Capitolo 41

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Arya's pov

"Rimango" dico sorprendono più me stessa che lui.

"Come mai?" Domanda curioso.

"Ho decido così" rispondo facendo calare il silenzio. Ne approfitto di questo momento per rispondere a mia sorella ed avviso Tommy che non torno a casa.

Arriviamo a casa, e prima di andare in camera lo avverto che vado a farmi una doccia.
Faccio una veloce doccia perché sto morendo di sonno e come ogni altra volta ho dimentico il necessario in camera.

Con questo asciugamano striminzito e piena di imbarazzo mi dirigo in camera, apro piano la porta e vedo che la stanza e immersa nell'ombra.
Decido di non accendere la luce e di illuminare la stanza con la torcia del telefono, guardo verso di lui e lo vedo disteso a letto e mi sembra che stia dormendo, proseguo silenziosamente mi avvicino alla mia valigia e prendo lo stretto necessario per poi alzarmi.
Mi giro per uscire quando vedo una figura davanti a me, sto per urlare ma mi mette una mano davanti alla bocca.

"Arya sono io" dice Jace a bassa voce.

"Mi hai spaventata a morte" dico mettendomi  una mano sul cuore cercando di rallentare i battici.

"Non lo fare mai più" continuo super spaventata.

"Magari accendi la luce quando entri" dice andando appunto ad accenderla.

"Non volevo svegliarti" dico a mia difesa.

"Non stavo dormendo" e sembra solo ora accorgersi di come sono vestita. Mi sta quadrando dalla testa ai piedi ed onestamente mi sento un po' in imbarazzo. Al che dato che non voglio più sopportare questa situazione prendo ed esco dalla stanza passandogli in parte sfiorandoli il braccio.

Entro in bagno e mi chiudo e subito penso che figura di merda, ora con che coraggio rientro ma per incominciare meglio che mi vesta. Poi penserò al da farsi.

Prendo coraggio e finalmente esco dal bagno entro in camera e vedo che la luce è ancora accesa e lui è disteso sul letto che fissa il soffitto.
Entro piano senza disturbarlo e mi distendo dal lato opposto al suo tenendo una certa distanza.

"A cosa pensi?" Chiedo per spezzare la tensione che si è creata tra noi.

"A te" dice puntando il suo sguardo nei miei occhi.

"E cosa nello specifico?" domando curiosa mentre lui spegne la luce, ma anche al buio percepisco i suoi occhi su di me.

"Sei troppo curiosa piccola Arya" risponde evasivo.

"La curiosità è donna" dico sfidandolo.

"La curiosità uccise il gatto" dice prendendosi gioco di me.

"Dormi Arya è stata una giornata intesa" risponde girandosi dall'altro lato.

"Notte Jace" dico provando a dormire, ma proprio non riesco a trovare la posizione giusta, tanto che sbuffo un paio di volte.

Ora che ci penso mi trovo più volte in questi giorni mezza nuda davanti a lui che in tutto il periodo che lo conosco. Quasi quasi vorrei chiedergli se mi abbraccia dormo meglio se siamo vicini. Inaspettatamente come se mi leggesse nel pensiero si gira ed mi abbraccia da dietro, per fortuna che non mi vede perché sento le mie guance scaldarsi intensamente, la mia schiena sembra combaciare perfettamente con il suo addome e finalmente cado nelle braccia di Morfeo.

Mi sveglio riposata e come il più delle volte Jace non c'è, decido di preparami e scendere per la colazione.
Poco prima di scendere le scale sento jace parlare con sua nonna, forse dovrei lasciargli i loro spazi ma non riesco sono troppo curiosa.

Non è tutto un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora