli domando sedendomi in modo poco aggraziato in parte a lei.

"Le vostre urla mi hanno svegliato, e ti ho aspettato per pararne" risponde sincera e comprensiva come sempre.

"Scusa ma ora non ne ho voglia" dico alzandomi per andare in camera.

"Non è scappando che risolvi i problemi" mi suggerisce.

"Non sto scappando, l'ho solo lasciata andare" ammetto ad alta voce.

"E pensi sia la cosa giusta?" Mi domanda.

"Onestamente non lo so, era quello che voleva" rispondo risedendomi in parte a lei, sapendo che affronteremo questa conversazione adesso.

"Adesso tanto non c'è più nulla da fare, le ho fatto una promessa ed io le mantengo sempre" rispondo passandomi le mani tra i capelli.

"Jace tu non sei come tuo padre, e se la ami veramente la riacquisterai" mi conforta accarezzandomi la schiena con la sua mano.

"È impossibile, e poi non posso le ho dato la mia parola" rispondo terminando la conversazione.

"Il destino JJ farà il suo lavoro, il destino" dice prima che io chiuda la porta della camera.

Mi spoglio e mi distendo nel letto, riesco ancora a sentire il suo profumo tra le lenzuola. Non riesco a smettere di pensarla, quella bambolina mi manderà fuori di testa. Ha un effetto strano su di me. Riesce a farmi incazzare in un secondo, soprattutto quando fa di testa sua, dopo che gli ho detto che non deve. Ma riesce anche a calmarmi con un semplice sguardo. Ed è egoista da parte mia rivolerla dopo tutto il casino che sono io. Ma io la rivoglio nella mia vita è me la riprenderò. Basta non devo più pensare a lei, tra noi e finita. Mi farà uscire pazzo un giorno o l'altro.
Mi addormento con fatica sognando dei lunghi capelli neri ed occhi azzurri penetranti.

Vengo svegliato dal rumore assordante del mio telefono.

"Pronto" dico svogliato senza neanche vedere chi è che mi sta chiamando.

"Ho scoperto chi è lo sbirro" dice Cole dall'altro lato della cornetta.

"Occupatene" rispondo un po' scocciato, dovrebbe sapere già cosa fare.

"Non posso capo" dice esitante.

"Perché?" Domando con un pizzico di curiosità.

"Perché fa il filo alla tua bella, non so se vuoi saperlo ma ora sono al parco insieme." Dice Cole.

"Lascialo stare, Arya deve starne fuori, cerca di perderlo quando è da solo." Dico non facendo trafelare nessuna emozione.

"Lascio che giri intorno ad Arya?" Domanda Cole forse per avere una conferma.

"Si, tra noi non c'è più nulla, devo lasciarla stare e lei può stare con chi vuole" dico mettendo fine a questa chiamata.

Se prima prospettavo una mattina tranquilla, ora possiamo dire che è rovinata. Beh non ci ha messo molto la bambolina a sostituirmi. Non so perché credevo che lei fosse diversa, sono tutte uguali.
Guardò l'ora sul telefono e vedo che segna le 3.30 pm beh ho dormito un bel po'.
Che risveglio di merda.

"Nate io riparto vieni?" Domando appena risponde alla chiamata.

"Sempre fratello" di lui mi posso veramente fidare e so che non mi tradirà mai.

"Ci vediamo alle 6 in aeroporto" dico ed attacco.

Ore dopo eccomi diretto verso l'aeroporto, lasciando a Toronto tutta la mia vita di nuovo.
Non so se sono pronto a rivederla una volta tornato a casa. No, ho detto che la lascerò in pace e così farò.
Vedo Nate che mi aspetta e salendo sull'aereo confermo la mia promessa. Tra Arya e Jace è finita, le starò il più lontano possibile.

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